“Lo sport, un business oltre i confini”: l’export degli articoli sportivi vale il 78% del fatturato


8,6 miliardi di euro in Italia questo il valore stimato dello Sportsystem (dati NPD, 2015). Le aziende stanno investendo in tre direzioni: innovazione, internazionalizzazione e digitalizzazione.

Il settore dello Sportsystem è in miglioramento e punta ai mercati internazionali: questa l’analisi emersa durante l’Assemblea di Assosport, l’Associazione Italiana dei Produttori di Articoli Sportivi che si è tenuta oggi a Vicenza.
Il 78% del fatturato degli articoli sportivi è dato dall’export (76% nel caso nelle calzature sportive), un dato in crescita di anno in anno. La contraffazione rimane ad oggi uno dei grandi problemi dell’industria dello sport: gli articoli sportivi fanno registrare in Europa perdite per 492 milioni di euro (dati EUIPO). Le perdite riguardanti la categoria abbigliamento e calzatura ammontano a 26 miliardi di euro totali, buona parte dei quali sono riferibili a prodotti sportivi. Oggi sul web, grazie a tecnologie innovative, è più facile controllare il fenomeno.

Il digitale è una grande opportunità – dichiara il presidente di Assosport Luca Businaroe proprio grazie al digitale potremmo abbattere il fenomeno della contraffazione. Monitorare tutto il sistema è complesso ma oggi il consumatore ha in mano degli strumenti per verificare l’autenticità del prodotto: è un percorso in atto, siamo certi che i risultati arriveranno presto. Come associazione confindustriale ci stiamo impegnando per chiedere una tutela per le nostre aziende contro la competizione illegale”.

L’Osservatorio Nazionale “Digitale e Sport” ha analizzato il comparto: l’80% delle aziende sta investendo nel digitale, una rivoluzione che interessa tutto il sistema a partire dal marketing, alla logistica, alla produzione fino ai canali di vendita.
Il digitale oggi – spiega Giovanni Vaia, direttore del Digital Enterprise Lab - rappresenta una soluzione efficace per combattere la contraffazione, ed un passaggio imprescindibile per sostenere la fiducia e i comportamenti etici sui mercati. La tracciabilità e la rintracciabilità delle informazioni permette di verificare lotti di produzione, materiali, lavorazioni e intercettare eventuali anomalie che possono insorgere lungo la filiera. Il digitale ci permette di tracciare la storia del prodotto nella sua movimentazione lungo la supply chain, dove il web funziona da piattaforma di collegamento e offre servizi integrati e fruibili in multicanalità da dispositivi fissi e mobili. Questo consente di generare informazioni e poterle confrontare in modo trasparente da parte di tutti, dal consumatore in primis”.

Un esempio positivo su tutti è dato dal Gruppo Dainese, che da aprile 2016 ad oggi ha messo in atto un sistema per tutelare il prodotto, bloccando 523.000 pubblicità ingannevoli e facendo rimuovere circa 7000 articoli falsi online.
Dainese ha infatti implementato un innovativo sistema che permette di certificare l'autenticità dei prodotti mediante utilizzo di ologrammi. E soprattutto il consumatore ha la possibilità di autenticazione diretta mediante QR code, che indirizza ad una piattaforma digitale appositamente sviluppata e che offre al consumatore molte altre funzionalità.

L’assemblea di Assosport è stata l’occasione per un confronto tra il mondo imprenditoriale sul futuro del settore in particolare approfondendo i temi di innovazione, internazionalizzazione e digitalizzazione.
Ad ospitare l’evento il Vicenza Convention Center di Italian Exhibition Group Spa, società fieristica - di cui Assosport è partner - punto di riferimento per la promozione dell’industria dello sport italiana attraverso le manifestazioni organizzate a Rimini e a Vicenza.

Matteo Marzotto, Vice Presidente Esecutivo di Italian Exhibition Group Spa, ha sottolineato: “Lo sport, oltre ad essere uno straordinario addestramento alla vita, è anche uno dei volani per l'economia nazionale, rappresentando importanti filiere produttive del Well Done In Italy. Esprime passioni, valori ed eccellenze che Italian Exhibition Group promuove con impegno attraverso 10 manifestazioni ‘active’, capaci di generare nel complesso 700.000 presenze all’anno e un fatturato di circa 8 milioni di euro: eventi b2b e b2c di altissimo livello, alcuni dei quali di marcato profilo internazionale, tutti al servizio delle migliori aziende del comparto e veicolo di cultura sportiva sui territori”.

Sport e innovazione sono da sempre i due volti di Diadora - afferma Enrico Moretti Polegato, Presidente e CEO di Diadora - Da un lato la continua ricerca di soluzioni tecnologiche altamente performanti e di materiali innovativi diretti a servire al meglio i nostri consumatori, ovvero tutti coloro che praticano sport con passione, dagli atleti professionisti a chi si allena per il puro piacere di farlo. Perché sport è prima di tutto condivisione e divertimento. Dall’altro è lo sport stesso ad essere driver di innovazione. Solo spingendosi oltre i propri limiti si riescono a fissare nuove sfide da abbattere. E nel fare ciò, l’innovazione diventa uno strumento per superare se stessi”.

L’abbigliamento protettivo di Dainese, AGV e POC – dichiara Cristiano Silei, Ceo di Dainese Group - è l’emblema delle più innovative tecnologie applicate agli sport dinamici ed è utilizzato dai migliori atleti al mondo. Tutti i marchi del gruppo Dainese inseguono la mission safety, cercando di trovare le soluzioni migliori che siano in grado di rispondere alle esigenze del corpo umano in condizioni più estreme. All’interno del gruppo, quattro team di Ricerca&Sviluppo (Dtec, D-air, AGV e POClab) con più di 100 persone lavorano in sinergia per studiare e sviluppare i prodotti migliori all’interno della logica della protezione testa/piede. Il Gruppo Dainese ha attualmente 900 dipendenti, il numero delle persone dedicate completamente alla ricerca e sviluppo dà l’idea dell’importanza che per noi riveste l’innovazione”.

“È indubbio che una delle “partite” più importanti si gioca nella distribuzione e oggi più che mai sono convinto che la nostra scelta, fatta nel 2010, di iniziare il percorso dei negozi monomarca, i Macron Store, è stata una scelta giusta”. – ha detto Gianluca Pavanello, CEO di Macron“Questo progetto che negli anni ci ha portato ad avere oltre 115 store in più di 20 paesi è diventato strategico ed una delle nostre principali priorità. Il rapporto è diretto e immediato con il consumatore, sia esso un privato o una società sportiva. Un canale non solo di vendita, ma anche di comunicazione”.

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