Investimenti in diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori: Barcellona, Borussia D. e Bayern al top

Durante le sessioni di calciomercato si parla tanto di acquisti e cessioni, ma poco dell’importanza che un’operazione di compravendita di calciatori può produrre, a livello patrimoniale, nei bilanci di una società di calcio.
I manager dei club sono sempre alla ricerca di talenti a basso costo da valorizzare, che possano col tempo trasformarsi in asset e accrescere il valore della rosa

Per le piccole e medie società, non potendo contare su ingenti ricavi, questi colpi di mercato diventano l’obiettivo principale per raggiungere e mantenere certi livelli, continuando a disputare i campionati nazionali più prestigiosi.
Per i grandi club invece, riuscire a far fruttare al meglio i propri investimenti non è poi così semplice. Generalmente gli acquisti dei calciatori, per elevare il tasso tecnico della squadra, avvengono già a un prezzo medio/alto e, una volta trovato un top player, difficilmente una grande società se ne priverebbe.

Football Observatory ha realizzato un interessante studio classificando i top club europei sulla base della differenza tra il valore attuale della rosa 2012/13 e i costi sostenuti per assemblarla.

Il club più virtuoso è risultato essere il Barcellona, con una differenza tra costo e valore della rosa di € 430 milioni. Gli uomini allenati da Tito Villanova sono costati al club catalano € 229 milioni. Il loro valore attuale, sempre secondo Football Observatory, è di € 689 milioni. La valutazione del solo Messi (217 mln) incide per quasi un terzo sul valore totale del parco giocatori.

Dietro i blaugrana si piazza il sorprendente Borussia Dortmund che, con una spesa di soli € 60,5 milioni, è riuscito ad allestire una rosa capace di arrivare in finale di Champions League. Il valore dei ragazzi di Klopp è ora di € 234 milioni. Per il bilancio dei tedeschi è in arrivo una pioggia di milioni sotto forma di plusvalenze. Dopo la cessione già annunciata del gioiellino Gotze, con molta probabilità toccherà anche al bomber Lewandowski lasciare Dortmund per accasarsi altrove.
Sul terzo gradino del podio ci sono i campioni d’Europa del Bayern Monaco, con un valore della rosa di € 370 milioni. La differenza con il costo sostenuto dalla dirigenza bavarese, per costruire la formidabile squadra capace di centrare il “triple” (Scudetto, Champions e Coppa di Germania), è stato di € 228 milioni.
La società inglese che è riuscita a incrementare al meglio il valore del proprio parco giocatori è l’Arsenal. Con una spesa di € 197 milioni, i ragazzi di Wenger valgono ora sul mercato € 119 milioni in più (€ 316 mln costo della rosa).

Dietro i Gunners ci sono due società italiane, la Juventus e il Milan. I bianconeri Campioni d’Italia, dopo tanti investimenti discutibili e onerosi con conseguente assenza di risultati, hanno invertito la tendenza, riuscendo a ottenere una differenza positiva di € 102 milioni tra valore attuale e costo di assemblaggio della rosa.
Football Observatory attribuisce agli uomini allenati da Antonio Conte un valore di € 282 milioni a fronte di 180 di costo sostenuto. 
Il Milan, dopo le cessioni eccellenti degli ultimi anni, è riuscito a contenere i costi per l'acquisto dei calciatori e allo stesso tempo a valorizzare i giovani della rosa. La differenza per i rossoneri è di € 99 milioni.
  
Analizzando questi dati la cosiddetta frase ”chi più spende più vince” trova conferma?
In realtà non è così, perché tre dei primi cinque club di questa classifica hanno vinto il campionato nazionale e la terza, il Bayern, ha addirittura vinto la Champions League
Di sicuro le vittorie aumentano il valore dei campioni e dei giovani presenti nella rosa, ma ci sono anche casi in cui la spesa sostenuta per vincere non ha prodotto i risultati sperati. E’ il caso del Real Madrid, del Chelsea, del Liverpool e dell’Inter, che hanno una differenza negativa tra valore della rosa e costo sostenuto. 

Negli anni scorsi sarebbe stato difficile trovare così tanti club attenti a non spendere più di quanto guadagnano e a ponderare bene gli investimenti, ma in tempi di Fair Play Finanziario, Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Juventus, hanno confermato che si può benissimo vincere sul campo e produrre utili (per la Juventus si stima un quasi pareggio di bilancio al 30/06/2013) senza una rosa “galactica”.

Giuseppe Berardi


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