L’ Analisi Costi-Benefici nella valutazione economica degli impianti sportivi. - Prima parte

Tesi di Laurea di Aldo Rovagnati
Titolo "Impianti sportivi ed enti locali: valutazione economica, finanziamento, gestione ed aspetti di marketing"
Anno accademico: 2003/04

Capitolo 1 (Un estratto) - Prima Parte
L'investimento nelle attività sportive e ACB applicata agli impianti sportivi.
La crescente domanda di sport che si sta registrando nel nostro Paese pone sia ai dirigenti delle società sportive, sia agli stessi enti locali la necessità di disporre di adeguati servizi per garantire una rispondente offerta di impianti, allo scopo di razionalizzarne, anche in termini di efficienza economica, la costruzione e la gestione.

Dal punto di vista economico, la realizzazione di un impianto sportivo o ricreativo, che sia un campo di calcio oppure una piscina, costituisce un investimento.
L'entità e la frequenza degli investimenti per la pratica sportiva o per usi ricreativi è notevolmente aumentata negli ultimi anni, parallelamente al crescere del reddito pro capite e, conseguentemente, dell'attenzione riservata dalla popolazione agli aspetti concernenti l'attività motoria e il divertimento.

Le implicazioni sociali ed economiche legate a questa nuova tendenza sono notevoli e stanno influenzando in maniera rilevante gli assetti urbanistici e territoriali.
Sebbene la disponibilità di impianti dedicati alla pratica sportiva sia ancora in Italia insufficiente rispetto alle esigenze, è possibile affermare che questo tipo di investimento si sta trasformando da fatto straordinario a operazione di quasi routine, paragonabile al normale processo di sostituzione degli impianti di qualsiasi attività produttiva.

Certamente però la realizzazione di impianti sportivi comporta anche rischi economici non indifferenti, sia per gli enti locali sia per le associazioni sportive private.
Per questo, è opportuno disporre di metodi che consentano di misurare la convenienza economico-finanziaria dei progetti di investimento sportivo, in grado di offrire al dirigente un affidabile strumento di supporto alla decisione.
A questo proposito, l'ACB (Analisi Costi-Benefici) rappresenta una delle più utilizzate metodologie per la valutazione degli investimenti.

Nel caso specifico degli impianti sportivi, esempi di benefici possono essere le somme incassate dalla vendita dei biglietti agli spettatori, le somme ricevute per l'affitto del campo di gioco agli utenti paganti, per la posa di cartelloni pubblicitari, per la vendita di beni di ristoro, etc.
I costi, invece, sono costituiti dalle somme pagate per la realizzazione dell'impianto (strutture, attrezzature, terreno, ecc.) ed il suo funzionamento (personale, energia, amministrazione, manutenzione, materiali, imposte, ecc.).

I parametri di valutazione resteranno il VAN (Valore Attuale Netto, ovvero la differenza tra l’accumulazione iniziale dei benefici annui Bo e quella dei costi annui Co ad un prefissato tasso di sconto), il rapporto benefici/costi (Bo/Co), il SRI (Saggio di Rendimento Interno, ovvero il tasso di sconto che annulla il VAN, cioè rende uguali l’accumulazione iniziale dei benefici e quella dei costi) e il TRC (Tempo di Ritorno del Capitale, ovvero il periodo di tempo necessario affinchè i benefici erogati dall’investimento coprano i costi che sono stati anticipati), tutti e quattro ugualmente validi se la valutazione viene effettuata per verificare la fattibilità economica dell'impianto, mentre se si vuole giudicare tra loro diversi investimenti concorrenti sarà preferibile il VAN.
Ancora, se si volesse predisporre un ordinamento tra investimenti tra loro indipendenti, si dovrà optare per il rapporto Bo/Co.

Per quanto riguarda invece la scelta del saggio di sconto, questa può essere operata sulla base del criterio del "costo opportunità". Tale criterio suggerisce di fissare il saggio di sconto al livello del rendimento medio del capitale impiegato negli investimenti alternativi. Se l'investimento alternativo si riferisce ad impieghi di capitale indifferenziato (titoli di credito, banca, ecc.) occorre osservare l'avvertenza di depurare il relativo saggio della quota d'inflazione, in quanto l'investimento sportivo, essendo tecnicamente differenziato, si rivaluta, almeno in una certa misura, a fronte delle perdite di valore della moneta.
Un'alternativa a tale metodo consiste nell'impiego del tasso d'interesse effettivo del capitale preso a prestito per la realizzazione del progetto. Si tratta però di un procedimento non del tutto corretto, specie nei casi in cui i capitali investiti sono di ammontare differente alle somme mutuate, oppure i tempi di realizzazione e la durata dell'impianto non coincidono con i tempi di erogazione e pagamento del finanziamento.

Un altro fattore di grande importanza che non si deve trascurare è costituito dal fatto che la valutazione a preventivo degli investimenti spesso presuppone la stima di variabili caratterizzate da un non trascurabile grado di incertezza.
Nel caso specifico degli impianti sportivi un elemento per il quale occorre presupporre un certo margine d'errore è costituito dal livelli di utenza.
Un metodo per ridurre l'aleatorietà della valutazione è rappresentato dall'"analisi di sensitività" dei risultati ottenuti.
Questa procedura consiste nel verificare la variazione della redditività dell'investimento, in relazione al mutare degli eventi ritenuti più incerti.
In particolare l'analisi evidenzia i valori di soglia di tali fattori, oltre i quali viene meno la convenienza nel realizzare il progetto.
Accompagnando i risultati economici dell'impianto con l'analisi di sensitività relativa alle variabili incerte, si fornisce un rapporto informativo completo in grado di evidenziare, insieme alla redditività, anche la rischiosità dell'opera.

E' necessario infine avanzare un'ultima ma fondamentale osservazione.
Ai risultati delle analisi preventive va attribuito un valore essenzialmente indicativo, poiché non è del tutto corretto delegare completamente la scelta a meccaniche procedure di calcolo economico, soprattutto quando sono presenti fattori che influenzano la decisione, ma che non sono facilmente traducibili in benefici e costi economici diretti.
Questo è per esempio il caso degli enti locali (per l'offerta dei beni pubblici), o delle associazioni sportive senza fini di lucro, per le quali la corretta gestione economico-finanziaria costituisce semplicemente un vincolo, per quanto importante, all'obiettivo prioritario della promozione della pratica sportiva.
Tuttavia, le metodologie di programmazione come l'ACB possono contribuire in maniera sensibile al miglioramento dell'efficienza delle scelte nel campo dell'impiantistica sportiva e, conseguentemente, allo sviluppo delle attività ricreative, sia al livello degli operatori privati, sia al livello decisionale pubblico.

Fine Prima Parte 

Aldo Rovagnati 
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