Una partnership territoriale: nasce l'accordo tra SC Friburgo e Schwarzwaldmilch

In vista della stagione calcistica 2016/2017, vede la luce l'accordo di sponsorizzazione tra il club tedesco dell'SC Friburgo e Schwarzwaldmilch, cooperativa di produttori latteo-caseari della regione del Baden-Württemberg.
Una partnership dai sapori fortemente locali, tra due attori che condividono un forte legame con il territorio di origine e appartenenza.

Il club che ha conquistato il primo posto nella Zweite Bundesliga calcherà, il prossimo anno,  i terreni della massima serie tedesca, con la maglia marchiata dal logo del nuovo partner.

Oltre ai diritti di jersey sponsorship, la partnership prevede una forte presenza di Schwarzwaldmilch sia nei video pubblicitari del club sia sugli advertising boards attorno al prato dello Schwarzwald-Stadion, teatro delle partite casalinghe dell'SC Friburgo.

La durata e le cifre dell'accordo non sono ancora state rese note, ma Schwarzwaldmilch e SC Friburgo stanno lavorando su una serie di attivazioni e di progetti che sembrano conferire una natura pluriennale della partnership, come ad esempio i programmi di crescita e sviluppo delle giovani leve del club.

A margine dell'annuncio, l'a.d. di Schwarzwaldmilch Andreas Scheider spiega: “La Foresta Nera rappresenta le nostre origini, le nostre radici. Siamo orgogliosi di dare vita ad una partnership con un il club più titolato della regione. E' una sponsorizzazione che ci aiuterà ad espandere la nostra posizione e le nostre quote di mercato, visto che con essa otterremo un aumento della notorietà del nostro brand a tutti i livelli: locale, regionale e nazionale.”

Il Presidente dell'SC Friburgo Fritz Keller aggiunge: “Siamo onorati di aver trovato un partner come Schwarzwaldmilch, una realtà che rispecchia in toto l'identità e la filosofia del club. Esattamente come loro, anche noi sentiamo di aver creato un forte legame con questa regione, un'area fatta di persone che si prendono cura del proprio territorio, difendendolo, curandolo, migliorandolo e quindi proteggendo attivamente la loro cultura.”

Luca Paganin
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