Discriminazione salariale: le calciatrici americane fanno causa alla federazione

Le pluricampiomesse americane non ci stanno. Dopo aver scoperto che i meno blasonati maschi percepiscono premi partita dalla federazione quattro volte superiori a loro hanno deciso di citare in giudizio la Federazione Di Calcio americana davanti alla Equal Employment Opportunity Commission.

È la stessa Hope Solo, portiere della nazionale a spiegare la loro decisione: "siamo le migliori, abbiamo vinto 3 mondiali e 4 olimpiadi ma la nazionale maschile solo per il fatto di scendere in campo è pagata molto di più".

La causa scatenante di questa azione legale è la diatriba in atto tra la Federazione ed il Sindacato che vorrebbe far ottenere premi partita più alti in vista delle Olimpiadi di Rio modificando quindi l'attuale contratto.

La federazione ad oggi paga le atlete 72 mila dollari l'anno per 20 partite con la maglia della nazionale, oltre alcuni bonus vittorie che però sono nettamente inferiori a quelli maschili.
Infatti i calciatori percepiscono 18 mila dollari per ogni partita vinta e 5 mila per sconfitta a fronte dei soli 1350 dollari per ogni vittoria delle ragazze.

Una disparità oggettiva; " é ingiusto" si legge nel comunicato della nazionale femminile "siamo state il motore di questo sport negli USA e se il soccer è decollato è grazie a noi"

Un'altra battaglia che dimostra ancora una volta come le donne vengano retribuite meno per fare, e spesso meglio, lo stesso identico lavoro degli uomini.

Sara Messina 

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