Classifica delle società di calcio europee sulla base del valore d'impresa.

Nell'ultimo periodo in Italia si è sentito spesso parlare di cordate cinesi – americane pronte a trattare l’acquisto dei club italiani. Non solo Milan e Inter, per le quali la trattativa circa la cessione di quote azionarie sembra essere in dirittura d’arrivo, ma anche altri presidenti hanno manifestato l’intenzione di cedere quote parziali o totali della società ad imprenditori stranieri. Tuttavia, è bene sottolineare come spesso tali trattative si sono arenate a causa di una differente valutazione delle parti in causa circa il valore effettivo di un club, derivanti da differenti metodi di valutazione usati. La valutazione d’impresa infatti è un fenomeno molto complesso, soggetto molte volte a interpretazioni soggettive, specie nel mondo dello calcio, dove le variabili in gioco sono elevate e non sempre di facile lettura e comprensione.

Al fine di ovviare in parte a tale problematica, la nota azienda di consulenza KPMG ha pubblicato il rapporto “Football club’s valuation – The European Elite 2016”, un’analisi che si pone come obiettivo la misurazione del valore d’impresa delle squadre di club più importanti d’Europa. Il metodo di valutazione usato è quello basato sull’analisi dei multipli, metodo ritenuto più idoneo in quanto non prende in considerazione la posizione finanziaria netta della società (indebitamento finanziario o surplus di liquidità), rendendo così il confronto fra i club più omogeneo possibile. 
Tale metodo consiste per l’appunto nell'individuare tutte quelle variabili, più o meno correlate fra loro, che sono in grado di sintetizzare la capacità di un’azienda di produrre ricchezza. Nel caso in questione le variabili oggetto di misurazione sono state: la redditività, la popolarità, il potenziale sportivo, i diritti tv, e la proprietà dello stadio. E’ bene sottolineare che tale analisi non prende in considerazione i risultati economici e sportivi conseguiti dai club nell'ultima stagione. 
Di seguito, i risultati prodotti dallo studio di KPMG (i valori sono espressi in mln di Euro):



L’analisi condotta da KPMG posiziona in cima alla classifica europea le squadre inglese (ben 7 squadre fra le prime 32) con un valore complessivo di 10.170 miliardi, pari al 38,64% del totale. Stesso numero di club può vantare l’Italia, ma il valore complessivo è nettamente inferiore (3.068 miliardi, pari all’11,65% del totale ); prima italiana in questa speciale classifica è la Juventus, posizionata solamente al 9 posto in graduatoria, con un valore pari a 983 milioni. E’ bene sottolineare tuttavia come gli analisti valutino la società bianconera più di Milan e Inter insieme (983 contro 944 milioni). Dato che conferma l’attuale strapotere juventino in Italia, a causa di un livello di fatturato nettamente maggiore rispetto ai principali competitors, al possesso di uno stadio di proprietà, e di un parco giocatori molto più ampio dal punto di vista qualitativo. Terza per numero di squadra in questa speciale classifica è la Spagna, che può vantare 5 club, con un valore complessivo di 6639 miliardi, pari al 25,22% del totale. E’ bene sottolineare come spagnole sono 2 delle prime 3 classificate, il Real Madrid (primo con un valore di 2.905 miliardi) e il Barcellona terzo (2758 mld). Quarta la Germania, con solamente 3 squadre, per un valore di 3607( ben superiore comunque rispetto alle italiane) pari al 13,70% del totale. Quinta la Francia, che con 4 squadre, Psg Monaco Marsiglia e Lione, ha un valore complessivo di 1414 miliardi, ovvero il 5,37% del valore complessivo. Delle 32 squadre analizzate solamente 6 di esse (rispettivamente Ajax, Benfica, Fenerbache, Galatasaray, Porto, e Psv) non giocano nei principali campionati europei; esse sono complessivamente valutate 1426 miliardi, ovvero il 5,41% del valore totale.



Tale analisi sottolinea dunque ancora una volta l’attuale vantaggio competitivo delle squadre inglesi rispetto ai principali competitors europei. Il campionato inglese è infatti attualmente quello in cui sono presenti più club con uno stadio di proprietà, con un livello di fatturato più alto (grazie anche al nuovo contratto sui diritti tv stipulato dalla lega inglese), e con un alto tasso di popolarità (in tal senso, del “fenomeno” Leicester di quest’anno ne ha beneficiato l’intera lega).

Francesco Sottile
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