Le migliori giovanili d’Europa: Futbol Club Barcelona

di Riccardo Morello*

Il settore giovanile del Barcellona meglio conosciuto come Cantera, che in spagnolo significa letteralmente cava, è un progetto di lunga data che nasce alla fine degli anni ’70 grazie alla sinergia tra l’allora presidente Josep Lluís Núñez e Johann Cruijff. La prima cantera catalana prendeva come modello le giovanili dell’Ajax e dal quel momento in poi tale modello è stato portato avanti e sviluppato negli anni dalla società e dagli allenatori che si sono succeduti.


Tutti i giovani calciatori della Cantera si allenano nella Ciutat Esportiva Joan Gamper che prende il nome dal primo presidente del Barça. Questo è un complesso sportivo che si espande nel territorio di Sant Joan Despì per 136.839 metri quadri e dista circa 5 km dal Camp Nou.

L’intero complesso è composto da un gran numero di strutture tra le quali troviamo:

  • 5 campi in erba naturale di cui 2 con dimensioni di 105×68 metri uguale a quello del Camp Nou per abituare i giocatori a trovarsi perfettamente a loro agio quando giocano in casa. Mentre i rimanenti 3 risultano essere leggermente più piccoli con dimensioni di 105×65 metri.
  • 4 campi in erba sintetica di cui 1 con dimensioni di 55×38 metri (calcio a 7) e i restanti con dimensioni di 105×65 metri.
  • 1 area di allenamento specifico per i portieri in erba naturale: il portiere nel gioco del Barca è fondamentale perchè spesso è lui a iniziare l’azione o ricevere molti passaggi di scarico per alleggerire il pressing avversario, quindi, oltre ad allenamenti peculiari per il ruolo si svolgono molte sedute per migliorare le capacità di gioco con i piedi.
  • Padiglione Multisportivo dove troviamo 3 campi di allenamento per basket, pallamano e pallavolo.
  • Palazzo-Tribuna coperta dove si troviamo la reception, gli uffici, la sala riunioni e gli spogliatoi.
  • Area servizi dove troviamo uffici che si occupano soprattutto della gestione del settore giovanili, spogliatoi, infermeria e area comune
  • Nuova Masia, che sostituisce dal 2011 la storica sede con un nuovo collegio di oltre 4000 metri quadrati.

Il costo dell’intera struttura è stata di 68 milioni di euro di cui 25,6 milioni per l’urbanizzazione e 42,5 milioni per la costruzione vera e propria. Parte dei costi sono stati coperti dalla vendita di terreni di proprietà del club per 45,6 milioni di euro e i restanti sono stati un investimento diretto da parte del F.C.Barcellona

Il Futbol formativo è formato da 13 squadre per un totale di circa 215 ragazzi, dai 7 ai 17 anni. A queste vanno aggiunte 2 squadre professionistiche : Juvenil A composta di ragazzi dai 17 ai 18 anni e il Barcellona B che partecipa alla seconda divisione spagnola (serie B) con possibilità di retrocessione ma non di promozione a cui si aggiunge l’impossibilità di partecipare alle coppe nazionali. Nel Barcellona B l’età dei ragazzi che giocano va dai 18 ai 26 anni e quasi tutti provengono dalle giovanili stesse del Barcellona. Oltre i giocatori fanno parte del Futbol formativo una cinquatina di persone tra allenatori, preparatori e dirigenti.

La stragrande maggioranza dei ragazzi che compongono il futbol formativo provengono dalla Catalogna e quindi possono rimanere a vivere con la loro famiglia e raggiungere autonomamente il centro sportivo. Per i ragazzi che abitano tra 100-200 km di distanza da Barcellona ci sono a disposizioni diversi mezzi privati della società che tutti i giorni li prelevano e li riaccompagnano a casa, mentre quelli che vivono oltre tale distanza vengono ospitati nella Masia.

I costi di gestione di un sistema di tali dimensioni sono molto elevati, infatti, questi si aggirano intorno ai 20-25 milioni di euro l’anno che corrispondono al 4-6% del fatturato globale del club che è di oltre 470 milioni di euro l’anno. Per avere un buon confronto l’Inter, che è una delle società italiane che investe di più nel suo settore giovanile non supera i 5 milioni di euro considerando anche gli acquisti dei giocatori cosa che nei 20-25 milioni precedenti non vengono considerati.

Ad oggi il direttore della Cantera e coordinatore della categoria professionale è Gugliermo Amor ed è responsabile anche del primo filtro sui nuovi giocatori che possono entrare a far parte del progetto Barca segnalati in precedenza dagli osservatori di zona, mentre il coordinatore delle altre 13 squadre non professionali è Albert Puig.

LA MASIA

La Masia è una residenza del ’700 che dal 1979, si è trasformata da sede del club a collegio delle giovanili del Barcellona, in essa vivono circa 60 ragazzi dai 12 ai 18 anni che giocano nella polisportiva Barcellona. Di questi la maggior parte giocano a calcio fatta eccezione per un gruppo di ragazzi che praticano gli altri sport della polisportiva.

E’ diretta dal pedagogista Carles Folguera assieme a responsabili educativi, professori, educatori sociali che rimangono tutte le notti e seguono i ragazzi anche nel tempo. Il modello educativo non è uguale per tutti ma viene adattato alle necessità del ragazzo per questo inizialmente lo staff della Masia cerca di capire il percorso formativo più utile e solo a quel punto viene imposto. Infatti Il Club obbliga tutti i ragazzi a studiare obbligatoriamente fino a 18 anni. Il rapporto tra staff della Masia e gli allenatori è costante e questi sono sempre informati sul rendimento scolastico e sui comportamenti che i ragazzi hanno all’interno della struttura e saranno, anche in base, scelti i titolari per le partite settimanali.

Indipendentemente dai risultati calcistici, il club vuole formare dei giovani che abbiano uno stile di vita sano e che li renda felici, inoltre, lo svolgimento di un buon percorso scolastico è ritenuto di fondamentale importanza per una completa formazione del ragazzo. Il club impone anche delle severe regole di comportamento come il fatto che prima della maggiore età siano assolutamente vietati alcool,fumo e tatuaggi pena l’esclusione dalla cantera stessa.

La Masia è innanzitutto una grande famiglia, un luogo dove i nuovi talenti crescono insieme in un clima positivo dove è facile creare forti e durature amicizie, dove vengono educati al rispetto delle regole, all’impegno nello studio, all’ importanza del gruppo e dello stare insieme. In questa chiave va letta l’eterna voglia di tornare a “casa”dimostrata da giocatori come Gerard Piqué (2 anni al Manchester United e 1 al Real Saragozza), ma soprattutto da Cesc Fabregas (8 anni all’Arsenal) che sono cresciuti insieme ai campioni, come Leo Messi e Andrés Iniesta che adesso fanno grande il Barca.

Per quanto riguarda gli allenamenti le squadre ne effettuano da 3 a 5 alla settimana di circa 2 ore ciascuno (solitamente tra le 19 e le 21) dipendentemente dalla categoria a cui appartengono a cui si aggiunge la partita. Interessante notare che, sull’esempio delle giovanili dell’Ajax, i giocatori più talentuosi sono sempre fatti giocare in categorie superiori rispetto alla loro età in modo tale che si abituino a giocare contro avversari più forti fisicamente.

MODELLO DI GIOCO

Il Barcellona nella cantera insegna ai suoi giocatori un modello di gioco imperniato sul 4-3-3, anche se inizialmente tra i più giovani si preferisce incominciare dal 3-4-3. Uno dei segreti di queste giovanili è che i nuovi talenti iniziano a giocare fin da subito con lo stesso modulo della prima squadra. In questo modo, il ragazzo che arriva a giocare in Liga o nelle coppe si adatta immediatamente ai meccanismi di gioco, essendo abituato da anni a questi schemi.

Questo 4-3-3 si basa su un possesso palla maniacale quindi non sorprendono dati che ci dicono che la prima squadra ha avuto in media nel 2011 un possesso palla superiore al 65% sia in Spagna sia in Champions League. Questo livello di possesso palla è garantito da una fittissima trama di passaggi veloci spesso effettuati per vie orizzontali alternati a cambi passo e verticalizzazioni eseguite solamente quando si ha un’ottimale linea di passaggio; tale sistema di gioco è stato ribattezzato dai telecronisti iberici tiki taka (link di un video che spiega come funziona meglio di tante parole).

Questo modello può essere efficace solo se la tecnica individuale dei giocatori in campo è altissima ed è per questo che ora come ora pochissime squadre al mondo possono permettersi di emulare il gioco del Barcellona. I ragazzini delle giovanili sono allenati per anni al grido di “pase y control” (passaggio e controllo) proprio per sviluppare quella tecnica individuale fondamentale per essere buoni interpreti del 4-3-3.

Avere per così tanto tempo il possesso della palla garantisce diversi vantaggi come:


  • rendere molto difficile il pressing avversario: nel tempo che il giocatore impiega ad andare a pressare l’avversario con la palla questa si è già spostata ad un diverso giocatore. Per riuscire a non perdere palla continuamente pressati i giocatori del Barca devono essere dotati di un’eccellente capacità di palleggio e di controllo di palla. Per questo motivo a differenza di molte altre società i giocatori vengono selezionati prima per le loro capacità tecniche,tattiche,caratteriali e mentali e solo dopo per le loro qualità fisiche (questo è spiega perchè in prima squadra giochino così tanti giocatori che non spiccano certamente per le loro capacità fisiche).
  • l’avanzamento tramite il possesso palla mantiene la squadra sempre corta e compatta e garantisce un minor dispendio di energie fisiche con tutti i giocatori che in campo partecipano sia alla fase difensiva sia a quella offensiva.
  • riduce le chances e il tempo a disposizione dell’avversario per fare azioni pericolose.
  • costringe l’avversario inseguire la sfera e a stancarsi.

Il 4-3-3 permette alla squadra di fare continui triangoli, dalla difesa fino all’attacco creando un gioco che costringe gli avversari ad uscire dalla loro zona di competenza in modo tale da ottenere o l’uno contro uno o l’uno contro tre. Inoltre essendo la squadra sempre molto corta e compatta in caso di perdita del possesso palla in un attimo attraverso un buon pressing collettivo il Barca riesce a difendersi quasi sempre in superiorità numerica o due contro uno o tre contro uno e solo in rare occasioni uno contro uno.

CONCLUSIONI

Come traspare dall’articolo creare un progetto come quello del F.C Barcelona richiede molti anni di lavoro per cercare i nuovi talenti in giro per il mondo e una volta selezionati per prepararli sotto tutti i punti di vista ad affrontare una carriera nel calcio professionistico. A questo va aggiunto che gli investimenti economici per ottenere un successo così importante sono notevoli e molte società (soprattutto in Italia) si sono accorte troppo tardi che investire nelle giovanili anche cifre considerevoli fa risparmiare tantissimo nel futuro. Inoltre se un ragazzo viene plasmato e fatto sentire parte di un Club fin da piccolo creerà con i suoi futuri compagni un’intesa incredibile in campo e fuori e difficilmente si venderà, come il primo mercenario, a chi offre di più perchè per loro il Club non è sarà solo un datore di lavoro ma soprattutto una casa, una famiglia e un posto dove stare bene e da cui difficilmente vorrà andarsene.

*Autore del blog ilsolocalciogiocato

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