Forum Sport e Business organizzato da Il Sole 24 Ore e dedicato alle nuove frontiere della sport industry

Si è tenuto ieri, giovedì 20 ottobre, il primo Forum Sport e Business organizzato da Il Sole 24 Ore e dedicato alle nuove frontiere della sport industry durante il quale, nella sede di Milano del Gruppo 24 Ore, diversi esperti e protagonisti del settore si sono confrontati sulle dinamiche economiche, gli aspetti finanziari, giuridici e manageriali del mercato sportivo.

A fare il punto sullo sport in Italia, a partire dal mondo del calcio, è stato il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio, il quale ha espresso la richiesta di una riforma dei campionati con l’introduzione di una sorta di “rating” per le squadre. “Non possiamo permetterci 102 squadre professionistiche – ha affermato Tavecchio – sono il doppio che in altri Paesi. Le riforme non possono più essere individuate come un fatto tecnocratico. Serve una specie di rating: se hai stadio, dirigenza, settore giovanile, capacità di indebitamento, incassi a breve compatibili, possibilità di fare mercato e impianto d'illuminazione, puoi giocare in Serie A. Altrimenti vai in un'altra categoria. In questi anni abbiamo sentito tanti discorsi su crescita e sostenibilità, ma non si parla di qualità: è quella che fa crescere il mercato”.

Una riforma, quella citata dal Presidente della FIGC, che comprende anche l’impiantistica sportiva e gli investimenti ed essa legati. “L'asset stadio è determinante per la crescita del sistema – ha affermato Tavecchio al Forum Sport e Business de Il Sole 24 Ore – è un fatto da mettere in assoluta evidenza, sia che arrivi attraverso il parapubblico o il privato. In Italia abbiamo solo tre stadi con quattro stelle, in Germania 21, in Inghilterra 15 e in Francia 12. Noi abbiamo un gap notevolissimo da recuperare. Non è detto che dal punto di vista strategico – ha spiegato il Presidente della FIGC – lo sport sia secondo ad altri interessi industriali del Paese: sono 5 miliardi di euro che non hanno un riscontro pratico di sviluppo. Il 27 ottobre presenteremo in Parlamento il conto economico integrato del calcio italiano”. E sempre in merito alla ristrutturazione del sistema impiantistico sportivo, il Presidente della FIGC ha affermato che “nel 2012, in occasione della candidatura per gli Europei di calcio, avremmo potuto ristrutturare numerosi stadi. Non ci hanno assegnato il torneo e abbiamo perso una grossa opportunità di ricostruire il sistema”.

Al Forum Sport e Business de Il Sole 24 Ore, il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha parlato anche della necessaria internazionalizzazione del calcio italiano, della sua recente missione in Russia e della preparazione di nuovi accordi con la Cina. “Abbiamo cercato di uscire dal guscio – ha affermato Tavecchio – Ormai non si può più stare collegati solo al sistema europeo, ma bisogna spaziare soprattutto a Est, in Paesi che hanno bisogno del nostro know how e della nostra technicality. La Russia ha sete di calcio ed ha capito che, senza organizzazione, non si va da nessuna parte. Fra meno di un mese andrò in Cina. Là hanno notevole interesse verso l'Europa e questo si trasforma in un veicolo di rapporti forieri di investimenti sani per il nostro Paese, che ha bisogno di essere antagonista di Inghilterra, Francia e Germania”.

Il Presidente della FIGC ha anche parlato della necessità di una maggiore attenzione nello sport al genere femminile: “Noi stiamo facendo degli investimenti sul calcio femminile – ha spiegato Tavecchio al Forum Sport e Business de Il Sole 24 Ore – ma il problema vero è quello di togliere la cultura maschilista che c’è in questo Paese. Non è che possiamo fare le quote rosa per giocare a calcio, serve una coscienza generale di Paese”.

E sulla rappresentanza del genere femminile nello sport italiano, nel suo intervento al Forum Sport e Business organizzato da Il Sole 24 Ore è intervenuto anche il Presidente della Federazione Italiana di Tennis Angelo Binaghi: “La mancanza di donne è un grande problema dello sport italiano in generale – ha affermato -. Vediamo che le donne vogliono in generale fare più sport ed essere protagoniste – continua Binaghi – Sono fiero di avere visto nel tennis grandi risultati raggiunti grazie alle donne, parlo di grandi atlete e straordinarie testimonial per il nostro sport”.

Sul lato “Business” del Forum Sport, il Presidente della Federtennis Binaghi ha affermato come “al netto dei contributi del Coni, la Fit crea introiti per circa il 50% del fatturato della Federcalcio. Se continuiamo così il nostro business sarà paragonabile a quello della Figc”. Intervenuto nella sede del Gruppo 24 Ore, il Presidente Binaghi ha spiegato come “la partecipazione ai nostri tornei è triplicata in 15 anni (2000-2016). Dal 2012 la partecipazione di spettatori paganti agli Internazionali d'Italia è cresciuta del 27%, con una crescita dell'incasso alla biglietteria dell'89%. Incassiamo quasi 12 milioni di euro nella settimana del torneo di Roma, quello che una media squadra di calcio italiana incassa in tutto l'anno”. Per il presidente della Federtennis la “chiave di volta è stata la creazione di una tv, 'Super Tennis', che ha reso questo sport popolare in Italia. Nel 2015 è diventata la tv sportiva che non trasmette calcio più vista. Dal 2012 al 2015 l'ascolto medio è cresciuto del 242%”. Binaghi lo ha definito “l'investimento economicamente più profittevole della nostra federazione”.

Al Forum Sport e Business de Il Sole 24 Ore hanno oggi partecipato anche alcuni campioni olimpici che hanno visto sfumare il sogno di ospitare le Olimpiadi a Roma nel 2024. “Sarebbero state un'opportunità enorme – ha affermato il Vicecampione olimpico della nazionale italiana di pallanuoto Matteo Aicardi – soprattutto per i giovani che si affacciano agli sport, come la pallanuoto, che non sono così diffusi. Roma – ha aggiunto Aicardi – sarebbe stato un trampolino enorme per invogliare giovani atleti ad affacciarsi al nostro sport”.






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