La Red Bull interessata all'Udinese ma deve fare i conti con l'UEFA

Secondo alcune indiscrezioni pubblicate su alcuni quotidiani, la Red Bull sarebbe interessata ad acquisire una quota di maggioranza dell'Udinese. Il colosso austriaco vorrebbe allargare la propria presenza nel calcio mondiale, entrando nel mercato italiano attraverso il club friulano.

Attualmente la Red Bull possiede diversi club calcistici, come: il Salisburgo in Austria, il Lipsia in Germania, il New York negli USA, un club in Brasile e in Ghana. La scelta di investire  sull'Udinese sarebbe dettata dalla presenza della Dacia Arena, che permetterebbe di diversificare i ricavi. Qualora andasse in porto l'affare ci sarebbero comunque delle complicazioni, che la Red Bull sta già affrontando negli altri paesi.

La prima riguarda la contemporanea presenza dei club nelle competizioni UEFA, in quanto il regolamento UEFA non consente che una proprietà possa possedere quote di maggioranza in società che partecipino alla stessa competizione europea. Tale aspetto si sta già affrontando in questo periodo in Germania con il Lipsia, che da neopromosso è lanciato verso una probabile qualificazione alla prossima Champions League. Essendoci già il Salisburgo, la questione infatti si farebbe delicata, ma secondo alcuni la norma sarebbe stata aggirata, affidando il club tedesco ad una società minore appartenente sempre al colosso delle bibite.

La seconda complicazione riguarderebbe la denominazione del club, in quanto tutti i club appartenenti alla Red Bull, hanno all'interno della denominazione proprio "Red Bull" come title sponsor, o le lettere iniziali che richiamano il nome dell'azienda. In Italia nel calcio a differenza di altri sport come volley e basket, non è consentito abbinare uno sponsor al nome del club, pertanto la Red Bull potrebbe intervenire sul logo della società friulana, e magari anche sui colori sociali provocando una probabile contestazione da parte del tifo bianconero, e considerando come hanno reagito alcuni friulani alla denominazione "Dacia Arena", a scapito della denominazione precedente "Stadio Friuli", una eventuale ribellione popolare non sarebbe sorprendente.

Fabrizio Tarzia
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