Football Money League 2011

Secondo l’ultima edizione Football Money League 2011 di Deloitte, il fatturato complessivo dei TOP20 club calcistici del mondo ha superato per la prima volta i 4 miliardi di euro generando un totale di 4,3 miliardi di euro di ricavi, in crescita dell'8% rispetto all'anno precedente.

Le prime sei posizioni rimangono invariate e per il sesto anno consecutivo, il Real Madrid si conferma leader della classifica, restando quindi il Club calcistico con il fatturato più alto al mondo.
FC Barcelona conserva la seconda posizione davanti a Manchester United, confermando per il secondo anno consecutivo un primo e secondo posto tutti spagnoli.
L’analisi “Football Money League 2011” realizzata da Deloitte prende in considerazione i dati relativi alla stagione 2009/2010 e si qualifica per essere l'analisi più aggiornata e affidabile dei risultati economici relativi ai club calcistici.
Dan Jones, Partner dello Sports Business Group di Deloitte, ha commentato: "Tutte e tre le categorie di ricavi (matchday, broadcasting e commercial) dei primi 20 club hanno registrato una crescita nel corso della stagione 2009/10 dimostrando la continua capacità di resistenza dei migliori club calcistici all’impatto della crisi economica internazionale. I TOP20 del calcio hanno dimostrato di essere ben posizionati per affrontare le sfide imposte dalla crisi economica grazie:

 alla loro ampia e fedele base di tifosi e appassionati
 alla capacità di accattivare l’audience derivante dai broadcasting
 all’abilità nel continuare ad attrarre grandi aziende come partner.

Nonostante le sue prestazioni relativamente modeste sul campo, il Real incrementa la sua distanza dal Barça superandolo di 41milioni di € (35 milioni era il differenziale nella precedente stagione). Tuttavia, i ricavi del Barça probabilmente nella prossima edizione supereranno i 400 milioni di € considerando che ha appena iniziato il suo contratto pluriennale per la sponsorizzazione della maglia che ammonta a un minimo garantito di € 165 milioni , un nuovo record mondiale. Crediamo che la battaglia per le prime due posizione della TOP20 sarà tutta spagnola almeno per qualche anno.
Mentre i club spagnoli occupano le prime due posizioni della Money League, l'Inghilterra continua ad essere la più rappresentata con sette club presenti nei TOP20. Manchester United, Arsenal e Chelsea hanno tutte mantenuto le loro posizioni rispetto alla precedente stagione, restando al terzo, al quinto e al sesto posto. Il Liverpool è scivolato di un posto passando dal settimo del 2008/2009 all’ottavo del 2009/2010.
Manchester City è il più grande scalatore di quest'anno della Money League, ha infatti guadagnato ben nove posti passando dal 20° al 11°. Il club ha anche registrato il suo fatturato più alto di tutti i tempi, con un incremento di 50,6 milioni di € (+49,5%) raggiungendo i 152,8 milioni di €, la più grande crescita assoluta e relativa di tutti i club della Money League di quest'anno.

Tutti i TOP20 club di quest’anno arrivano dalle 5 principali leghe europee con l’Inghilterra rappresentata da 7 club, Germania e Italia da quattro, Spagna tre club e Francia due club.
Tra le italiane AC Milan recupera 3 posizioni sulla classifica dei TOP20 attestandosi al 7° posto scavalcando Juventus e Internazionale che perdono rispettivamente due posizioni e zero. Di quattro italiane in classifica ben tre rimangono tra le prime 10. Unica esclusa dalla TOP10 è AS Roma.

Dario Righetti, partner Deloitte e responsabile per il Consumer Business afferma: “Il punto debole delle italiane continua ad essere la forte concentrazione dei ricavi derivanti dai diritti con i Media rispetto a quelli derivanti dalla vendita di biglietti e da altre attività commerciali. Se le squadre italiane vogliono
migliorare la loro posizione nella TOP20 devono investire maggiormente in strategie idonee ad incrementare anche i ricavi derivanti da fonti che non siano i diritti Media. L’incremento dei ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti registrato dall’Internazionale (+10,4 milioni di euro rispetto al 2008/2009) è dovuto principalmente alla magnifica stagione effettuata nel 2009/2010. Il peso medio degli
ingressi da stadio delle italiane si aggira ben al di sotto del 20% del totale dei ricavi del singolo club, decisamente lontano dai livelli dei TOP5 che sono ben oltre il 20%.”

Ripartizione ricavi dei 4 club italiani





Alan Switzer, direttore del Business Sports Group, ha dichiarato: "Prestazioni costanti sul campo e la partecipazione alla UEFA Champions League si sono rivelati essenziali per conservare le posizioni della Money League. Quattordici dei TOP20 club hanno partecipato alla Champions League nel 2009/10, e sei club hanno invece partecipato alla rinnovata e rinominata UEFA Europa League. Mentre il Manchester City ha scalato la Money League passando quest’anno dal 20° al 11° posto, le entrate che lo Spurs riceverà una notevole spinta dalla partecipazione alla competizione dei Top club europei. Sulla base dell’andamento delle qualifiche per la Champion League, considerando anche la mancata qualificazione della Juventus, nella prossima edizione del nostro studio registreremo probabilmente un avanzamento del peso delle società inglesi tra le prime dieci posizioni a discapito delle italiane.
Paul Rawnsley, direttore dello Sports Business Group, ha aggiunto: "Nonostante il difficile momento economico non saremmo sorpresi nel vedere che le entrate dei TOP20 club saranno ulteriormente cresciute per la stagione in corso, grazie ad alcuni importanti contratti di sponsorizzazione e a un’espansione delle entrate derivanti dalla vendita dei diritti".

Analisi del peso (%) delle diverse fonti di ricavi






Commentando le potenziali implicazioni dei nuovi criteri finanziari dettati dal UEFA Financial Fair Play (FFP), Dario Righetti ha aggiunto: "Al di fuori di circostanze eccezionali, come gli investimenti negli stadi o l'arrivo di nuovi proprietari, il FFP richiederà alle squadre di calcio un maggior equilibrio tra costi e ricavi, in maniera da garantire che le spese non superino nel tempo in maniera significativa i ricavi. Pertanto, la dimostrazione di forza dei club inglesi nella Money League, anche grazie alle notevoli risorse che annualmente ricevono grazie alla gestione dei loro stadi di proprietà, offre un incoraggiamento per la sana competitività futura del calcio inglese. Mentre i due colossi spagnoli dovranno inseguire i criteri dettati dal FFP, i club inglesi grazie al loro maggior equilibrio economico già registrato continueranno ad essere più attrattivi per i campioni potendo pagare stipendi più elevati rispetto ai rivali europei."



Questo comunicato stampa è basato sullo studio Deloitte “Football Money League”, pubblicato in febbraio 2011. Come spiegato in modo più completo nella pubblicazione, i dati economici sono estratti dai bilanci annuali di ogni squadra, o da altre fonti dirette, relative alla stagione 2009/2010.
Le due squadre escluse dalla classifica della Money League per il 2009/10 (rispetto alla Top 20 delle squadre basata sui dati economici del 2008/09) sono il Werder Bremen e il Borussia Dortmund.
Ci sono più modi per analizzare la relativa solidità o il valore delle squadre di calcio. Nello studio qui presentato i ricavi sono utilizzati come la misura di più accessibile e comparabile inerente le performance
finanziarie.
I ricavi escludono quelli derivanti dalla cessione dei giocatori, le imposte sul valore aggiunto e altre entrate derivanti da imposte. In alcuni casi sono stati fatti degli arrotondamenti sui valori relativi ai ricavi in modo da permettere, sempre secondo il punto di vista di Deloitte, un esame più significativo e omogeneo del business del calcio sulle base delle analisi di ciascuna squadra. Per esempio, quando le informazioni erano disponibili, le attività significative non strettamente riguardanti il calcio o le transazioni di capitale sono state escluse dai ricavi. Eventuali differenze nei ricavi tra le squadre, o relative alle differenti tempistiche contabili, sono dovute ai diversi tipi di modelli contabili e a come le transazioni sono registrate nei bilanci; o dovute alla diversa applicazione delle tecniche contabili in vigore in ogni Paese.
Non abbiamo svolto nessun lavoro di controllo o eseguito alcuna verifica contabile sulle informazioni contenute nelle dichiarazioni finanziarie delle squadre o in altre fonti per il fine di questa pubblicazione.
Per le comparazioni internazionali tutti i dati della stagione 2009/2010 sono stati convertiti al tasso di cambio del 30 giugno 2010 (1 sterlina corrispondente a 1,2214 euro). I dati comparativi sono stati estratti dalle precedenti edizioni della Money League.
Più avanti quest’anno sarà pubblicato, sempre a cura di Deloitte, il “Deloitte Annual Review of Football Finance”, che mostrerà una dettagliata analisi del panorama finanziario del calcio inglese ed europeo.



Comunicato Stampa Deloitte Italy

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