Chinese Super League: tra spese folli e progetti di sviluppo


Martedì 28 Febbraio si è chiusa ufficialmente la sessione invernale del calciomercato in Cina. Chiusura da record per i club della Super League, con 192 acquisti, per un totale di 395,6 milioni di euro spesi. La Lega cinese, composta da 16 squadre, ha superato di gran lunga la spesa effettuata in Europa.


Inizialmente, l'obiettivo dei club cinesi era di acquisire giocatori di prima fascia, non al termine della loro carriera, ma ancora nel pieno del loro potenziale, con una forte attrattiva nel Marketing.


La tabella contiene i 10 giocatori più costosi di questa sessione d’acquisto. Tra loro, spiccano Oscar, Witsel e Pato, giocatori con anni di esperienza in Europa. Il saldo acquisti è profondamente in negativo: i 395 milioni d’acquisti sono stati compensati da quasi 131 milioni di entrate. 
Il saldo è di -264 milioni, circa 16 milioni di deficit per squadra.

Oltre alle spese per i trasferimenti, i club cinesi hanno modificato i parametri mondiali riguardo agli ingaggi. Il passaggio di Carlos Tevez allo Shangai Shenhua per 10,5 milioni gli ha permesso di diventare il più pagato al mondo con 38 milioni di euro annui. Il podio dei calciatori “più ricchi” è completato da altri due sudamericani trasferiti in cina: Ezequiel Lavezzi, passato in estate dal PSG all’Hebei Fortune per 26,5 milioni di euro all’anno e Oscar, ex trequartista del Chelsea, che ha firmato con l’SIPG per 25 milionia annui.

Tornando alla Tab. 2, troviamo ben 5 giocatori di nazionalità cinese. Il target iniziale delle squadre cinesi erano giocatori affermati in Europa, ma dovettero modificarlo a seguito delle restrizioni sui calciatori stranieri: massimo 4 stranieri più un asiatico, solo 3 in campo contemporaneamente e l’obbligo di un under 23 cinese titolare. 
Per questo motivo, i calciatori cinesi più giovani diventarono i più ricercati sul mercato, causando un’inflazione dei prezzi dei loro cartellini. L’Hebei si è mosso fortemente sul mercato dei giocatori cinesi, comprando Chengdong Zhang per 20 milioni e Yuhao Zhao per quasi 18 milioni. Il primo è un centrocampista 28enne, 7 stagioni in Europa senza lasciare il segno. In Cina, non segna da 2 stagioni. Zhao è un difensore centrale di 23 anni, 0 presenze in nazionale e retrocesso nella scorsa stagione con l’Hangzhou.


E’ evidente la crescita degli investimenti sul mercato dei calciatori negli ultimi due anni. Lo sviluppo del calcio cinese ha solide basi economiche e politiche. I proprietari dei club sono prevalentemente colossi del mercato cinese e mondiale in più ambiti, dai gruppi immobiliari (la Greenland di Shangai) alla medicina naturale (la Quanjian, proprietaria del club allenato da Cannavaro). Il valore delle squadre ha raggiunto i 400 milioni, di gran lunga superiore al secondo campionato asiatico più ricco, quello giapponese (226 milioni). Nel 2015 non arrivava ai 180 milioni. Crescita netta anche negli spettatori (+11,6%, 24 mila spettatori di media, in Italia 21 mila). Nell’ottobre del 2015 la China Media Capital ha pagato 1,2 miliardi per 5 anni (240 milioni annui) di diritti tv, contro gli 80 milioni del 2014.

La crescita del campionato cinese è fortemente sostenuta dal Presidente della Repubblica Xi Jinping, grande appassionato di calcio. Due anni fa approvò il piano di sviluppo, che prevedeva i punti generali di qualificarsi, organizzare e vincere un Mondiale. Al momento la Cina si trova all’86esimo posto del ranking Fifa. Xi ha pianificato l’apertura di 50 mila accademie entro il 2025 per svilupapre circa 50 milioni di giocatori. Inoltre il calcio verrà inserito nel piano scolastico, rendendolo materia obbligatoria per iscriversi all’università, cercando di coinvolgere entro il 2023 circa 400 mila scuole, 120 città e 260 milioni di praticanti. L’obiettivo è di coinvolgere più giovani possibile, attraverso questi progetti e le attività di Marketing legate ai campioni della Super League.

Laura Brambilla
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