Maria Sharapova in campo con Tiffany

Fresca vincitrice degli Internazionali d’Italia di tennis dove ha battuto in finale l’australiana Sam Stosur scavalcandola anche in classifica, Maria Sharapova tenta ora l’assalto al Roland Garros di Parigi, unico torneo del Grande Slam che manca al suo palmares.

Per l’occasione Tiffany, uno dei suoi numerosi sponsor, le ha disegnato due orecchini di diamanti a goccia in platino, dal taglio molto simile a dei petali di rose.
“Questi orecchini brillano ad ogni movimento e sono così leggeri che li rende perfetti da indossare in campo – ha dichiarato la Sharapova – Sono fantastici e mi considero davvero fortunata”.
La campionessa russa è legata alla celebre azienda statunitense da un accordo che prevede che indossi i gioielli Tiffany ad ogni torneo dello Slam. Il costo degli orecchini è di 3200 dollari.

Nel corso del tempo la bella siberiana ma di origini bielorusse è diventata una vera e propria icona dello sport business, diventando la sportiva più pagata al mondo. Negli ultimi anni, nonostante non abbia ottenuto grandi risultati sul piano sportivo, a causa anche di problemi fisici, Maria ha tenuto alto il suo nome legando la sua immagine a diverse aziende.
Si va dagli orologi con Tag Heuer ai cellulari con Sony Ericsson passando per Evian (acque minerali), Tiffany & Co (gioielli di lusso) Clear (shampoo) Cole Hann (abbigliamento, borse e accessori) Head (materiale e abbigliamento sportivo); fino ad arrivare al contratto più redditizio, quello con la Nike. La casa di abbigliamento sportivo americana, versa nelle casse della Sharapova 70 milioni di dollari in 8 anni.
Tutti questi sponsor e partner commerciali fanno della tennista russa l’atleta femminile più pagata al mondo, con un guadagno annuo di 24,5 milioni di dollari. Il dato curioso è che di questa somma solo un milione proviene dall’attività principale della Sharapova, ovvero il tennis.
Che Maria sia un fenomeno planetario lo confermano anche i dati proveniente dai social network; nella sua pagina di facebook i fan sono più di 4,5 milioni.


Giuseppe Berardi

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