Segno positivo per il bilancio del Celtic Glasgow al 30 giugno

Il primo semestre del 2016 si chiude con buone notizie per i conti del Celtic Glasgow, segnalando un ritorno all'utile di esercizio del club dopo la perdita di £ 4 milioni registrata nel 2015.
Ora il bilancio ante-imposte al 30 giugno porta con sé un segno positivo quantificabile in £ 500.000 in cui pesano in maniera significativa le plusvalenze maturate dalle cessioni di Virgil van Dijk al Southampton, Teemu Pukki al Brondby e Adam Mattews al Sunderland, che hanno permesso l'incremento della voce relativa alla vendita dei calciatori da £ 7m a £ 12m.
I costi operativi salgono del 7%, toccando quota £ 57m, per un fatturato complessivo che arriva a £ 52m, registrando una crescita del 2%.
Aumenta anche il merchandising, che comprende anche la vendita di maglie replica e che pesa a bilancio con £ 12,5m di fatturato, mentre i ricavi da media e altre attività commerciali conoscono una crescita di £ 3m se paragonati ai risultati della gestione 2014/2015 (£ 12,1m).
La situazione legata allo stadio, per il quale salgono le voci di spesa da £ 44m a £ 47m, registra un trend negativo che può essere riscontrato anche sul fronte dei ricavi dall'impianto di gioco, passati da £ 28m a £ 25,1m, e che hanno contribuito alla perdita di £ 3,9m registrata alla voce delle operations.
Il bilancio infrannuale non tiene ovviamente conto dei ricavi potenziali derivanti dalla partecipazione in Champion's League del Celtic, stimati in £ 30 milioni e considerati di “fondamentale importanza” da Peter Lawwel, a.d. del club di Glasgow, assente da due anni dalla fase a gironi della massima competizione europea per club.
“Per un club come il Celtic, che opera in un mercato in cui i diritti televisivi vengono ripartiti in misura maggiore a favore di altre squadre di altri Paesi, qualificarsi ai gironi di Champion's League è di fondamentale importanza in ottica finanziaria.” - commenta Lawwel in proposito - “I proventi derivanti dalla partecipazione consentono alla società di effettuare importanti investimenti sportivi e strutturali, permettendo al club di ottenere una visibilità e un'importanza globale tra i tifosi e gli appassionati di tutto il mondo.
Fondamentalmente il Celtic è un club di Champion's League, e le nostre infrastrutture e i nostri continui investimenti ne sono la prova concreta. In un momento in cui il calcio europeo segue una direzione che spinge i club ad assumere una dimensione elitaria, noi siamo obbligati ad essere all'avanguardia sia a livello nazionale che continentale.
Il Celtic deve occupare una posizione di livello assoluto nel calcio d'Europa e questo è un'obiettivo che io pongo come prioritario. Continuiamo a lavorare senza sosta per cercare di migliorare l'ambiente nel quale il club opera.”
Il Presidente Ian Bankier si sofferma maggiormente sulle strategie economiche e finanziarie che consentono al Celtic di tamponare la mancanza di introiti dalle competizioni europee:
“L'incremento del contributo apportato dal mercato dei giocatori, specialmente dopo due anni senza la partecipazione alla fase a gironi della Champion's League, ha permesso alla società di mantenere gli investimenti strategici e di continuare a progettare e a costruire il futuro del club.
Il consiglio direttivo è fermamente convinto che il modello finanziario adottato fornisca la stabilità necessaria per garantire e preservare una pianificazione di lungo termine. Il mercato dei calciatori assume un ruolo importante procedendo lungo questa direzione, costituendo uno dei pilastri fondamentali del modello stesso.”
Luca Paganin

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