Il modello delle leghe americane per aumentare la competitività del calcio europeo

Competitività dei campionati nazionali di calcio: in Europa si parla spesso di campionati nazionali noiosi, prevedibili e dall’esito scontato. L’eccezione sembra essere la Premier League inglese, considerato dagli addetti ai lavori il campionato più bello e affascinante d’Europa per la sua imprevedibilità, e per la sua capacità di regalare emozioni e risultati sportivi del tutto inaspettati (come testimonia la fantastica stagione disputata dagli uomini di Ranieri che hanno portato il Leicester sul tetto d’Inghilterra). Se analizziamo l’esito dei principali campionati nazionali europei ci accorgiamo che in realtà la situazione è proprio la medesima, con campionati già decisi fin dai primi mesi della stagione in corso.


In Italia, nonostante il pessimo inizio di campionato con 12 punti in 10 partite, la Juventus non ha faticato a vincere il suo quinto scudetto consecutivo, inanellando ben 24 successi in 25 partite disputate, segno di supremazia nazionale e mancanza di squadre antagoniste. La situazione non sembra destinata a mutare, e anche nella prossima stagione la squadra juventina partirà largamente favorita. In Bundesliga la situazione è simile, con il Bayer Monaco capace di conquistare 6 scudetti negli ultimi 10 anni, e con un budget a disposizione nettamente superiore alle concorrenti. La competitività del campionato si abbassa ulteriormente se volgiamo lo sguardo in Francia dove, in seguito dell’arrivo degli sceicchi il Psg ha ingranato la quinta, laureandosi campione di Francia già a metà marzo con ben 8 giornate di anticipo e chiudendo il campionato con ben 31punti di vantaggio sul Lione secondo. La società parigina è destinata a vincere anche i successivi campionati, e ad oggi sembra difficile individuare una società in grado di combattere lo strapotere delle proprietà qatariota. Leggermente più combattuta sembra essere la Liga Spagnola con 2 squadre, Barcellona e Real Madrid che da un decennio si contendono il titolo di campione di Spagna. Ad esse si è però aggiunta negli ultimi anni l’Atletico Madrid di Simeone, protagonista di una crescita esponenziale nell’ultimo triennio, capace di conquistarsi il titolo di campione di Spagna nel 2014 all’ultima giornata a Barcellona, e di raggiungere la finale di Champions League, nel 2014 e nella stagione in corso. Da segnalare infine come la competitività dei predetti campionati si abbassa ulteriormente se guardiamo i primi 4 posti in classifica contesi, salvo rare e sporadiche eccezioni, sempre dalle medesime squadre.

Se è dunque vero che nel calcio europeo il livello competitivo dei campionati nazionali si è notevolmente abbassato nell’ultimo decennio, la stessa cosa non si può dire per altri sport, disputati oltreoceano, che negli ultimi anni hanno acquisito sempre maggiore importanza e fascino. Ai fini della nostra analisi, prenderemo come riferimento l’NFL, l’NBA, la MLB, e la NHL. Tali campionati, vuoi a causa della particolari formule con cui vengono disputati, vuoi a causa di particolari regole (come la contrattazione collettiva dello sponsor in NBA), risultano essere molto più incerti e imprevedibili. Ne consegue una forte attrattività dei campionati, e la ovvia creazione di un prodotto maggiormente vendibile, capace di creare valore in maniera esponenziale, sia a livello di lega che di singole società. Non è un caso se nella classifica elaborata da Forbes a inizio mese tra le 20 società sportive più redditizie del mondo figurano 11 franchigie della NFL, e due società della NBA.



Come si evince dalla tabella, la National Football League (NFL), principale lega professionistica di football americano, risulta essere un campionato altamente competitivo e dall’esito tutt’altro con scontato, con 9 squadre diverse a vincere negli ultimi 10 anni (solo i New York Giants hanno vinto il titolo 2 volte nel decennio in esame, nel 2008 e nel 2012). La particolare formula a sorteggio del torneo mette infatti di fronte squadre sempre diverse, dando vita ad un campionato incerto fino all’ultima partita. Analogo discorso può essere fatto per l’ NBA, vinta da 6 team diversi negli ultimi 9 anni, e priva di una squadra nettamente superiore agli avversari. Discorso sostanzialmente analogo seppur con qualche sfumatura per la MLB, lega professionistica di baseball nordamericana, vinta anch’essa da 6 team diversi negli ultimi 9 anni. Se è vero che i San Francisco Giants hanno vinto 3 dei predetti campionati è anche vero che non stiamo parlando di una corazzata che domina i campionati lasciando alle avversarie solamente la lotta per il secondo posto, per intenderci la Juve, il Psg, o il Bayer Monaco di turno. La situazione non cambia se prendiamo come riferimento la National Hockey League (NHL), competizione anch’essa vinta da 6 team diversi negli ultimi 9 anni; per quanto riguarda i Chicago Blackhawks valgono le medesime considerazioni effettiate per i San Francisco Giants.
E’ dunque evidente come questi campionati risultino essere molto più competitivi dei campionati nazionali di calcio disputati in Europa. Senza avere la pretesa di essere esaustivi, possiamo indicare una molteplicità di cause, fra cui la particolare formula con cui essi vengono disputati (regular season, play-off, e finale), le contrattazioni a livello di lega per quanto riguarda lo sponsor, al fine di evitare diseguaglianza fra società (non presenti nel mondo del calcio, dove ogni squadra contratta con un proprio sponsor, ), il numero nettamente superiore di match disputati nell’arco di una stagione.

Francesco Sottile
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