Industria del calcio: come la Serie A può competere con la Premier?



Il calcio è senza dubbio uno degli sport più popolari al mondo, con milioni di fan che si sintonizzano ogni settimana sulle varie Tv per guardare le partite delle loro squadre preferite. Quando si parla di campionati di alto livello, ne vengono tuttavia subito in mente due ossia la Serie A italiana e la Premier League inglese. Entrambi hanno una storia leggendaria, attirano alcuni dei giocatori più talentuosi da tutto il mondo e offrono partite emozionanti. Ma qual è davvero migliore? È la Serie A, con la sua attenzione al gioco tattico e all'abilità difensiva, oppure la Premier League, con le sue partite frenetiche? Scopriamo dunque insieme se il campionato di calcio italiano può competere con quello inglese.

Premier League vs Serie A: un divario economico 

La Premier League inglese e la Serie A italiana rappresentano due realtà del calcio mondiale che divergono notevolmente in termini economici e strutturali. Oltre ai fattori già discussi come gestione degli stadi, sponsorizzazioni tradizionali, e l'attrattiva internazionale, un altro elemento distintivo tra i due campionati è il ruolo delle sponsorizzazioni.

In Premier League, la presenza di operatori di gioco come sponsor è molto marcata. Queste aziende investono somme considerevoli nei club inglesi, contribuendo in modo significativo al loro bilancio economico. Questo tipo di sponsorizzazione gioca un ruolo chiave nel creare una forte fonte di reddito per i club inglesi, amplificando ulteriormente il divario economico con la Serie A. 

Al contrario, in Italia, recenti normative hanno imposto restrizioni severe sulla sponsorizzazione legata agli operatori di gioco. Questo ha portato a una diminuzione delle entrate per i club italiani da questo specifico settore, limitando le loro possibilità di generare reddito attraverso tali sponsorizzazioni. Queste normative hanno quindi creato un ulteriore divario tra i club italiani e quelli inglesi, i quali possono sfruttare liberamente questa fonte di finanziamento. Eppure gli operatori di gioco ed in particolare i bookmakers, conosciuti per la loro offerta e soprattutto per i bonus scommesse come quelli presenti su betlem.me, erano un grande partner commerciale per i club di Serie A ma anche per le categorie inferiori e gli altri sport. 

La struttura del campionato di Serie A e di Premier League

La Serie A e la Premier League hanno strutture e formati di campionato uguali. La prima è composta da 20 squadre e ciascuna gioca 38 partite in una stagione. Il team con il punteggio maggiore alla fine, viene dichiarato campione d’Italia. Le ultime tre invece retrocedono in Serie B, mentre le prime quattro si qualificano per la UEFA Champions League. La Premier League dal canto suo vanta anch’essa 20 squadre, e quindi ciascuna gioca allo stesso modo 38 incontri in una stagione. Entrambi i campionati offrono grandi mercati di scommesse per i fan e per gli appassionati di calcio che preferiscono puntare sulle partite, poiché si tratta di un’ottima opzione per scoprire diversi palinsesti.

La qualità di gioco e la competitività dei due campionati

La Serie A da sempre è nota per il suo gioco tattico e l’abilità difensiva espressa dai team che ne fanno parte. Tuttavia è conosciuta anche per fisicità e gioco duro, con gli arbitri che spesso consentono più sfide fisiche rispetto ad altri campionati. Alcuni critici sostengono però che questo stile di gioco rende la Serie A meno coinvolgente rispetto alla Premier League. Il campionato inglese infatti è considerato molto più bello da ammirare, poiché le squadre sono concentrate sull'attacco. Inoltre, la sua competitività fa in modo che ogni team abbia una legittima possibilità di battere un'altra in un dato giorno, cosa che invece in Italia accade di rado. 

I fuoriclasse e il loro impatto su Serie A e Premier League

Sia la Serie A che la Premier League hanno attratto alcuni dei migliori giocatori del mondo nel corso degli anni. La prima ad esempio ha visto scendere in campo i più grandi giocatori di tutti i tempi con in primis Diego Armando Maradona, Michel Platini e Marco van Basten. Negli ultimi decenni, anche calciatori come Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic hanno fatto aumentare il numero di stelle presenti nel campionato. Allo stesso modo, la Premier League ha attratto alcuni dei più grandi nomi del calcio tra cui Thierry Henry, Wayne Rooney e Sergio Aguero. Negli ultimi anni, Mohamed Salah e Kevin De Bruyne si sono rivelate delle autentiche stelle, grazie anche alle vittorie che i rispettivi club di appartenenza (Liverpool e Manchester City) hanno riportato in Europa. Gli aspetti finanziari di entrambi i campionati sono tuttavia stati oggetto di molti dibattiti. La Premier League è infatti ampiamente considerata quella più ricca del mondo, con i club che generano entrate per miliardi di dollari ogni anno. I diritti televisivi sono anch’essi tra i più preziosi, con le emittenti che pagano miliardi per trasmettere le partite in diretta. La Serie A nonostante ciò, sta comunque cercando di ridurre il divario proponendo la visione di molti incontri in pay-per-view proprio allo scopo di invogliare gli investitori di altri Paesi e di generare soddisfacenti entrate.

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