Analisi tecnica sul bilancio 2015 del Torino FC: terzo utile consecutivo per i granata

Il bilancio dell’esercizio 2015 della società FC Torino Spa, si è chiuso con un utile, al netto delle imposte, pari a 9,5 milioni di Euro, che segue il risultato positivo del 2014, che era pari a 10,6 milioni di Euro e quello del 2013, che ammontava a € 1.070.775. Quindi, quello del 2015, è il terzo bilancio consecutivo chiuso con un risultato positivo.

Tale risultato, confermerebbe un giudizio sintetico che vede il Torino aver instaurato una gestione che si autofinanzia, grazie alla vendita dei calciatori, ma anche per il fatto che ha raggiunto una situazione di equilibrio economico, per quanto riguarda la gestione corrente, con il contenimento dei costi soprattutto quello del personale.
Il grafico mostra come dal 2012 il costo del personale sia ampiamente al di sotto del fatturato netto.


Tale giudizio positivo deve comunque considerare ed evidenziare il grosso peso che hanno avuto le plusvalenze, pari a € 17,8 milioni (€ 31,9 milioni nel 2014), nel determinare il risultato positivo; come anche l’aumento dei diritti TV nazionali.

Dal punto di vista sportivo l’anno solare 2015 racchiude il secondo semestre della stagione sportiva 2014/15 e il primo semestre della stagione sportiva 2015/16. La stagione sportiva 2014/15 si è conclusa con il nono posto e l’accesso ai sedicesimi di finale di Europa League. Nella stagione sportiva 2015/16 il Torino ha concluso il campionato di Serie A al dodicesimo posto.

Il Gruppo.

Nell’Assemblea degli azionisti del 26 aprile 2016, che ha approvato il bilancio, risultavano sempre due soci: la società UT Communications Spa, con una percentuale di controllo del 97,5%, portatrice di n. 861.315 azioni e la società MP Service Srl con il 2,5%, portatrice di n. 22.085 azioni. MP Service Srl risulta, a sua volta, controllata al 100% da UT Communications.
Dal bilancio emergono rapporti con parti correlate, che oltre ai due azionisti sono: Cairo Pubblicità; Cairo Communication e Cairo Editore.

La continuità aziendale.

La relazione della società di revisione BDO Italia Spa non contiene rilievi ed eccezioni, né. richiamI di informativa.

L’esercizio 2015, conferma che il Torino ha raggiunto l’obiettivo di una gestione economica che si autofinanzia, senza la necessità di ricorrere al sostegno finanziario da parte della proprietà.
Infatti, il Torino mostra una gestione corrente, al netto della gestione calciatori con un risultato netto positivo per 7,18 milioni di Euro (€ 3,6 milioni nel 2014) e una gestione calciatori con un risultato netto positivo per 2,35 milioni di Euro (€ 6,9 milioni nel 2014). Tale ultima gestione ha beneficiato di plusvalenze per 17,8 milioni di Euro (€ 32 milioni nel 2014). Quindi, risulta molto importante l’equilibrio raggiunto nella gestione corrente, per attenuare la dipendenza dai risultati della gestione calciatori, la quale può impattare negativamente, soprattutto nel caso in cui si acquisissero calciatori che abbiano un valore del diritto pluriennale alle prestazioni molto elevato, per via degli ammortamenti che bisognerebbe calcolare.

In considerazione del fatto che durante la campagna trasferimenti estiva del 2016, è stato già ceduto all’ AS Monaco Kamil Glik, che al 31 dicembre 2015 evidenziava un valore residuo contabili di € 425 mila, si può affermare che anche per il 2016, non sarà fondamentale il sostegno finanziario della proprietà.

La Struttura dello Stato Patrimoniale.

Il totale dell’attivo è aumentato da € 79,9 milioni a € 89,2 milioni. Il 46,5% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, rappresentano il 96,3% delle immobilizzazioni e ammontano a € 40,16 milioni (€ 25,9 milioni, nel 2014).
Le disponibilità liquide, pari a 7,7 milioni di Euro, incidono sull’attivo per l’ 8,6%.

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,33 (0,18 nel 2014).
Grazie all’autofinanziamento è aumentata l’incidenza dei mezzi propri nel finanziamento delle attività; infatti, l’equity ratio è pari al 24,6%.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,33 (1,18 nel 2014), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,76, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti ratei e risconti passivi per € 12.827.854, che rappresentano il 23,5% del passivo corrente.
Secondo il calcolo degli Amministratori il rapporto tra attività correnti e passività correnti è pari a 0,73, mentre nel 2014 era pari a 0,65.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura?
Considerando solo il fatturato netto e la semisomma delle attività iniziali e finali, l’indicatore è pari al 78%, pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 78 Euro; mentre, se si considerasse il valore della produzione, comprensivo delle plusvalenze, l’indicatore è pari al 100%, (130% nel 2014) che è un segnale di una buona rotazione degli investimenti effettuati.

ROI - RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente e i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo la differenza tra valore e costo della Produzione, il reddito operativo è pari a 14.864.430 e per il Torino risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero 17,6 Euro (39,6 nel 2014).

ROE - RETURN ON EQUITY (TASSO DI RENDIMENTO DEI MEZZI PROPRI)
Il rapporto tra risultato netto d’esercizio e la semisomma dei mezzi propri iniziali e finali, al netto del risultato di esercizio, risulta pari al 76,8% e indica il rendimento dei mezzi propri investiti nell’attività.



L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 1,205, ed è conforme a quanto richiesto, perché nettamente superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.

Il Patrimonio Netto.

Il patrimonio netto è positivo per € 21,9 milioni (€ 12.413.537 nel 2014). Durante l’esercizio, si è verificato un incremento dovuto esclusivamente all’utile di esercizio pari a € 9.534.721.
I mezzi propri finanziano il 24,6% (15,5% nel 2014) degli impieghi e questo significa che l’attivo è finanziato col capitale di terzi per il 75,4%.

Indice di Copertura del Patrimonio Calciatori.
Tale indice fornisce informazioni circa la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il patrimonio netto non è sufficiente da solo a coprire il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, segnando un rapporto percentuale del 54,6%, che risulta in miglioramento rispetto al 47,9% del 2014.

Il capitale circolante netto negativo per 12,9 milioni di Euro, comprende ratei e risconti passivi per € 12.827.854.
Secondo il calcolo degli Amministratori la differenza tra attività correnti e passività correnti è negativa per € 12.277.000, ma migliora il dato negativo di € 17.669.000 del 2014.

L’indebitamento finanziario.



Dal 2014, l’indebitamento finanziario è stato azzerato. Non esistono debiti bancari e debiti verso altri finanziatori. Le disponibilità liquide risultano pari a € 7,7 milioni (€ 11,2 milioni nel 2014), pertanto si ha una posizione finanziaria netta positiva per lo stesso importo. Nel 2014 era positiva per 11,2 milioni di Euro.
Oltre al fatto che la posizione finanziaria netta è positiva, bisogna evidenziare che il Margine Operativo Lordo, è positivo per € 27,4 milioni (€ 40,5 milioni nel 2014). Tali flussi di cassa sono risultati ampiamente sufficienti per far fronte agli ammortamenti, alla gestione finanziaria e alle imposte.
Il saldo, tra crediti e debiti relativi al calciomercato risulta negativo per € 7,25 milioni (-€ 5 milioni nel 2014), pertanto la posizione finanziaria netta ai fini del Financial Fair Play, resta positiva per € 461 mila.
I crediti verso società calcistiche ammontano a € 22.242.000 (€ 22.465.000 nel 2014). Il maggior importo riguarda il Manchester United con € 12.000.000, seguito dall’Atletico Madrid con € 4.750.000 e dalla Juventus con € 3.580.000.
I debiti verso squadre di calcio sono pari a € 29.492.000 (€ 27.473.000 nel 2014). Il maggior importo riguarda il debito verso l’Atalanta per € 8.250.000, seguito dal debito verso US Città di Palermo con € 7.800.000 e dai debiti per Trasferimenti internazionali per 5.758.000.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2015 ammontano a € 45,5 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 80,4 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 0,566, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.

Altri Debiti.

I debiti tributari aumentano da € 4,3 milioni da € 5,3 milioni. Tali debiti finanziano il 6% dell’attivo. La maggior parte riguardano i debiti per le ritenute dei dipendenti da versare pari a € 4.017.000 (€ 3.185.000 nel 2014) e debiti verso Erario per IVA per € 1.298.000.
I debiti verso gli istituti di previdenza sono pari a € 152 mila (€ 161 mila nel 2014).

I debiti verso il personale sono pari a € 4.042.000 (€ 3.807.000 nel 2014) e incidono solo per il 9,9% sul costo del personale, indice di una sostanziale puntualità nei pagamenti. Infatti, tali debiti riguardano le mensilità di novembre e dicembre 2015 oltre ai premi maturati, ma liquidabili alla fine della stagione sportiva. Tali debiti finanziano il 4,5% dell’attivo.

I fondi rischi e oneri futuri ammontano a € 8.323.449 (€ 6.906.545 nel 2014). La maggior parte dell’importo riguarda il fondo imposte differite pari a € 7.361.087, riconducibile alle differenze temporali di imposizione fiscale relative alle plusvalenze ai fini IRES.

Il Valore della Rosa.

Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è aumentato di14,3 milioni di Euro, da € 25,9 milioni a € 40,1 milioni.


Durante il 2015 sono stati effettuati investimenti per 28,6 milioni (€ 23,1 milioni nel 2014), cessioni con un valore residuo contabile netto di € 2,9 milioni (€ 8,1 milioni nel 2014) e ammortamenti per € 11,4 milioni (€ 11,1 milioni nel 2014).
Tra i calciatori acquistati figurano: Andrea Belotti (Euro 8,4 milioni), Daniele Baselli (Euro 6 milioni), Davide Zappacosta (Euro 4,3 milioni), Afriyie Acquah (Euro 3,2 milioni), Fernando Avelar (Euro 2,5 milioni), Salvador Ichazo (Euro 1,2 milioni) e Joel Obi (Euro 2,2 milioni).
Al 31/12/2015 il calciatore col valore contabile residuo più elevato è Andrea Belotti con 7.688.000 Euro.

La Gestione Economica.

La Gestione Economica mostra un decremento del valore della produzione di 8 milioni, pari all’8,7%. Tale decremento è dipeso dalla diminuzione delle plusvalenze per 14,1 milioni e dalla dimuzione dei ricavi da Europa League per 2,6 milioni di Euro, in parte compensati dall’aumento dei diritti TV nazionali per 4,3 milioni.
Il valore della produzione, è diminuito da € 92,5 milioni a € 84,5 milioni.
I costi della produzione aumentano dell’8,3%, da € 64,3 milioni a € 69,6 milioni.


I ricavi.

Se si considerasse il fatturato netto, senza la gestione economica dei calciatori, si otterrebbe un incremento del fatturato netto del 10,2%.
I ricavi da gare aumentano da € 5,58 milioni a € 6,9 milioni. I ricavi da biglietteria di Europa League sono stati pari a € 1.286.000 (€ 1.362.000 nel 2014). I ricavi da biglietteria per gare nazionali sono aumentati da € 2.152.000 a € 3.247.000. I ricavi da abbonamenti sono aumentati da € 2.054.000 a € 2.328.000. La variazione dei ricavi da biglietteria per gare nazionali dipende anche dal numero di gare casalinghe di “cartello” delle stagioni sportive 2014/15 e 2015/16 che si sono disputate nell’anno solare 2015.
I ricavi commerciali, considerando le royalties, sono aumentati da € 7,5 milioni a € 7,96 milioni. I ricavi da sponsor aumentano del 5,7%, da € 5.317.000 a € 5.622.000. I Proventi pubblicitari generati dalla Concessionaria Cairo Pubblicità, derivanti dalla retrocessione dell’85%, sono aumentati da € 2.102.000 a € 2.340.000.
I ricavi da diritti Tv nazionali sono aumentati da € 38,3 milioni a € 42.627.000.
I proventi da Europa League sono stati pari a € 3.049.000 (€ 5,7 milioni nel 2014).
Il grafico mostra la dipendenza del fatturato del Torino dai diritti televisivi.


Il Player Trading.


L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2015, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di € 5,2 milioni, mentre, nel 2014 il risultato positivo era di circa 12,6 milioni.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 17,8 milioni (€ 31,9 milioni nel 2014) e si riferiscono principalmente alla plusvalenza realizzata con la cessione di Darmian al Manchester United, per € 17.239.000 e al premio di rendimento ricevuto dall’Atletico Madrid per Alessio Cerci per € 475 mila.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 255 mila (€ 726 mila nel 2014) e riguardano prevalentemente ad Alain Stevanovic.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a € 745.000 (€ 442.000 nel 2014) e riguardano principalmente Stevanovic per € 429 mila, Larrondo per € 145 mila, Verdi per € 171 mila.
I costi relativi alle acquisizioni di calciatori in prestito sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 771 mila (€ 1.162.001 nel 2014).Tali costi si riferiscono a Omar El Kaddouri e Salvador Ichazo.
I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis Noif, inclusi tra i proventi finanziari, ammontano a € 2.050.000 (€ 1.126.000 nel 2014) e sono dovuti alla risoluzione di Verdi.
Gli oneri da compartecipazione ammontano a € 2.320.000 (€ 8.344.000 nel 2014) e riguardano Marco Benassi.
Gli ammortamenti della rosa calciatori risultano aumentare del 2,4%,da € 11.175.000 da € 11.446.000 ed incidono sui costi della produzione per il 16,4%.

I costi.

I costi del personale aumentano da € 37 milioni a € 41 milioni.
I costi del personale incidono sul valore della produzione per il 48,5%, mentre, incidono sul fatturato netto per il 62,1%. Tali costi rappresentano il 58,9% dei costi della produzione.
Il personale in forza al 31 dicembre 2015 era di 121 unità (106 nel 2014), di cui 27 calciatori di prima squadra.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,662 tale valore risulta ampiamente al di sotto del limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, e per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.

I costi per servizi aumentano del 5,1%, da € 10,3 milioni a € 10,8 milioni. All’interno di tali costi sono compresi i costi specifici tecnici per € 1.808.000 (€ 2.514.000 nel 2014) che riguardano le consulenze tecnico sportive durante le campagne trasferimenti. I servizi gestione stadio sono costati € 1.780.000 (€ 1.458.000 nel 2014). Le spese amministrative pubblicitarie e generali ammontano a € 1.480.000 (€ 1.421.000 nel 2014).
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 11,78 milioni (€ 11,83 milioni nel 2014) diminuiscono di € 49 mila. Tali costi rappresentano il 16,9% dei costi della produzione.
I costi per godimento beni di terzi includono gli affitti per campi sportivi per € 881 mila di cui € 400 mila per Sisport.

Il punto di pareggio.


Con una politica gestionale attenta al contenimento dei costi, sia nel 2013, nel 2014 e nel 2015 il Torino ha raggiunto il punto di pareggio.
L’aggregato del risultato prima delle imposte per gli esercizi 2013, 2014 e 2015 è positivo per 35,5 milioni di Euro.

Il consolidato fiscale e le imposte.

FC Torino Spa aderisce al consolidato fiscale, che vede nella veste di consolidante UT Communications Spa. U.T. Communications S.p.A. determina una base imponibile unica per il gruppo di società aderenti al consolidato fiscale, e beneficia della possibilità di compensare redditi imponibili con perdite fiscali in una unica dichiarazione.
Ciascuna società aderente al consolidato fiscale trasferisce a U.T. Communications S.p.A. il reddito fiscale (reddito imponibile o perdita fiscale); a fronte di un reddito imponibile della partecipata, U.T. Communications S.p.A. rileva un credito nei suoi confronti pari all’IRES da versare. Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali U.T. Communications S.p.A. iscrive, nel suo bilancio, un debito pari all’IRES sulla parte di perdita contrattualmente conferita a livello di Gruppo.
In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di UT Communications Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di FC Torino Spa, diventa un debito di UT Communications Spa nei confronti di FC Torino Spa.
Per quanto riguarda le società partecipate che aderiscono al consolidato fiscale, se trasferiscono a U.T. Communications S.p.A. un reddito imponibile iscrivono un componente negativo nella sezione delle imposte e un debito verso la controllante per consolidato fiscale, se invece trasferiscono una perdita fiscale iscrivono un componente positivo nella sezione delle imposte e un credito verso la controllante per consolidato fiscale.

Le imposte sul reddito ammontano ad € 5,13 milioni, di cui € 3,79 per imposte correnti ed € 1,34 per imposte differite.

Il fondo per imposte differite, allocato tra le passività, è aumentato da € 6,1 milioni a € 7.361.087. I crediti per imposte anticipate ammontano a € 331.385 (€ 374.122 nel 2014) e sono ritenuti recuperabili.
Il debito verso la società controllante per il consolidato fiscale è pari a zero (€ 1.853.677 nel 2014).

I rapporti con parti correlate.

Nella relazione sulla gestione è scritto che i rapporti con le parti correlate sono stati effettuati al a valori di costo o di mercato. Nel 2015, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari al 2,9%, nel 2014 era pari al 2,4%, nel 2013 era al 3,25%, nel 2012 era del 5,2% e nel 2011 dell’8,6%.
Cairo Pubblicità Srl, controllata da Cairo Communications Spa, ha stipulato un accordo di concessione per la vendita di spazi pubblicitari a bordo campo e di pacchetti di sponsorizzazione promo-pubblicitaria. Per effetto di tale contratto nel 2015 sono state riconosciute al Torino quote per Euro 2.340.000 (€ 2.103.000 nel 2014). Tali ricavi retrocessi al Torino rappresentano l’85% di quanto incassato da Cairo Pubblicità Srl. Inoltre, Cairo Pubblicità Srl percepisce anche l’importo delle commissioni del 2% per le segnalazioni che abbiano dato origine a contratti conclusi direttamente dal Torino. Tale importo per il 2015 è stato di € 78 mila (€ 61 mila nel 2014; € 113 mila nel 2013; € 60 mila nel 2012 ed € 37 mila nel 2011) e a differenza del 15% del ricavo non retrocesso, figura come costo nel bilancio del Torino. Nel contesto dell’accordo Cairo Pubblicità ha anche acquistato biglietti per lo stadio per un controvalore di Euro 79 mila ed ha riaddebitato al Torino F.C. costi di sua competenza per Euro 8 mila.
Mp Service srl è azionista di Torino F.C. Spa e si occupa, tra le altre cose, della gestione di impianti sportivi per usi commerciali. Come accaduto nel 2014, in bilancio risulta che il Torino paga € 400 mila all'azionista MP Service per l'utilizzo del centro SISPORT.
Inoltre, esiste un accordo tra la Cairo Communication S.p.A. ed il Torino F.C. per la erogazione di servizi amministrativi quali la tenuta della contabilità, che prevede un corrispettivo annuale di Euro 100 mila uguale a quello del 2014.
Infine, la società controllante U.T. Communications ha riaddebitato costi al Torino per € 72 mila (€ 49 mila nel 2014).

Conclusioni.

Secondo quanto scritto dagli Amministratori l'analisi della situazione patrimoniale, “evidenzia come il Torino sia adeguatamente capitalizzato per mantenere il proprio equilibrio finanziario nel breve e nel medio termine e si trovi in una situazione di forte solidità patrimoniale”.

Forse la cessione di Glik, anche in considerazione delle cessioni avvenute negli scorsi esercizi, conferma l’attenzione riposta dal management nella gestione calciatori.

Luca Marotta
http://luckmar.blogspot.it/

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