Tutti ne parlano: ma chi, realmente, sa cos’è NBA Cares?

Negli Stati Uniti esiste una vera e propria cooperazione a livello di federazione sportiva.
La lega nazionale di pallacanestro (NBA) ha da alcuni anni istituito un programma denominato NBACares. Attraverso questo progetto, l’NBA, le sue squadre e i suoi giocatori sono attivamente impegnati in iniziative di responsabilità sociale negli Stati Uniti e di cooperazione nel resto del mondo.
Per questo progetto, l'NBA, dal 2005, ha raccolto ben 230 milioni dollari, offerto oltre 2,8 milioni di ore di servizio, e costruito più di 860 luoghi in cui i bambini e le famiglie possono vivere, imparare o giocare.

I proprietari della Lega affermano che i protagonisti devono essere di esempio non solo sul campo ma anche a livello sociale.
La Lega dirige la propria attenzione su questioni sociali a scala mondiale, costantemente alla ricerca di modi creativi tesi a migliorare attivamente la qualità della vita in tutte le comunità.
NBA Cares lavora con particolare attenzione ai più giovani con programmi orientati verso queste fondamentali questioni sociali:

-Education
-Youth and Family development
- Health-related causes

Per ciò che concerne l'istruzione (Education) sono stati sviluppati diversi programmi tra i quali ce n’è uno chiamato “Read to achieve”. Questo progetto mira a combattere l'analfabetismo e ad incoraggiare i giovani all'amore per la lettura e per l'istruzione. A questa iniziativa partecipano direttamente anche alcuni dei giocatori più rappresentativi che spesso si prestano a incontri con la comunità, sia quella locale sia quella del loro paese d'origine, in caso di giocatori non americani. In questi incontri si svolgono letture in comune ad alta voce e molti giovani studenti sono invogliati alla lettura.
Oltre alla parte svolta dagli atleti, la Lega direttamente svolge altre attività correlate alla lettura nelle scuole, promuove corsi on line, supporta le varie organizzazioni locali e ha istituito dei “Reading and Learning Centers” in molte città degli Stati Uniti e in paesi in via di sviluppo.

I progetti si sviluppano più facilmente nei paesi da cui provengono alcuni giocatori e dove risulta molto più facile, grazie alla loro popolarità, invogliare i più giovani.
Molte iniziative di NBA Cares all'estero si sono svolte e si svolgono in Africa, luogo da dove provengono molti giocatori. Negli ultimi anni sono entrati a far parte della Lega anche giocatori cinesi e questo ha contribuito a sviluppare, nonostante lo scetticismo delle massime autorità del governo di Pechino, qualche iniziativa di NBA Cares anche in Cina.

Per il secondo ambito, riguardante lo sviluppo giovanile e la famiglia (Youth and Family development), NBA Cares ha sviluppato anche il programma “Junior NBA e WNBA”(dove la WNBA è la Lega Nazionale Professionistica del Basket Femminile).
Questo programma incoraggia i giovani alla scoperta della disciplina sportiva della pallacanestro e alla partecipazione attraverso iniziative ed incontri che non solo mirano ad insegnare regole e fondamentali del gioco ma anche valori come la sportività, il lavoro di gruppo e il rispetto reciproco. Queste finalità non sono solo indirizzate ai giocatori ma anche ai genitori e agli addetti ai lavori.
Questo programma si pone come obiettivo una maggiore visibilità dello sport all'interno delle comunità più problematiche della città americane, associando la possibilità di divertimento e di svago per i ragazzi, senza tralasciare l'aspetto competitivo.
Il tema di base è imparare divertendosi, cercando di migliorarsi attraverso una sana competizione.

Riguardo alla terza tematica (Health-related causes) il programma NBA Cares ha, tra gli altri, particolarmente a cuore la questione della lotta contro il virus dell'HIV.
A tale proposito la Lega ha iniziato a promuovere iniziative per combattere la diffusione dell'aids già nel 1991 quando Magic Johnson, ha annunciato di essere sieropositivo. Da allora, NBA e i suoi giocatori sono stati attivi nella lotta globale contro l'AIDS tramite interventi pubblicitari, il sostegno finanziario e l’appoggio a iniziative e programmi correlati in tutto il mondo.
In stretto contatto con questo ambito NBA Cares ha collaborato con le Nazioni Unite nell'iniziativa “Nothing but nets”, per acquistare delle zanzariere da distribuire a famiglie africane in modo che esse si potessero difendere dalla diffusione di malattie molto comuni nel continente come la malaria.
Nel corso degli anni sono state portate a termine iniziative simili tendenti, per esempio, a fornire dei test di controllo per l'AIDS o medicinali contro la tubercolosi.

Oltre alle tematiche appena affrontate, l’NBA scende sempre in campo per quanto riguarda l’aiuto alle popolazione che subiscono danni a causa di catastrofi naturali come uragani o alluvioni, fenomeni abbastanza frequenti negli Stati Uniti.


Dunque l'NBA opera nel settore della socialità e della cooperazione e, per fare ciò, si avvale di molti partner nazionali e internazionali che contribuiscono economicamente a sviluppare i progetti elaborati da NBA Cares.
Questi partner sono di diversa estrazione e partecipano alle iniziative per differenti motivi.
Ad esempio, alcune grandi aziende multinazionali, come McDonald's e Disney, offrono rilevanti contributi economici per avere, soprattutto McDonald's, un notevole ritorno d'immagine.
Altri come ONU, UNICEF, Croce Rossa, fondazioni e Ong non pongono in primo piano il ritorno di immagine, ma aderiscono in base ai fini e agli obiettivi dei vari progetti.
Senza trascurare le finalità dei progetti, anche la stessa NBA non si pone alcuna remora ad affermare che una delle ragioni principali per cui è stato istituito NBA Cares è quella del grandissimo ritorno d'immagine ottenuto dalla Lega nel suo complesso e dai suoi sponsor.


Questavisione poco romantica, tuttavia, può essere facilmente compresa se ci si sofferma sul concetto di sport e di competizione agonistica portato avanti da tutte le leghe professionistiche americane.
Obiettivo primario della NBA è quello offrire uno spettacolo sempre migliore al proprio pubblico, ma anche di potere spandere il più possibile i propri introiti; questo fine è raggiunto tramite lo sviluppo del merchandising, dei contratti pubblicitari e televisivi. Per ottenere contratti migliori e vendere sempre di più, occorrono le grandi stelle e una competizione all'altezza, ma fondamentale è l'immagine.

Nel complesso si può affermare che la cooperazione svolta dalla NBA è strettamente collegata al marketing e al ritorno di immagine. Non è assolutamente disinteressata, ma non può essere accusata di essere solo di facciata. Sicuramente a molti questo modo di operare non piacerà, ma di fatto è un modo di agire in cui grandi investimenti portano a raggiungere grandi risultati.

Andrea Mazzucchelli

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