Ajax e comune di Amsterdam in conflitto per la cessione del naming right dell'Amsterdam ArenA

L'Amsterdam ArenA, inaugurato nel 1996, è stato il primo stadio europeo multifunzionale, e un esempio per tutti gli stadi di nuova generazione. 

L'impianto, pur essendo all'avanguardia per quanto riguarda il marketing e le sue attività commerciali, non ha mai generato ricavi grazie alla cessione del naming right. Il motivo di tale "scelta" è dovuto alle diverse opinioni tra i principali azionisti dell'impianto: il Comune di Amsterdam e l'Ajax. I dirigenti del club di calcio e l'advisory che gestisce lo stadio, infatti, insistono sulla cessione del nome, in quanto il naming right può generare almeno 4 milioni di euro di ricavo all'anno, mentre il Comune non vuole cambiare denominazione allo stadio della propria città, in quanto ritenuto simbolo ed icona dal punto di vista economico-sociale della città.

La discussione si sta animando in questi giorni con il CEO dell'Arena, Henk Markerink, che ha dichiarato: "Ci sono molti stadi del mondo con uno sponsor. Questo introito può essere utilizzabile per investimenti in immobili, come ad esempio lo stadio che dovrebbe essere aggiornato continuamente".

Jan Paternotte, politico della città, ha invece dichiarato: "Per un attimo, ho davvero pensato che fosse il primo di aprile" - rispondendo a coloro che hanno dichiarato che dovrebbe essere il Comune a pagare il naming right, visto che l'impianto ha il nome della città - "L'impianto è ormai conosciuto in tutto il mondo con questo nome, ed è un'icona della nostra città".

Il club sarebbe interessato ad incrementare i propri ricavi, soprattutto in vista dell'importante investimento del nuovo centro sportivo che vuole costruire entro il 2025. I lancieri, infatti, hanno intenzione di costruire il nuovo centro di allenamento in un sito proprio vicino allo stadio, ma anche questa idea andrebbe in conflitto con il Comune che, nella stessa zona, vorrebbe costruire 4500 case residenziali. 

Una bella gatta da pelare per la società bianco rossa che dovrà riuscire a raggiungere un compromesso che possa conciliare le parti.

Fabrizio Tarzia

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