Il caso Juventus S.p.A.: esempio di una Corporate Governance competitiva

Tesi di Laurea di Jessica Orlarey
Titolo "Le società sportive ed il “doping amministrativo”: la normativa di contrasto in Italia ed in Europa"
Anno accademico: 2011/12
CAPITOLO 2 - LA RESPONSABILITA’ “AMMINISTRATIVA” DEGLI ENTI SECONDO IL D.LGS. 231/2001 (un estratto)
Il caso Juventus S.p.A.: esempio di una Corporate Governance competitiva
A seguito dello scandalo di Calciopoli, la Juventus Football Club necessitava di un ampio intervento di riorganizzazione interna. La società bianconera era perfettamente a conoscenza di quelli che erano i “deficit” di natura organizzativa e gestionale che avevano portato al verificarsi di quelle condotte criminose che le erano state contestate sia in sede di giustizia ordinaria che di giustizia sportiva.
In particolare, tali carenze erano dovute in primo luogo al fatto che, nonostante il suo ingresso nel mercato azionario (avvenuto nel 2001) e il suo successivo inserimento all’interno del segmento STAR (Segmento Titoli con Alti Requisiti), la sua adesione al Codice di Autoregolamentazione delle Società Quotate e l’osservanza dei requisiti richiesti per l’appartenenza a tale comparto “privilegiato”, erano più dati formali che reali. In secondo luogo si era accertato anche un problema a livello di sostenibilità del business, poiché da diversi anni la Juventus Football Club aveva la tendenza ad orientarlo più verso operazioni d’investimento in campi diversi (in particolare immobiliari) da quelli di norma riconducibili ad una società sportiva (come ricavi da gare, sponsorship, proventi derivanti dai diritti radiotelevisivi); grazie a tali operazioni “extra ordinem” si è permesso al club bianconero di salvarsi più volte da una situazione di disavanzo annuale che avrebbe segnalato l’esistenza di passività inaccettabili da una società quotata in Borsa e che avrebbe richiesto manovre di un certo peso, come l’aumento di capitale.
Tralasciando i problemi legati all’insostenibilità del business, ai sensi del presente capitolo risulta invece interessante vedere quali sono state le importanti novità introdotte nel 2006 e che hanno reso la Juventus Football Club un esempio di Corporate Governance altamente competitivo sul mercato nazionale, europeo e internazionale.
Il primo obiettivo è stato quello di osservare rigorosamente i requisiti richiesti per l’appartenenza al segmento STAR, ossia:
- garantire trasparenza nelle comunicazioni societarie mediante:
a) pubblicazione delle Relazioni trimestrali entro 45 giorni dalla data di chiusura;
b) dotazione di un sito internet costantemente aggiornato con informazioni disponibili sia in lingua italiana che straniera;
c) designazione di un manager espressamente addetto alle relazioni con gli investitori (Investor Relations);
d) adozione obbligatoria dei modelli di organizzazione, gestione e controllo (comprensivi di Codice Etico);
- liquidità del titolo;
- adesione al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate per quanto riguarda il modello di Corporate Governance da adottare.
In base a quanto stabilito dal Codice di Autodisciplina, le Società Quotate devono privilegiare un modello gestionale non eccessivamente accentrato e che permetta loro di differenziare ruoli e funzioni garantendo, contestualmente, periodici controlli interni sugli stessi; al suo interno il Consiglio di Amministrazione (centro d’approvazione dei piani strategici, industriali, finanziari e di governo societario dell’emittente stesso e della struttura del gruppo medesimo), risulterà obbligatoriamente composto anche da amministratori non esecutivi indipendenti i quali dovranno esser presenti in numero maggiore rispetto a quelli non indipendenti (ossia legati da uno stretto rapporto con l’azionariato) allo scopo di evitare a quest’ultimi di disporre della maggioranza in Consiglio.
Inoltre, dovranno individuarsi tre Comitati all’interno del CDA, composti per la loro maggioranza o totalità da Consiglieri indipendenti. Per amministratore indipendente il Codice intende riferirsi a coloro che non hanno e non avranno mai con la Società o il Gruppo d’appartenenza una relazione tale da condizionarne l’autonomia di giudizio, così come potrebbe avvenire se sussistesse un rapporto commerciale, finanziario o professionale. La Juventus Football Club ha quindi istituito tre Comitati con diverse funzioni:
- Comitato per il Controllo Interno: esercita funzioni consultive e propositive nei confronti del CDA relativamente alla formazione e al controllo delle procedure interne, amministrative e operative;
- Comitato per le Remunerazioni e Nomine: formula le proposte al CDA circa la remunerazione fissa e variabile degli amministratori esecutivi, valuta periodicamente le ipotesi di incentivazione ed eventuali nomine;
- Comitato Sportivo: esercita funzioni consultive e propositive nei riguardi del CDA circa le strategie nel mondo dello sport, il rispetto del Codice Etico, la gestione del settore giovanile e degli osservatori.
Il rinnovamento che la società bianconera ha realizzato sotto il profilo organizzativo e gestionale ha quindi permesso al club di rendersi competitivo su più mercati, molto di più rispetto a quello di altre società sportive.
Per contattare l'autore: jessica.orlarey@hotmail.it
Post a Comment