Procuratori italiani vs deregulation FIFA atto secondo, una battaglia nazionale con risvolti europei
E' fissata per questa mattina al Consiglio di Stato l'udienza per l'appello cautelare presentato dalla IAFA per l'annullamento e/o l'emendamento del nuovo regolamento per i servizi di procuratore sportivo FIGC entrato in vigore nell'aprile scorso.
Il primo grado si era tenuto a fine giugno ed in quella occasione i giudici amministrativi avevano rigettato il ricorso. Ma subito la IAFA, Italian Association of Football Agent, aveva fatto sapere che avrebbe impugnato la decisione.
“Siamo giunti al secondo atto
ufficiale della nostra battaglia contro la deregulation riguardo alla quale speriamo che oramai
si siano resi tutti conto, di quanto sia importante non solo per la
categoria degli agenti, ma anche per i calciatori, per i Club e per
tutto il sistema calcio" fanno sapere i vertici della IAFA.
"La relativa nuova normativa" proseguono "risulta in contrasto con molti principi del diritto comunitario e con svariate norme dell’ordinamento statuale della maggior parte dei paesi membri dell’Unione Europea".
"La relativa nuova normativa" proseguono "risulta in contrasto con molti principi del diritto comunitario e con svariate norme dell’ordinamento statuale della maggior parte dei paesi membri dell’Unione Europea".
Non solo disappunto, ma anche molta preoccupazione trapela dalle dichiarazioni "riteniamo che la nuova normativa sarà foriera di caos ed incertezza, darà adito a migliaia di controversie da
risolvere nei Tribunali tra gli stakeholders, favorirÃ
l’infiltrazione e la proliferazione di soggetti impreparati e
neofiti che recheranno danni a Società e calciatori, ma anche di
altri addirittura “equivoci” e con interessi che ben poco avranno
a che fare con il vero calcio giocato". "La FIGC avrebbe
dovuto affrontare in maniera più approfondita la questione, provando
a porre rimedio, anche in virtù della potestà ufficialmente
concessa dalla Fifa, per implementare la regolamentazione nel
rispetto delle leggi nazionali, così come hanno fatto molte altre
Federazioni, e non ci riferiamo solo a quelle Francese e Bulgara che beneficiano di una regolamentazione statuale della materia, ma ad
esempio alla Federazione Danese, Spagnola, Greca, e molte
altre" insistono poi i vertici IAFA.
Gli stessi poi tengono a ringraziare la Ferdesupporter (associazione a tutela del consumatore sportivo e dell’integritÃ
dello sport) per esser scesa in campo al loro fianco, confermando
l’indubbio interesse pubblico della questione.
L'esito dell'udienza è ovviamente ancora incerto, ma la IAFA ha già fatto sapere che la loro battaglia non si fermerà oggi; ci saranno ancora il giudizio
di merito al TAR, l’eventuale appello sul merito al Consiglio di
Stato (in chiave guridico-amministrativa) e l’eventuale impugnativa
per il risarcimento dei danni dinanzi al Tribunale civile.
"Oltre a ciò, continueranno
incessantemente anche il dialogo e le sollecitazioni alle
istituzioni politico-governative, che siamo certi interverranno
quanto prima, anche in virtù dell’iniziativa Parlamentare già in
corso di valutazione (DDL S 1737), cosi come la collaborazione
internazionale con altre associazioni di categoria, per coordinare
una azione congiunta armonizzata a livello Europeo." concludono.
Sara Messina
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