Sannicandro (Asset Puglia): Un nuovo modello per il rilancio dell'impiantistica e la valorizzazione degli sport ambientali
Razionalizzare e implementare l’impiantistica esistente, valorizzando, nel contempo, i cosiddetti sport ambientali che possono essere praticati in palestre a “cielo aperto”. E’ questa l’innovazione progettuale lanciata, di recente, da Asset Puglia (agenzia regionale per lo sviluppo ecosostenibile del territorio), che ha ridisegnato, attraverso un documento strategico, le linee guida per la pianificazione sportiva dei prossimi anni. Idee che avranno un impatto positivo ancora più forte in tempi di Covid-19 e di distanziamento sociale obbligatorio.
Il progetto nasce in Puglia (solo nel 2019 la Regione ha investito più di 24 milioni di euro per l’impiantistica sportiva), ma ha l’ambizione di diventare un modello di riferimento (benchmark) anche in altre regioni tricolori, a partire da quelle del Sud Italia, dove il clima permette, anche nei mesi autunnali-invernali, di praticare attività in modo sicuro (oltre che all’aria aperta), coniugando sport e turismo.
Sempre sotto il profilo degli investimenti, l’Istituto del Credito sportivo (ICS), inoltre, offrirà nuove possibilità di interventi e finanziamenti per migliorare il patrimonio sportivo. Un accordo quadro per ottimizzare gli interventi finanziari, utilizzando il Fondo regionale per l’impiantistica, compresa la realizzazione di spazi all'aperto e playground.
“Il documento di programmazione per l’impiantistica sportiva è uno strumento fondamentale per fotografare lo scenario attuale, ma soprattutto per ottimizzare gli investimenti futuri” ha spiegato, Elio Sannicandro, direttore generale di Asset Puglia. “Il recupero del patrimonio esistente e il miglioramento della gestione degli impianti pubblici è una delle principali direttrici del piano.
Da un lato la mappatura puntuale della impiantistica regionale è finalizzata a migliorare diffusione della pratica sportiva organizzata; dall’altro diventa centrale il recupero del patrimonio esistente, attraverso interventi diretti della Regione, migliorandone la gestione con l’introduzione di un pacchetto di linee guida mai sperimentate, fino ad oggi, nel nostro paese (puntando a nuovi rapporti di partenariato con le società sportive, nda)”.
In totale, attualmente, la Puglia dispone di 3.750 impianti (con una pressione demografica di 92,6 strutture per 100mila abitanti) e di 6.890 spazi sportivi fisici (in questo caso la pressione demografica è pari a 170,2). Lecce infine è la provincia con il maggior numero di impianti (1.000) e spazi sportivi (ben 1.800, così come la provincia di Bari).
“Tra gli obiettivi del piano strategico dello sport vi è la promozione della pratica sportiva. Puntiamo ad aumentare il numero di cittadini attivi e a ridurre gli effetti della sedentarietà anche attraverso attività a cielo aperto, senza dimenticare la creazione di eventi che possano fungere da attrattori turistici”, ha sottolineato Sannicandro. “L’altro elemento fondamentale di sviluppo vede la promozione dei cosiddetti sport ambientali che si svolgono in spazi a cielo aperto, valorizzando percorsi urbani e aree naturali dove praticarli in totale sicurezza. Da questo punto di vista, ad esempio, la Puglia dispone di percorsi pedonali, percorsi misti (come i Sentieri di Puglia e il Parco delle Dune Costiere), ciclovie (tra queste quella Adriatica o ancora quella dell'Acquedotto pugliese) o impianti specifici per gli sport di mare e di terra”.
L’obiettivo finale, alla luce della contingente emergenza sanitaria, è ripensare le aree metropolitane, attraverso lo sport. L’ultima frontiera, già testata nei paesi del Nord Europa, infatti riguarda la capacità di incidere positivamente sul processo di trasformazione delle città .
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