Respinto il ricorso di Conto TV sui diritti tv del calcio

Il giudice di Milano Claudio Marangoni ha respinto il ricorso presentato da Conto Tv contro il contratto di cessione dei diritti Tv del campionato tra Lega Calcio e Sky. L’accordo assicura al calcio italiano 571 milioni per la prossima stagione e 578 per quella successiva. L’emittente toscana aveva affermato di aver subito un danno poichè non le era stato consentito di presentare un’offerta.

La decisione era molto attesa dal mondo del calcio e dai club di serie A. Infatti, molte squadre, con il contratto ancora valido, avranno la possibilità di mettere a bilancio la rispettiva quota dei diritti televisivi e, dunque, di muoversi sul calciomercato e di pagare gli stipendi ai giocatori. Alcune piccole e medie squadre, se ci fosse stata la sospensione, avrebbero anche rischiato di non potersi iscrivere al prossimo campionato. Nei mesi scorsi Conto Tv aveva "vinto" un simile ricorso cautelare, che però poi era stato annullato dalla Corte d’appello che aveva stabilito la competenza a decidere della Sezione specializzata proprietà industriale, il cui provvedimento è arrivato oggi.

La decisione con la quale il Tribunale civile di Milano ha respinto la richiesta di sospensiva per i contratti dei diritti televisivi per la piattaforma satellitare avanzata dall’emittente Conto Tv, è stata accolta con soddisfazione dal presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta. «Adesso dovremo guardare al dispositivo - ha detto Beretta - ma il dato importante è che sono state accolte le ragioni della Lega. Noi siamo sempre stati convinti - ha aggiunto - di aver operato tenendo conto di tutte le indicazioni della legge Melandri, dell’Agicom, dell’Antitrust e anche delle autorità europee». «Va sottolineato - ha detto ancora il presidente Beretta - che i diritti del calcio di serie A assicurano anche un fondamentale aiuto per l’attività della serie B della Lega Pro e del calcio dei dilettanti. Questa è quindi una vittoria dell’intero calcio italiano che anche recentemente con la vittoria dell’Inter in Champions League ha dimostrato la bontà della sua organizzazione».

I diritti televisivi - come è noto - rappresentano in totale (compresi quelli per la piattaforma digitale e le altre multimedialità, ndr) oltre il 65% dei ricavi del movimento per il calcio professionistico, mentre una percentuale tra il 12 e il 18% è assicurata dai proventi da stadio e il resto dalle attività di marketing e dalle sponsorizzazioni. Adesso quindi si tira un sospiro e si riparte, o meglio si prosegue perchè «i contratti erano fatti e quindi si va avanti come prima», nota Beretta, verso la prima delle scadenze che sarà il 30 giugno, giorno di iscrizione al campionato «con criteri economico finanziari di solidità e di stabilità economica». Domani è previsto tra l’altro il consiglio della federazione che dovrebbe compiere il passo definitivo verso il varo delle due Leghe separate di A e B mentre giovedì sono previste le audizioni di Coni, Federcalcio e Lega per un altro passo avanti verso la legge sugli stadi di proprietà.


Tratto da: La Stampa

Nessun commento