Marketing calcistico, da dove arrivano i ricavi delle top squadre italiane?



Il calcio italiano, celebre per la sua storia e la competitività, è anche un terreno fertile per il marketing sportivo: ogni biennio i ricavi derivanti da sponsorizzazioni risultano essere in costante aumento e coinvolgono vari settori merceologici. In questo articolo, esploreremo le principali fonti di ricavo che consentono da anni a Juventus, Milan e Inter di mantenere il loro status di squadre di élite nel panorama calcistico italiano e di costanti favorite nelle scommesse per la vittoria finale dello scudetto, stagione dopo stagione.

Iniziamo analizzando il mondo degli sponsor e delle partnership, che costituiscono una parte significativa dei ricavi di queste tre squadre; uno sguardo alle maglie rivela una gerarchia di sponsorizzazioni che può influenzare notevolmente il bilancio annuale.

Le sponsorizzazioni

La Juventus, una delle squadre di calcio più riconosciute al mondo, incassa circa 57 milioni di euro attraverso le sponsorizzazioni. Il produttore di autovetture Jeep svolge il ruolo di main sponsor, con un investimento di ben 46 milioni l'anno; completano la maglia Bitget e Cygames, due realtà operanti nei settori trading e tech, portando il totale a 57 milioni. I bianconeri, grazie alla loro reputazione globale costruita nel corso degli anni e del recente filotto di 9 scudetti consecutivi, riescono a mantenere accordi di sponsorizzazione di alto valore.

L'Inter, pur essendo dietro la Juventus in termini di entrate, non è da sottovalutare: la squadra nerazzurra guadagna circa 25 milioni di euro all'anno, bonus esclusi. La partnership con il servizio di streaming Paramount+ è di circa 15 milioni, mentre sponsor come l’ecommerce Ebay (5 milioni di euro) e il produttore di abbigliamento da lavoro U-Power (5 milioni di euro) contribuiscono al totale. Sebbene non raggiunga le vette della Juventus, l'Inter dimostra comunque una solida presenza nel mercato degli sponsor.

Il Milan, invece, ha ricavi superiori rispetto ai cugini nerazzurri, con circa 42 milioni di euro. Emirates, compagnia aerea dell'Emirato Arabo di Dubai, svolge il ruolo di main sponsor, con un contratto di 30 milioni di euro l’anno; le sponsorizzazioni di WeFox (piattaforma assicurativa) e BitMEX (cripto e trading) per le maniche rappresentano, invece, un valore di circa 5 milioni di euro a stagione ciascuna. Questa combinazione di sponsorizzazioni contribuì a rendere il Milan un gigante finanziario nel panorama calcistico italiano.

Un aspetto interessante da notare è la varietà dei settori merceologici degli sponsor che queste squadre coltivano: la presenza di tante realtà operanti nel settore digitale è ancora imperante, seppure rispetto agli ultimi anni sono decisamente calate quelle più verticali sulle criptovalute.

Lo sponsor tecnico

Le sponsorizzazioni tecniche sono un altro elemento chiave da tenere in considerazione, dato che incidono in modo importante sui ricavi stagionali complessivi. La Juventus, grazie alla partnership con Adidas, incassa ben 51 milioni l'anno; si attesta tra le prime dieci in Europa quanto ai ricavi provenienti dallo sponsor tecnico. L'Inter, con il contratto con Nike, guadagna 30 milioni, stessa cifra anche per il Milan, legato a Puma. Numeri decisamente più alti rispetto alle altre squadre italiane: per esempio, la Roma, con il contratto da 5 milioni con Adidas, insegue a debita distanza.

Un'analisi più approfondita rileva che le squadre non si limitano alle sponsorizzazioni sulla maglia: sono importanti anche le iniziative extra-campo, come ad esempio la presenza attiva di Paramount+ nelle presentazioni dei nuovi acquisti dell'Inter, a dimostrazione di come le partnership possano estendersi oltre il campo da gioco, contribuendo a creare ulteriori opportunità di guadagno.

Appare dunque evidente che la diversificazione dei settori merceologici degli sponsor e le iniziative fuori dal terreno di gioco indicano una consapevolezza crescente delle squadre nell'esplorare nuove frontiere di opportunità. In un contesto in cui il calcio si fonde con il business, l'abilità delle squadre nel capitalizzare non solo il talento sul campo, ma anche le relazioni commerciali dentro e fuori dallo stadio, diventa cruciale per mantenere la propria posizione di élite nel calcio italiano e oltre.


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