Calcio: il fallimento del modello italiano basato sull'all-in delle proprie risorse



Il recente disimpegno di club calcistici come: Trapani, Lumezzane, Modena, Latina, le difficoltà attuali del Bari, che dalle ultime indiscrezioni rischia un altro fallimento dopo solo 3 anni dall'ultimo,  e la complicata situazione dello stesso Milan - per citare anche un club di un certo blasone - evidenziano ancora di più il fallimento di un modello italiano che non funziona, dove la sostenibilità dipende esclusivamente dai risultati sportivi.

Per i club medio piccoli infatti, la permanenza nella massima categoria o il raggiungimento della Seria A, rappresenta davvero un obiettivo vitale per le sorti della propria società. Mentre tale aspetto, per le c.d. big vale per la qualificazione alla Champions League, che permette di avere introiti che consentano di restare competitivi ai massimi livelli.

La dipendenza del risultato sportivo - essendo un obiettivo incerto - è l'anello chiave del famoso, per non dire ormai famigerato, circolo virtuoso del marketing sportivo.


Molti club italiani per raggiungere tale traguardo rischiano investendo tutte le proprie risorse e non solo. Per usare un espressione derivante dal poker, la storia recente ci ha chiaramente detto che questo "all-in" nel calcio è controproducente, e porta i club ad un altro circolo, ma vizioso che spinge le società ad indebitarsi ulteriormente per raggiungere risultati sportivi. Questi se raggiunti, sanerebbero parzialmente il proprio bilancio, in caso contrario metterebbero in seria difficoltà la sostenibilità delle varie società.

Questi esempi citati, aggiunti ad altri non menzionati, non sono bastati ai dirigenti delle varie società italiane per capire che è necessario una significativa diversificazione dei ricavi, che permetta a loro di vivere le retrocessioni o le mancate qualificazioni alle coppe europee solamente come un insuccesso sportivo, e non anche come un dramma economico. Tale processo di diversificazione se è già in atto, deve essere abbinato alla cessazione del concetto di "all-in", perchè spendere tutte le proprie risorse in una volta sola è appunto un azzardo.

Fabrizio Tarzia
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