Bilancio Atalanta 2016: diritti tv e attività di player trading fondamentali per il risultato
L’Atalanta ha chiuso il bilancio dell’esercizio 2016, evidenziando un utile, al netto delle imposte, di Euro 256.916 ed un risultato prima delle imposte positivo per Euro 2.060.426.
Nel 2015, la perdita netta era pari a 1,9 milioni di Euro; nel 2014 la perdita netta era pari a 2,8 milioni di Euro; nel 2013 era evidenziato un utile al netto delle imposte di € 10.187, mentre il bilancio 2012 si era chiuso con una perdita di € 2.158.300.
Da evidenziare l’aumento del valore della produzione dovuto all’incremento dei ricavi per la cessione dei diritti televisivi.
Tuttavia, continua a trattarsi di un bilancio che dipende dal “player trading”, oltre che dai diritti TV della Serie A, che evidenzia plusvalenze per € 22,47 milioni (€ 23,27 milioni nel 2015, € 14,22 milioni nel 2014 e € 14,7 milioni nel 2013).
L’Atalanta presta molta attenzione all’investimento nel settore giovanile, considerato come tradizionale punto di forza della società e l’esistenza di plusvalenze latenti molto importanti ne è la conferma evidente.
Il bilancio 2016 di Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. riguarda la seconda parte della stagione sportiva 2015/16 e la prima parte del campionato 2016/17, entrambi disputate in Serie A col raggiungimento dell’obiettivo della permanenza in Serie A.
La stagione sportiva 2015/16, si è conclusa col tredicesimo posto; mentre, la stagione sportiva 2016/17 è finita col raggiungimento del quarto posto in classifica, che ha determinato anche l’acquisizione del diritto a partecipare alla UEFA Europa League 2017/18. Si aggiunga che il risultato sportivo della stagione 2016/17 si colloca tra i migliori di sempre.
Secondo gli Amministratori i buoni risultati sportivi si stanno riflettendo nei risultati economici e continueranno a farlo; infatti, il Fatturato Netto è risultato in aumento di 11,4 milioni di Euro, da 46,1 milioni di Euro a 57,5 milioni di Euro.
Il Gruppo.
La società Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. è una società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di Odissea S.r.l., ma è controllata attraverso per l’ 81,47% attraverso la società “La Dea S.r.l.”.
Il bilancio 2015 di Odissea S.r.l si era chiuso con un utile di € 105.900.829 e con un patrimonio netto di € 426.063.722 che finanzia il 79,34% dell’attivo, pari a € 536.983.390.
I rapporti con parti correlate.
“Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.”, in qualità di consolidata, aderisce al regime di consolidato fiscale nazionale del Gruppo facente capo a Odissea S.r.l.. Nel 2016, figurano proventi da adesione al regime di consolidato fiscale per € 84.014 (€ 3.077.859 nel 2015). I crediti verso la società controllante Odissea S.r.l. pari a € 332.36 (€ 3.260.768 nel 2015) sono crediti derivanti dall'adesione al regime del consolidato fiscale per € 204.525.
Con le parti correlate, al 31 dicembre 2016, risultano crediti per € 363.316, debiti per € 1.041.435, ricavi per € 734.781 e costi per € 1.286.422. Inoltre, figurano Immobilizzazioni per € 151.152, di cui € 118.152 riguardante l’acquisto dello “store” dalla società “L’innominato Spa” ed € 33.000 riguardanti il rapporto con la società “Percassi Management srl”.
Comunque, l’importo maggiore riguarda il debito verso la società “L’innominato Spa” ed € 441.677 e come componenti negativi di reddito il rapporto con la società “L’innominato Spa”, ha determinato costi per € 323.525.
La continuità aziendale.
La società di revisione Fidital Revisione Srl, nella sua relazione non ha fatto richiami o rilievi.
Il Collegio Sindacale non ha rilevato eventuali irregolarità gestionali ed ha espresso parere favorevole, in base alla raccomandazione contabile n. 2 della FIGC e in base al pare di un esperto, alla capitalizzazione dei costi del vivaio, subordinando l’eventuale distribuzione di dividendi all’importo in eccesso a tali spese capitalizzate.
La Struttura dello Stato Patrimoniale.
Il totale dell’attivo è aumentato del 13%, da € 88,8 milioni a € 100,4 milioni. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori incidono per il 37,9% sul totale dell’attivo; mentre, le immobilizzazioni materiali per il 7,9%, grazie alle presenza della voce terreni e fabbricati per € 6,56 milioni.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,087 (0,096 nel 2015).
Infatti, l’equity ratio è basso ed è pari a 8%. Il ricorso al capitale di terzi è preponderante, incidendo per il 92% sul finanziamento dell’attivo.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,09 (1,10 nel 2015), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,56 (0,54 nel 2015), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 12.169.132.
Il totale delle passività correnti del Club, con esclusione dei ratei e risconti passivi, raggiunge la cifra di 51,7 milioni di Euro, comunque superiore al totale delle attività correnti.
Dagli indici esposti appare evidente la necessità del supporto finanziario dell’azionista di maggioranza.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,60, ed è conforme a quanto richiesto, perché superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4 e alla soglia minima del 2016/17 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,5.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto risulta positivo per € 8.006.047, nel 2015 era positivo per € 7.749.132. La variazione di € 257 mila è dovuta all’utile di esercizio.
I mezzi propri finanziano solo l’ 8% (8,7% nel 2015) delle attività e il 18,9% dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (20,4% nel 2015). Per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi.
L’indebitamento finanziario.
La posizione finanziaria netta risulta negativa per € 31,6 milioni (- € 27,7 milioni nel 2015), ma è inferiore al fatturato netto. L’EBITDA del bilancio 2016 è positivo per € 22.571.825 (€18.706.127 nel 2015). Il rapporto NET DEBT / EBITDA, che esprime la misura temporale in anni del tempo occorrente per restituire il debito finanziario è pari a 1,4 (1,48 nel 2015).
I debiti verso le banche diminuiscono di € 133.797, da € 14.937.917 a € 14.804.120, di cui € 3.058.229 (€1.229.794 nel 2015) con scadenza entro l’esercizio successivo.
I debiti verso banche si riferiscono prevalentemente alle quote da rimborsare agli istituti finanziari a fronte della stipula di mutui e finanziamenti per Euro 13.289.790.
L’esposizione maggiore riguarda il Credito Sportivo per € 10.991.520, di cui € 7.158.411 con scadenza oltre i 5 anni. Il debito per Mutuo Chirografario BPS del 2016 ammonta a € 2.298.270.
L’ importo debitorio relativo agli utilizzi di conto corrente bancario è di Euro 1.514.330.
I debiti verso altri finanziatori risultano pari a € 17.409.389 (€ 20.062.248 nel 2015) e riguardano anticipazioni di Factoring dei diritti TV della stagione sportiva 2016/2017 per € 14.144.889, e di un contratto di sponsorizzazione per € 3.294.500.
I crediti da calciomercato ammontano a € 13.48 milioni di Euro; di cui € 5.950.000 (€ 893.028 nel 2015) verso le società calcistiche di Lega ed € 7.518.300 verso società calcistiche estere.
I debiti da calciomercato ammontano a € 7,44 milioni di cui € 701.095 per debiti verso società calcistiche estere.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato pertanto risulta positivo per circa € 6 milioni e l’indebitamento finanziario valutato ai fini del Fair Play Finanziario, resta al di sotto del fatturato netto.
L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.
Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2016 ammontano a € 73,35 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 72,88 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,01, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2016/17 a 1,75 e nel 2017/18 a 1,5.
Gli Altri debiti.
I debiti tributari sono pari a € 5.177.693 (€ 3.558.919 nel 2015) e finanziano il 5,16% delle attività. Tali debiti comprendono debiti verso l’Erario per ritenute tesserati e dipendenti effettuate che ammontano a € 2.610.028 (€ 3.253.687 nel 2015).
Gli altri debiti ammontano a € 15.243.587 e finanziano il 15,18% dell’attivo. Tali debiti comprendono i debiti verso il personale, comprese le transazioni, per € 5.871.077. Il rapporto tra debiti e costo del personale è del 14,3% ed è fisiologico.
I debiti verso gli agenti dei calciatori ammontano a € 4.917.704 (€ 4.006.164 nel 2015 ed € 4.651.334 nel 2014) pari a circa il 11,6% del valore globale della Rosa.
Il totale dei Fondi rischi e oneri aumenta da € 6.713.349 a € 6.657.196. Il Fondo per imposte anche differite aumenta da € 6.112.084 a € 6.322.723, poiché durante l’esercizio 2016 sono stati accantonati fondi per € 2.001.039 e sono stati utilizzati fondi per € 1.790.400). Gli altri fondi rischi e oneri, risultano pari a € 334.473 (€ 601.265 nel 2015), L'utilizzo avvenuto nel 2016 è stato di € 361.771 ed era relativo alla definizione con l'Agenzia delle Entrate di un contenzioso.
Il Valore della Rosa dei calciatori.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 42.357.605 (€ 38.007.793 nel 2015) e rappresentano il 42,2% dell’attivo.
La variazione in aumento è stata di € 4.389.812.
Le cause della variazione sono state: investimenti per 24,6 milioni di Euro; cessioni per un valore residuo contabile di 7,5 milioni di Euro, svalutazioni e rettifiche per 879 mila Euro e ammortamenti per 11,8 milioni di Euro.
Tra i calciatori acquistati figuravano: Paloschi (Swansea) per € 6,7 milioni; Kurtic (Sassuolo) per € 3,2 milioni; Kessie per € 1,4 milioni e Petagna per € 1,1 milioni.
Al 31.12.2016, risultava che Mattia Caldara aveva un valore contabile netto di Euro 127.213; Andrea Conti aveva un valore contabile netto di Euro 123.107; Roberto Gagliardini aveva un valore contabile netto di Euro 128.292; Alejandro Gomez aveva un valore contabile netto di Euro 1.726.382 e Franck Kessie aveva un valore contabile netto di Euro 1.303.690.
Il 12.01.2017 Juventus Football Club SpA, ha comunicato di aver acquistato Caldara per l’importo di Euro 15 milioni oltre bonus per 6 milioni di Euro. Kessie è stato ceduto al Milan con la formula del prestito biennale con obbligo di riscatto, secondo vari organi di stampa, l’operazione potrebbe fruttare 28 milioni di Euro. Sempre secondo quanto riportato dalla stampa Gagliardini è stato ceduto all’Inter in prestito per due milioni con diritto di riscatto a 20 milioni più bonus. Inoltre, secondo quanto riportato da vari organi di informazione, Andrea Conti è stato ceduto al Milan e al club bergamasco andrebbero 24 milioni più il cartellino di Matteo Pessina.
Le Infrastrutture sportive.
Da sottolineare la presenza tra le immobilizzazioni materiali del Centro Sportivo Bortolotti.
La voce terreni e fabbricati espone un valore contabile residuo di € 6.563.391 (€ 6.800.190 nel 2015), con un costo storico di € 10.305.727 a seguito di incrementi nell’esercizio di Euro 56.387.
La società ha in essere due contratti di leasing aventi ad oggetto la costruzione della Palestra all'interno del Centro Sportivo Bortolotti per un controvalore di € 1.436.706 per un impegno per canoni a scadere dalla data del 31 dicembre 2016 di € 735.213 e attrezzatura strumentale per un controvalore di Euro 322.200 e con canoni a scadere per Euro 97.798.
Il Rendiconto Finanziario
Dal Rendiconto Finanziario si evince che la variazione delle disponibilità liquide è stata negativa per € 6,6 milioni e che essa è dipesa soprattutto dal flusso di cassa generato dalla gestione operativa che è stato negativo per € 7,18 milioni, a causa delle variazioni di capitale circolante netto.
Il Flusso finanziario dell'attività di finanziamento è stato negativo per € 134 mila Euro. Inoltre, il Flusso finanziario dell'attività di investimento è stato positivo per € 669 mila, con Investimenti in immobilizzazioni immateriali che hanno drenato € 28.164.886 e Prezzo di realizzo disinvestimenti in immobilizzazioni immateriali che hanno apportato flussi per € 29.169.337.
La Gestione Economica.
Il valore della produzione, soprattutto grazie soprattutto all’incremento dei ricavi TV, è aumentato dell’11,8% da € 74,3 milioni a € 83,1 milioni.
I costi della produzione sono aumentati in misura meno che proporzionale del 7% da € 73,9 milioni a € 79 milioni.
La differenza tra valore della produzione e costi della produzione è in miglioramento di 3,6 milioni di Euro, perché è positiva per € 4.032.801, mentre nel 2015 era positiva per € 450 mila.
I ricavi.
Il fatturato al netto delle plusvalenze e di altri proventi riguardanti il Player Trading e dello storno dei costi del vivaio, risulta aumentato da € 46,1 milioni a € 57,5 milioni.
I proventi televisivi “stimati” conseguiti nell'esercizio 2016 ammontano a circa € 36.442.396, contro € 29.203.227 conseguiti nel 2015.
I diritti non audiovisivi “stimati” risultano pari a € 2.474.072 (€ 2.576.146 nel 2015).
I ricavi da gare sono pari a € 5,1 milioni (€ 3,43 milioni nel 2015). In particolare gli abbonamenti aumentano da € 2.396.983 a € 2.779.190 e i ricavi da gare di campionato aumentano da € 783.372 a € 1.296.737.
I ricavi da sponsorizzazioni ammontano a € 11.190.547 (€ 8.944.955 nel 2015). Tali ricavi includono i ricavi di tutte le iniziative poste in essere (sponsorizzazione prima squadra, settore giovanile, football camp, e altro). Nei risconti passivi figurano risconti passivi per Contratti sponsorizzazione e pubblicità per € 1.176.814.
Inoltre, tra le garanzie rilasciate dalla controllante indiretta Odissea S.r.l. a favore di istituti di credito figura un importo costituito come contro-garanzia del fido di cassa concesso da Factorit alla Società fino a concorrenza di € 2.595.000 sull'anticipazione di un contratto di sponsorizzazione delle Stagioni Sportive 2016-2017 e 2017-2018.
Occorre ricordare che tra gli Sponsor figurava anche SuisseGas, che ha avuto dei problemi, perciò l’Atalanta ha proceduto a una svalutazione crediti per € 1.414.313.
Il grafico seguente mostra la “teledipendenza” del fatturato netto dell’Atalanta.
La capitalizzazione dei costi del vivaio, che rappresenta uno storno di costi, è stata effettuata per € 2.846.380 (€ 2.877.940 nel 2015).
Il Player Trading.
L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2016, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di circa € 9,3 milioni (€ 12,1 milioni nel 2015). Praticamente dall’esercizio 2012, l’Atalanta riesce ad evidenziare una gestione del Player Trading con risultati positivi, tali da coprire il costo degli ammortamenti dei calciatori.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 22.472.637 (€ 23.270.300 nel 2015) e riguardano: Moralez (€ 1.934.569), Grassi (€ 8.428.946), De Roon (Middlesborough) per € 9.270.833, Cigarini (UC Sampdoria) per € 470.900, Tagliabue per € 29.499 e Brivio (Genoa) per € 2.337.890.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 129.167 (€ 776.083 nel 2015).
La minusvalenza da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori riguarda Cazzola per € 180 mila.
I costi per trasferimenti temporanei di calciatori ammontano a € 1.397.500 (€ 1.288.750 nel 2015) e sono relativi principalmente Cherubin (€ 150.000), Susnjara (€ 12.500), Kurtic (€ 250.000), Gasperoni (€ 270.000), Grassi (€ 140.000), Spinazzola (€ 75.000) e Zukanovic (€ 500.000). Gli ammortamenti della rosa calciatori ammontano a € 11.852.930 (€12.026.209.nel 2015).
I costi.
I costi del personale aumentano del 3,4%, da € 39,7 milioni a € 41 milioni e incidono per il 71,4% sul fatturato netto e rappresentano 51,9% dei costi della produzione.
Nello specifico il costo dei tesserati ammonta a € 37.141.600, di cui: Compensi contrattuali calciatori € 27.663.734 e Compensi contrattuali allenatori-tecnici € 3.501.538.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,76 tale valore risulta al di sotto del limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, e per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.
Il rapporto tra costo del personale e fatturato netto risulta elevato, da qui la necessità di ricorrere al “Player Trading” come fonte alternativa di ricavo.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 18,5 milioni (€ 18,25 milioni nel 2015) rappresentano il 23,5% dei costi della produzione.
I costi per servizi ammontano a € 12.509.934 (€ 11.374.340 nel 2015) e comprendono € 578.561 (€ 509.687 nel 2015) per costi specifici tecnici, che riguardano i costi delle squadre sovvenzionate e i costi per osservazione prove calciatori. I compensi a terzi ammontano a € 3.502.411 (€ 2.552.389 nel 2015) e riguardano per lo più i compensi agli agenti dei calciatori ai consulenti legali e ai consulenti esterni. I Costi per attività sportiva ammontano a € 1.795.399; i Costi vitto - alloggio - locomozione gare ammontano ad € 487.457; i costi per Servizio biglietteria/controllo ingressi ammontano ad € 195.920 e le Spese varie organizzazioni gare ad € 649.832.
Le spese pubblicitarie risultano pari a € 1.329.938 e includono i costi di gestione del rapporto con gli sponsor e con i clienti in generale includendo anche costi di rappresentanza e omaggi.
I compensi agli amministratori attribuiti nel 2016 risultano pari complessivamente a € 80.000 e compensi al Collegio Sindacale per € 36.816.
I costi di locazione degli impianti sportivi, pari ad € 232.511 ( € 289.707 nel 2015) riguardano prevalentemente lo Stadio Comunale di Bergamo.
Il punto di pareggio.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 2.060.426; mentre nel 2015 era negativo per € 1.520.658 e nel 2014 era negativo per € 2.073.543.
Il risultato aggregato degli ultimi tre bilanci è negativo per circa 1,53 milioni di Euro. Si può affermare che la gestione economica, dal punto di vista del Fair Play Finanziario è in sostanziale pareggio, tenuto anche conto che non bisogna considerare dei costi “virtuosi”.
Conclusioni.
L’obiettivo della società è quello di mantenere una gestione economica sostanzialmente equilibrata.
Nella campagna trasferimenti del mese di gennaio 2017, l’Atalanta ha già realizzato la plusvalenza relativa alla cessione di Caldara per 14,8 milioni di Euro, ha stipulato il contratto relativo alla cessione temporanea di Gagliardini per € 2 milioni con obbligo di riscatto condizionato al verificarsi di condizioni previste contrattualmente nella prossima stagione sportiva. La Campagna trasferimenti invernale 2017 ha comportato un miglioramento economico prevalentemente derivante dalla rilevazione della plusvalenza di Caldara e un miglioramento dei flussi finanziari di € 2,8 milioni nel primo semestre 2017. A quanto scritto si devono aggiungere gli effetti della campagna trasferimenti estiva, ancora in corso.
In estrema sintesi, il bilancio relativo all’anno solare 2016 si è chiuso con un risultato positivo ed evidenzia un valore della rosa calciatori con plusvalenze latenti molto importanti che si sono concretizzate dopo la chiusura dell’esercizio.
Luca Marotta
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