L’attività di scouting dell’Udinese Calcio come vantaggio competitivo e innovazione strategica.

Tesi di Laurea di Lorenzo Chininea
Titolo "Il calcio in tempi di crisi: l’importanza dello scouting. Il caso dell’Udinese calcio 1896"
Anno accademico: 2012/13

CAPITOLO 4 – La gestione strategica dello scouting dell’Udinese calcio

L’attività di scouting dell’Udinese calcio come vantaggio competitivo e innovazione strategica.
Lo scouting dell’Udinese si può definire in termini economici come il vantaggio competitivo che permette alla società di superare gli avversari nel raggiungimento del suo obiettivo primario: la redditività40. Questo è basato su risorse e capacità, quali conoscenze41 in materia calcistica, economica e di gestione del bilancio. Inoltre un altro fattore fondamentale che lo distingue dagli altri è l’anticipazione, un altro vantaggio competitivo basato sia sulla velocità di esecuzione di una mossa, dovuta da un accesso privilegiato di informazioni o altre risorse (Osservatori, strumenti di scouting e contatti), che sulla disponibilità economica (liquidità), ovvero la possibilità di investire denaro in maniera immediata. Fattore che influisce non poco sulla realizzazione di trattative con i club, avendo questi la possibilità di ricevere pagamenti sicuri ed immediati. D’altro canto c’è da considerare anche il concetto di innovazione strategica, inteso come piano di azione diversificato e difficilmente imitabile. Non è un azzardo dire che Pozzo abbia ben compreso quale sia il modo più indicato per generare utile nel calcio, mantenendo nel contempo il bilancio in attivo, raggiungendo buoni risultati sportivi, progettando lo stadio Friuli e non dimenticando che il calcio è passione. Ci si chiede perché il “modello Udinese” non venga emulato, anche a questo c’è una risposta.

Per il semplice fatto che attorno ad esso c’è un sistema ambientale naturale differente rispetto ad altre piazze. All’interno dell’Udinese calcio la pazienza regna sovrana, le pressioni e le esigenze da parte dei tifosi non sono eccessive ed i calciatori si trovano in una situazione psicologica ottimale. Tutto questo accostato ad un know-how dirigenziale importante, capacità di gestione e programmazione. Il risultato finale è quello che conosciamo tutti. A testimonianza di quanto appena detto, sono evidenti i risultati sportivi e gli introiti economici degli ultimi anni (vedi Bilanci). I bianconeri nelle stagioni 2010/2011, 2011/2013, 2012/2013 hanno rispettivamente centrato il 4°, 3° e 5° posto, nei primi due anni si sono assicurati la qualificazione ai preliminari di Champions League e nell’ultimo anno la fase a gironi di Europa League. Numeri importanti se consideriamo il blasone, il bacino d’utenza e l’importanza storica della società rispetto alle cosiddette “big”. Riguardo al fattore economico, invece, un dato particolarmente interessante è quello relativo all’investimento della società nelle attività di scouting (personale compreso) e di selezione dei calciatori: dagli 8 milioni spesi nella stagione 2007/2008 si è passati in maniera crescente a 21 milioni nella stagione 2011/2012, segno che oltre a palesi ritorni economici provenienti dalle plusvalenze, sono parecchi i sacrifici che l’Udinese deve sostenere per raggiungere questi risultati. Soldi che comprendono il costo degli osservatori e dei relativi rimborsi spese, degli strumenti tecnologici, dei pagamenti agli intermediari e via dicendo.

Fare scouting in maniera professionale significa non lasciare nulla al caso e programmare il mercato calcistico attraverso operazioni mirate e ragionate a tavolino, eccetto occasioni particolari. Sembrano parole scontate, ma capita di vedere grandi club che hanno palesi difficoltà dirigenziali nel saper dare un filo logico al progetto sportivo ed economico da seguire. Pozzo e i suoi uomini di mercato sanno che dopo il grande lavoro fatto in questi anni, adesso devono competere anche in fase di ricerca con tanti altri club, ed è proprio lì che si nota la differenza. In fase di selezione di un calciatore vince di chi arriva per primo, oppure chi osa acquistando talenti che hanno bisogno di anni per crescere e che reputano Udine o altre piazze simili degli ambienti ideali per potersi lanciare come professionisti. Nelle prossime righe verrà affrontata la situazione economica del club, analizzando le differenze di gestione degli ultimi anni, mettendole a confronto con le strategie dei competitor.

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Lorenzo Chininea
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Photo Credits: Petrussi Foto Press




1 commento

Anonimo ha detto...

Peccato che quei 21 Milioni siano in realtà DISTRAZIONE DI FONDI DI BILANCIO...