Conti Barca: Gestione Laporta sotto accusa da parte dei soci

Se in campionato la compagine catalana guidata da Pep Guardiola è costantemente nelle prime posizioni, non si può dir lo stesso dal punto di vista finanziario. L’assemblea dei soci del FC Barcelona, la prima da quando è stato eletto presidente Rosell, ha avviato un’azione sociale di responsabilità contro la precedente gestione Laporta, in particolare puntando il dito sulla gestione economico-finanziaria, ritenuta disastrosa.
Nell’ultimo esercizio il club ha chiuso con un passivo di 79 milioni di euro, portando a 430 milioni di euro il debito complessivo nei confronti delle banche. Numeri che sono lontani dai parametri Uefa per il fair play finanziario, che verrà attuato fra qualche anno, per l’accesso alle competizioni europee.

Il presidente Rosell ha spiegato che la società avrà bisogno di almeno tre anni per tornare a una gestione positiva con la consapevolezza che qualche sacrificio andrà sicuramente fatto, con la cessione di qualche pezzo pregiato della rosa blaugrana.

Negli ultimi due anni il buco di bilancio è raddoppiato e nonostante l’aumento del fatturato dell’8%, i costi sono aumentati del 34%. “Ci è stata assicurata copertura bancaria per 155 milioni e questo ci assicura solidità, presto torneremo a cifre positive”. Queste le parole rilasciate da Rosell al termine dell’assemblea dei soci.

I conti del Barca sono stati analizzati dalla KPMG che ha prodotto una relazione dettagliata dove sono emerse spese folli non solo per la gestione tecnica sportiva. Voci di costi quanto mai bizzarri come ad esempio 2,5 milioni di euro per detective privati e servizi di protezione della residenza di Laporta, 890 mila euro per biglietti di partite, come la finale di Roma di Champions League e per concerti, come quello degli U2; poi ancora 362 mila euro per voli con jet privati affittati da giocatori e dirigenti, 262 mila euro per spese in ristoranti o servizi di catering. In tutto tra viaggi, spese di rappresentanza, ristoranti e altro il costo totale è stato di 6,4 milioni di euro.
Inoltre è stato ufficializzato che l’operazione Ibrahimovic, che ha visto lo svedese passare dal Barcellona al Milan la scorsa estate, è costata al club un passivo di 32 milioni di euro.

L’azione intrapresa dall’assemblea nei confronti dell’ex presidente Laporta ha visto spaccarsi la componente azionaria dei soci: 468 hanno votato a favore, 439 contro e 113 astenuti.
Tutto questo risuona come un campanello d’allarme per la squadra in quanto, con tutta probabile qualche sacrificio in termini di cessione di top player sarà fatto. Il sogno delle big europee si chiama Messi, ma per chi volesse avvicinarsi all’acquisto della pulce, la clausola rescissoria non lascia spazio a dubbi. In ottica fair play finanziario e regole ferree sui bilanci dettate dall’Uefa, i grandi club sono molto prudenti, Moratti in primis, e un'investimento di 250 milioni solo per il cartellino del giocatore è una cifra da fantacalcio.

Giuseppe Berardi

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