Aspetti organizzativi delle società di calcio

Tesi di Laurea di Filippo Mori
Titolo "Analisi delle performance delle società di calcio "
Anno accademico: 2014/15

CAPITOLO 1 - IL CALCIO COME SETTORE ECONOMICO (un estratto)

Aspetti Organizzativi delle Società di Calcio
Intorno alle società di calcio professionistiche c’è un “giro d’affari” che va gestito secondo logiche manageriali che prevedono piani e programmi aziendali tramite l’impiego nel migliore modo possibile di risorse umane, economiche e materiali, con lo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Le scelte manageriali dovrebbero orientarsi ad un contemperamento degli interessi seguendo il principio di economicità, ovvero l’idea di sviluppo e di vita duratura del club, è perciò necessario che ci siano dei valori come la tensione al miglior risultato a livello qualitativo o la consapevolezza di operare scelte di convenienza economica che assicurino vita alle comunità aziendali non solo a breve termine ma anche a lungo termine.

Nella dinamica degli andamenti aziendali un peso sempre crescente è stato attribuito negli ultimi anni alla cosiddetta “variabile soggettiva” del fattore umano, ossia il patrimonio intangibile, ciò ha fatto si che i processi di scelta per la formulazione di decisioni e di operazioni non siano influenzate solo da modalità di natura economica, ma anche da variabili di tipo sociale, comportando a volte la fattispecie in cui gli imprenditori finiscono per svolgere funzioni manageriali, talvolta andando a coprire anche ingenti perdite provocate dalla cattiva gestione del club.

Per gestire una società di calcio si fa riferimento ai principali schemi organizzativi adottati dalle normali imprese economiche, in cui i vertici aziendali stabiliscono gli obiettivi e scelgono i manager che dovranno raggiungerli coniugando nel modo migliore le risorse che saranno messe a loro disposizione.
Un fenomeno caratteristico della gestione di una società calcistica riguarda la separazione tra l’aspetto operativo del club e l’aspetto riguardante la gestione tecnica: per quanto riguarda il primo, la funzione viene assolta dai manager eletti dal Consiglio di Amministrazione, mentre la gestione tecnica viene demandata al direttore sportivo e all'allenatore, i quali si occupano della scelta dei giocatori e della gestione dell’attività riguardante il settore giovanile, avvalendosi dei collaboratori a loro disposizione.

Occorre sottolineare che nel modello britannico la gestione tecnica è invece affidata in via esclusiva all’Allenatore, il cosiddetto “Football Manager”, che si occupa di tutte le principali attività che riguardano il campo, dal reclutamento dei calciatori per la prima squadra, all'organizzazione delle squadre del settore giovanile, fino alla gestione della struttura medica dell’intera squadra.

Risulta quindi evidente come sia necessaria un’organizzazione funzionale che preveda una ripartizione ben definita dei compiti tra i vari soggetti dell’azienda, si parla di organizzazione vincente quando vi sono le sinergie di intenti di tutti i soggetti che la compongono, volti al raggiungimento di scopi ed obiettivi comuni, da risorse umane di qualità, che sappiano combinare al meglio le risorse tecniche e finanziarie a disposizione e, infine, da un sistema di rapporti e relazioni ottimali nel rispetto dei valori, della cultura e della filosofia aziendale.

In questo contesto è importante il ruolo di leadership assunto dalla direzione aziendale, che ha il compito di coordinare tali funzioni in modo da consentire all'organizzazione di raggiungere gli obiettivi prefissati, spetta quindi alla direzione stabilire secondo quali modelli di governance disegnare la struttura aziendale, al fine di gestire nella maniera migliore possibile le persone a disposizione; il concetto di organizzazione aziendale è quindi fondamentale anche per i club calcistici, dato che la ripartizione di obiettivi e competenze tra le varie aree aziendali è fondamentale per la ricerca del successo sia in ambito sportivo che in ambito economico-finanziario.

Filippo Mori
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