Il basket femminile come settore in crescita in termini tecnici ed organizzativi. Intervista a Marco Florio Responsabile Agenzia 13 Basketball Management

Con una intervista a Marco Florio, Agente Fip e Responsabile del settore femminile dell'Agenzia 13 Basketball Management, analizziamo nei dettagli il presente e le prospettive future del basket femminile italiano, con un occhio ai migliori talenti e uno sguardo a ciò che succede all'estero.

Partiamo subito con una domande diretta: qual è secondo lei oggi la dimensione del basket femminile italiano?

E’ una dimensione in costante miglioramento che lotta contro i pregiudizi che hanno un po’ catalogato questo sport negli ultimi anni. Io credo che molte cose stiano cambiano in termini di organizzazione e visibilità. La Lega e la Fip stanno facendo un lavoro importante per pubblicizzare eventi e protagoniste, penso, a tal proposito, all’accordo con Sky che nel gennaio 2015 ha permesso a questo sport di avere la visibilità meritata. Il livello tecnico è buono ma chiaramente risente della situazione economica nazionale che non permette più di prendere le migliori straniere d’Europa come era stato possibile qualche anno fa, ma i palazzetti sono discretamente “pieni”, gli organi di stampa importanti si avvicinano a questo mondo perciò sento di poter dire che si inizia a respirare un aria di miglioramento generale.

Proiettandoci all'estero, quali sono le Nazioni che la fanno da padrone in questo settore e quali possono essere dei modelli di riferimento da studiare ed analizzare in termini organizzativi e tecnici?

Spagna, Francia e Serbia credo producano i migliori talenti sia a livello tecnico che fisico e non a caso hanno giocato le finali giovanili più prestigiose. Anche In Italia si sta lavorando molto bene a livello giovanile. Le nostre nazionali giocano spesso per il podio e penso che il gap che ci divide da questi paesi sia limitato. Si accentua invece quando si arriva a parlare di nazionali maggiori e forse lo spunto principale di riflessione nasce qui. 
A livello economico, Russia e Turchia hanno senza dubbio una forza maggiore riuscendo cosi a portare le migliori giocatrici europee nei loro campionati.

Oggi a livello nazionale sono stati comunque fatti degli importanti passi in avanti: la Federazione pone particolare attenzione alla pallacanestro femminile, la Lega ha dato un primo importante impulso in termini organizzativi e da un punto di vista prettamente tecnico sicuramente il livello si è alzato rispetto gli anni passati. Quali crede siano le chiavi di volta, gli elementi su cui puntare forte per una definitiva esplosione del basket femminile nel nostro Paese?

Dal punto di vista tecnico, la Federazione ha sicuramente dato un impulso importante nel momento in cui ha scelto Andrea Capobianco come Commissario Tecnico della Nazionale. Credo che con questa scelta,la volontà dei dirigenti federali sia stata quella di rendere i settori maschili e femminili un corpo unico, facendo confluire i vari tecnici federali nei due settori che si muoveranno individualmente ma sotto un unico comune denominatore. Sinceramente trovo questa scelta interessante e soprattutto permetterà al movimento di sfruttare nuove informazioni in termini di organizzazione e lavoro sul campo. La Lega sta lavorando benissimo nella diffusione dell’immagine del prodotto e delle protagoniste. Credo che la chiave di volta sia proprio questa. Ogni grande successo nasce da due aspetti: risultato sportivo e diffusione mediatica dello stesso e mi pare di poter dire che Fip e Lega stiano lavorando in questa direzione in una visione integrata.

L'Agenzia 13 Basketball Management ricopre oggi un ruolo di primo piano nel settore. In sintesi quali sono le vostre attività e quale le prospettive future?

Siamo un agenzia Fiba, contiamo giocatrici in tutta Europa e non solo in Italia e questo ci rende molto orgogliosi. Abbiamo molte giocatrici nel campionato italiano suddivise tra A1 e A2: abbiamo atlete in Spagna, Francia, Germania, Belgio, Irlanda e in tanti altri Paesi. Seguiamo ogni nostra assistita con la stessa passione, al fine di trovare per loro la migliore strada per raggiungere i propri obiettivi sportivi e personali. La nostra idea è quella di seguire i nostri atleti in maniera personale, cercando di creare un rapporto di amicizia e fiducia che possa andare anche oltre il rapporto giocatore/agente e forse, questo sentirsi in famiglia, aiuta a creare rapporti cosi veri e duraturi. Le prospettive future sono quelle di migliorare il nostro operato italiano ed alzare la presenza a livello europeo provando a diventare sempre più globali senza per questo perdere la genuinità dei nostri legami professionali e soprattutto umani.

In un'ottica di valorizzazione del settore giovanile e della cura e il potenziamento di giovani talenti, voi all'interno dei vostri assistiti potete contare su uno dei migliori prospetti europei del basket femminile: Marzia Tagliamento. Ci descriva da un punto di vista tecnico e caratteriale l'atleta? 

Noi siamo orgogliosi di essere l’agenzia che segue Marzia Tagliamento e credo, senza alcun timore di essere smentito, che Marzia è un talento puro, uno dei migliori prospetti italiani ed europei. Ha bruciato tutte le tappe sia nelle nazionali giovanili, dove ha giocato da protagonista tutti gli Europei di categoria, che quelle relative alla nazionale maggiore italiana, visto che a soli 19 anni ne è entrata con merito a farne parte. Penso all’amichevole prestigiosa giocata ed anche bene contro gli Usa e credo che possa avere presto una nuova occasione di rivestire la maglia azzurra, visto che l’infortunio alla mano occorsole in campionato le ha impedito di rispondere alla chiamata azzurra per le prime partite di qualificazione agli Europei 2017. Tecnicamente Marzia è un attaccante pura. Ha una mano eccellente, può tirare da 3 punti con grande facilità ed efficacia sia con spazio che uscendo dai blocchi. Ha un buon 1vs1 dal palleggio ed anche difensivamente ha fatto grossi passi avanti negli ultimi mesi. E poi, una grande forza di Marzia sta nella sua mentalità; lei è una di quelle giocatrici che si definiscono mentalizzate, capaci di avere un eccellente cultura del lavoro e del sacrificio come aspetto fondamentale per lavorare sui propri limiti al fine di diventare sempre più forti.

Concludendo, quale pensa possa essere lo sviluppo futuro del basket femminile nel nostro Paese?

Io penso positivo. Gli allenatori hanno voglia di lavorare in palestra, le Società fanno enormi sacrifici per migliorarsi ogni giorno di più, le giocatrici di talento sono presenti nel nostro territorio, pertanto credo e penso che il movimento ha assunto la consapevolezza di quel che deve fare e di come farlo.

Intervista di Valentino Cristofalo - Project SPORT Management

1 commento

Unknown ha detto...

Sono completamente d'accordo con Marco Florio, ma credo sia doveroso aggiungere un tema importante che vede il nostro"Bel Paese" indietro culturalmente sopratutto dai primi attori quale la Federazione e la Lega. sul tema della Formazione Professionale nello sviluppo della Doppia Carriera sopratutto nella pallacanestro femminile. Il Tema è molto ricco di spunti, augurandomi che SBM possa documentare questa sezione nelle prossime attività. Il tema della doppia carriera oggi è molto sentito in Europa, al punto che la stessa Agenzia Europa EACEA pubblica da ben 2 anni un bando per finanziare le nuove metodologie e sviluppare il settore della Doppia Carriera garantendo un attività lavorativa nel settore dello Sport al termine della carriera professionistica. Oggi paesi come la Lituania, Spagna, Turchia e Germania, sono già avanti su questi temi, purtroppo assistiamo come sempre alla totale indifferenza a questo tipo di programmazione.