Il caso della Ricoh Arena: costi e standard troppo elevati per il Coventry

Il Coventry City, nonostante uno stadio moderno multifunzionale a propria disposizione, sta valutando l’idea di costruire un nuovo impianto. Una decisione impensabile, considerando che l’attuale struttura, la Ricoh Arena è uno stadiomultifunzionale moderno inaugurato nel 2007.

Il motivo di questa scelta è dovuto al fatto che la Ricoh Arena è gestita congiuntamente dal comune e da una società di gestione chiamata “Arena Coventry Limited”. Il club è finito sotto l’amministrazione controllata di un fondo speculativo (SISU) per non aver pagato circa 600.000 sterline per l'affitto dello stadio. Il Coventry City, per la stagione in corso, ha deciso di chiedere “asilo” per le proprie partite casalinghe al Sixfields Stadium, impianto casalingo del Northampton Town Football Club. Tale decisione non è stata digerita dai tifosi, i quali hanno deciso di manifestare il loro malcontento attraverso la loro assenza allo stadio durante i match casalinghi, mentre nelle partite in trasferta, il seguito è davvero elevato. Nonostante questa opposizione del tifo, il fondo non è intenzionato a cambiare idea, e non è intenzionato neanche ad ascoltare le varie proposte dell’ ACL, la quale ha presentato come ultima proposta la possibilità di non pagare l’affitto, ma di far sostenere al club solamente le spese di gestione dei vari match casalinghi.

L’intenzione della proprietà è quella di creare un proprio stadio che permetta al club di avere la propria sostenibilità economica. 

Tutto questo rappresenta davvero un peccato se si considera le potenzialità della Ricoh Arena. Lo stadio, infatti, ha una capacità di 32.609 posti a sedere, ma soprattutto è dotato di un hotel da 71 stanze, bistrò, casinò (il più grande d’Inghilterra), fitness club, area direzionale, ipermercato e negozi.
L’arena fu realizzata con lo scopo di riqualificare una vecchia zona industriale degli anni 70-80. Il complesso sostituì la miniera di carbone appartenente alla società fallita nel medesimo periodo. Il progetto è stato considerato da tutti gli esperti, un esempio straordinario di riqualificazione urbanistica. Lo stadio ha permesso di risollevare la situazione economica della zona attraverso la realizzazione di nuovi posti di lavoro, coinvolgendo 5000 persone nella costruzione del lotto e di questi, mille sono stati assunti definitivamente per svolgere mansioni all’interno dell’arena.

Il progetto iniziale prevedeva un impianto dotato di una capacità di 45.000 posti, con tetto retraibile, cosa che non venne più fatta a causa della mancata assegnazione dei mondiali 2006 a favore dell’Inghilterra.
Il costo totale fu di circa 113 milioni di sterline e una parte dell’investimento fu finanziato dalla cessione dei naming rights. Inizialmente la denominazione doveva essere acquisita dall’azienda automobilistica Jaguar per un importo vicino ai 7 milioni di sterline all’anno per 15 anni, ma per motivi finanziari il marchio del giaguaro dovette rinunciare. Si fece avanti così la Ricoh, azienda giapponese operante nel settore della tecnologia, la quale acquisì la denominazione per una cifra vicina ai 10 milioni di sterline per oltre 10 anni. 

Durante le Olimpiadi di Londra del 2012 l’impianto fu utilizzato come struttura ospitante, cambiando denominazione in “City of Coventry Stadium” per rispettare i criteri di sponsorizzazione dell’evento olimpico.

Detto ciò, è veramente una cosa inusuale che un impianto di questa qualità e potenzialità non venga utilizzato dal club calcistico che rappresenta la città di Coventry. 
La soluzione di realizzare un nuovo impianto può essere corretta solo se vi è una convenienza dal punto di vista economico, ovvero se la realizzazione della nuova struttura è meno onerosa rispetto all’acquisizione della Ricoh Arena.

Fabrizio Tarzia
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