Intermediari FIFA, è necessario un nuovo intervento regolamentare

 L’argomento è di quelli già sviscerati sino quasi alla noia, su cui non varrebbe la pena soffermarsi ancora, se non fosse che si sta parlando di una figura molto importante nel mondo del calcio, quella degli intermediari dei calciatori, gli ex agenti FIFA, per intenderci.
Com’è noto, lo scorso 1° aprile la disciplina degli intermediari ha subito un’importante riforma, vista l’entrata in vigore del nuovo Regolamento FIFA, che ha per così dire liberalizzato la professione (rectius: l’attività) degli ex agenti, esonerandoli, fra le altre cose, dal superamento dell’esame per ottenere la licenza.

Quello che una volta rappresentava uno scoglio molto insidioso per migliaia di giovani con la passione del calcio, è stato sostituito dalla semplice iscrizione in un elenco speciale tenuto presso la FIGC, una delle poche condicio sine qua non per l’esercizio del mestiere.

Questa, assieme a tutte le altre novità introdotte dalla riforma – di cui si è già diffusamente parlato tra le pagine di questo sito – ha avuto il demerito di creare una confusione senza precedenti sia dal punto di vista disciplinare, che da quello dei rapporti fra nuovi intermediari, società e calciatori.

Per meglio comprendere ciò di cui si sta parlando, è sufficiente fare riferimento alla notizia apparsa il 30 novembre sui principali quotidiani sportivi nazionali*, secondo la quale il padre di un giovane calciatore avrebbe pagato 3.500 euro a un sedicente procuratore sportivo, che gli aveva “promesso” l’ingaggio del figlio nel Carpi.

Posto che la vicenda, ovviamente, avrebbe potuto verificarsi anche con la precedente disciplina, osserviamo come appaia ormai evidente la necessità di intervenire per arginare questo tipo di fenomeni, integrando una normativa che, adesso più che mai, risulta incompleta sotto diversi profili.

Le proposte potrebbero essere diverse, e vanno dalla previsione di requisiti più rigorosi per l’iscrizione all’elenco della FIGC, sino all’obbligatorietà dell’assicurazione professionale, eliminata, non si sa per quale motivo, dal nuovo Regolamento.
Ancora, potrebbe rivelarsi necessario un generale inasprimento delle sanzioni in caso di condotta scorretta o, peggio, fraudolenta, così come l’introduzione di regole deontologiche più severe.

Il tutto nella ferma convinzione da parte di chi scrive che la figura dell’intermediario sia indispensabile per la crescita del movimento calcistico nazionale ed internazionale, nell’ottica di una tutela completa sia per le società che per i calciatori.
Logico aspettarsi, quindi, che l’intermediario possegga un certo pedigree professionale, corredato da una buona cultura e confermato da una condotta esemplare: forse non la ricetta per risolvere tutti i problemi, ma certamente un abbrivio per limitare le conseguenze negative di una liberalizzazione indiscriminata.

Avv. Carlo Rombolà


* Si veda, fra gli altri, Gazzetta dello Sport: http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Carpi/30-11-2015/promette-ingaggio-carpi-ma-era-falso-procuratore-ruffato-nazionale-san-marino-1301132044472.shtml; Corriere dello Sport: http://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/carpi/2015/11/30-6343337/paga_3_500_euro_per_tuo_figlio_al_carpi_genitore_truffato_da_sedicente_procuratore/; Tuttosport http://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/carpi/2015/11/30-6341932/carpi_finto_procuratore_promette_ingaggio_in_cambio_di_3_500_euro/

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