Consiglio Federale FIGC : I principi informatori degli statuti delle Leghe e le dimissioni del presidente della Lega di Serie A i due temi trattati

I principi informatori degli statuti delle Leghe e le dimissioni del presidente della Lega di Serie A Gaetano Miccichè sono i due argomenti affrontati nel corso del Consiglio Federale. 

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha consegnato la bozza dei Principi informatori che andranno in approvazione nella riunione del 10 dicembre e introdotto le motivazioni sulla necessità di aggiornarli. A seguito dell’entrata in vigore del nuovo Statuto della FIGC, così come approvato dalla Giunta del CONI lo scorso giugno, si presenta infatti l’esigenza di adeguare alcune norme di mero coordinamento e soprattutto quelle relative all’elezione dei Consiglieri federali.

“Ci riserviamo di evidenziare delle criticità che destano non poche preoccupazioni. Faremo presente – ha sottolineato Gravina nel corso della conferenza stampa - questi problemi e troveremo una soluzione”.

Per quanto riguarda le dimissioni di Miccichè, il numero uno della Federcalcio ha parlato di “grande amarezza, peraltro condivisa dal Consiglio Federale” Gravina ha anche chiarito di aver chiesto formalmente a Miccichè domenica scorsa, non avendo elementi circa la sussistenza di un potenziale conflitto di interessi, di rimanere in carica e di sanare, con un atto di autotutela, la procedura avviata a seguito di denuncia a mezzo stampa aprendo l’urna con le schede dell’elezione di marzo 2018.

Successivamente, ha relazionato il Consiglio circa la relazione ricevuta dalla Procura Federale, di cui ha preso visione in data 20 novembre, in merito alla regolarità dell’elezione del presidente della Lega di Serie A svoltasi in data 19 marzo 2018.

In relazione a ciò, emergono plurime illegittimità del procedimento di elezione per due aspetti rilevanti: le modifiche dello statuto sulla deroga per il presidente della Lega, in special modo sulle condizioni di eleggibilità, non potevano ritenersi applicabili in quanto non ancora approvate dalla FIGC; la decisione di non scrutinare le schede inserite nell’urna, contravvenendo all’obbligo del voto segreto, rappresenta una palese violazione dello statuto della Lega stessa.

In virtù della situazione verificatasi, preso atto della mancanza di rappresentanza legale della Lega, ma anche della manifesta e tempestiva volontà della stessa Lega di avviare il percorso elettivo, il presidente della FIGC ha proposto la nomina di un Commissario ad Acta nella persona del Prof. Avv. Mario Cicala, proposta approvata all’unanimità dal Consiglio.

Il Commissario entrerà nei suoi poteri solo in caso di mancata elezione del presidente nell’Assemblea già fissata ad inizio dicembre, con i poteri di rappresentanza legale e con l’impegno di completare l’iter elettivo entro il 10 marzo 2020. Ciò nel pieno spirito di collaborazione che contraddistingue i rapporti tra FIGC e Lega di Serie A e al fine di aiutare la Lega stessa ad intraprendere una strada di solidità e compattezza nell’eleggere un presidente in tempi brevi e nell’affrontare le sfide che il calcio italiano impone nell’immediato futuro.

Nel corso della conferenza stampa, Gravina ha chiarito alcuni aspetti di questa vicenda. “Non vogliamo creare rapporti di invasione nella Lega, per quello che riguarda la Federazione siamo disponibili alla massima collaborazione. In tutto, tranne nella mia personale disponibilità a ricoprire la carica di commissario. Dunque ho proposto la nomina di Mario Cicala come commissario ad acta a partire dal 3 dicembre solo qualora non ci fosse un’elezione il giorno prima. Il mio auspicio è che Miccichè torni sui suoi passi; la possibilità c'è, non dipende da me, ma dalla sua volontà. Credo sia più legata a una valutazione di tipo personale. Quello che è certo è che dal 2 dicembre parte il countdown di 45 giorni, nei quali mi auguro si possa trovare una governance”.

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