Bilancio Inter 2010/11 in perdita di 86,8 milioni di euro

Si è conclusa ieri presso la Banca Popoloare di Milano l'Assemblea ordinaria e straordinaria del Football Club Internazionale S.p.A. Il bilancio relativo alla stagione 2010/2011 si è chiuso con una pesante perdita di 86,8 milioni di euro, in aumento rispetto ai 69 milioni dello scorso anno. Il socio di maggioranza Massimo Moratti, come ormai ogni anno avviene, si è impegnato a coprire l'ingente passivo per garantire la continuità aziendale.

Rispetto all'esercizio precedente, i ricavi sono in calo, attestandosi a 217,3 senza considerare le plusvalenze, che ammontano a 51,5 milioni di euro. Tale riduzione è dovuta principalmente ai minori introiti, derivanti dai proventi televisivi per via della nuova normativa di ripartizione collettiva.

Negli ultimi tempi, la nuova politica di austerity voluta dalla società per far fronte alle regole del fair play finanzairio, non ha portato i frutti sperati. A partire da questa stagione, ovvero dall'esercizio inziato il 1° luglio, per i prossimi due anni il passivo non potrà superare 45 milioni di euro. Per il club nerazzurro, che aveva annunciato lo scorso anno il pareggio di bilancio nei due esercizi successivi, la situazione si fa preoccupante. La cessione di Eto'o ai russi dell'Anzhi da sola non basta a risolvere i problemi. A peggiorare le cose c'è anche il brutto avvio in campionato della squadra allenata da Ranieri, che si ritrova a inseguire con un distacco dalla vetta di 8 punti. A questo punto diventa di primaria importanza, per il club di Moratti, arrivare più avanti possibile in Champions League e concludere il campionato tra le prime tre, per garantirsi un posto nella massima competizione europea anche per il prossimo anno.

La società negli ultimi due anni ha cambiato radicalmente politica, evitando spese folli e vendendo prezzi pregiati per ottenere vantaggiose plusvalenze. Il fatto è che operazioni come quelle di Ibrahimovic (plusvalenza di 53,6 mln)capitano molto raramente. Per l'Inter il problema principale resta l'elevato ammontare di spesa per gli ingaggi.
Non tragga in inganno la riduzione di 50 milioni comunicata dal club rispetto all'esercizio in corso, perchè lo scorso anno sui costi del personale ha inciso pesantemente il premio elargito per la conquista del triplete. Al netto di tale premio, il monte ingaggi è addirittura aumentato rispetto a un anno prima, passando da 146,1 a 149,3 milioni di euro. A pesare sui conti gli elevati stipendi dei cosiddetti "senatori".
Con molta probabilità nei prossimi anni, il monte ingaggi è destinato a ridursi per effetto di un ricambio generazionale, che per esigenze di fair play finanziario, non godrà della stessa generosità del patron Moratti rispetto al passato.

Per la parte straordinaria dell'assemblea è stato determinato un aumento di capitale sociale pari a 40 milioni di euro.

Giuseppe Berardi

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