Sport e Business: ai Roveri il “b2g” per scoprire le potenzialitá del golf

Più di trenta le aziende italiane che hanno preso parte al primo B2G (business to golf) organizzato nei giorni scorsi, dal Royal Park I Roveri di Torino: una giornata di workshop sulle opportunità per realtà imprenditoriali di vari settori di investire in marketing sportivo, e in particolare nel golf, come piattaforma per sviluppare nuove relazioni commerciali.

Dal mondo agroalimentare a quello finanziario: aziende che già utilizzano lo sport come strumento di comunicazione, oltre ad operatori interessati ad approfondire e valutare nuove possibilità di investimento.
La giornata è stata anche l’occasione per presentare, in anteprima, la terza edizione della ricerca di Protiviti sul valore del golf in Italia, realizzata in collaborazione con la Federazione Italiana Golf.
L’indagine ha analizzato la diffusione dell’attività golfistica giovanile a livello nazionale, a confronto con lo scenario europeo: 4,1 milioni è il numero di golfisti in Europa (70 milioni nel mondo). Il 9% è la quota media europea dei junior, mentre in Italia si attesta al 10,3%, precedendo di 2 punti l’Inghilterra e di 1⁄2 punto il Galles, nazioni dove il golf ha una lunghissima tradizione.
“Il golf nel nostro continente cresce al femminile - ha sottolineato Marco Perrone di Protiviti - e vede nuove sacche di sviluppo soprattutto nei paesi dell’Est Europa”.

Interessante il dato relativo ai paesi nord e centro europei, dove la percentuale di popolazione che gioca regolarmente a golf supera il 5% e arriva a punte del 13% nella partecipazione giovanile.

La multinazionale leader nelle ricerche di mercato applicate allo sport Repucom ha evidenziato come, negli ultimi cinque anni, la percentuale di investimenti nel golf sia cresciuta mediamente del 5%, anno su anno, superando le medie di crescita di qualsiasi altra disciplina.

Lo sport si conferma come straordinario catalizzatore di investimenti (prevista una crescita complessiva al 2018 fino a oltre 60 miliardi di dollari), in maniera anche anti-ciclica rispetto alla crisi, dove il calcio continua a farla da padrone. Regge il motor sport al secondo posto, ma vede la significativa crescita del golf che raggiunge la terza piazza nel Middle East e la settima nel Sud Est asiatico.
Tra le categorie merceologiche in maggior incremento negli ultimi anni (sempre dal 2011 ad oggi) abbiamo quella dell’information technology, dove anche in questo caso il golf appare tra gli investimenti preferiti.

In chiusura Beniamino Savio, amministratore delegato di AWE Sport, ha sottolineato come l’utilizzo di nuove tecniche di importazione americana (sport production e sport activation) possano aiutare le imprese a massimizzare gli investimenti nello sport.

Un settore che rappresenta una opportunità anche in chiave turistica. Dai dati presentati nei giorni scorsi al Wtm di Londra, il turismo sportivo vanta un giro d’affari di 800 miliardi di dollari (il 10% dell’intera spesa turistica mondiale).
Anche in questo mercato il golf riveste un ruolo da protagonista, poiché i turisti golfisti, mediamente, spendono quattro volte di più di un qualsiasi altro viaggiatore.

Lo sport, insomma, è un grande volano per il turismo e in generale per qualsiasi settore economico.

www.royalparkgolf.it

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