Quando il bilancio influenza il cambio del mister

Le società di calcio in questo periodo di crisi, cercano di limitare i costi in tutti i modi possibili e questo aspetto influisce anche sull’eventuale cambio d’allenatore. Negli ultimi anni il fenomeno si è accentuato, anche se le eccezioni ci sono sempre, ovvero quei presidenti che non badano a spese, e durante una stagione cambiano allenatore anche tre o addirittura quattro volte.

Di esempi che rendono più chiaro di come le scelte siano influenzate anche dal bilancio c’è ne sono tanti.
Pensiamo alle due genovesi; la Sampdoria lo scorso anno si trovò ad un certo punto della stagione ad avere sotto contratto tre allenatori: Gianluca Atzori, esonerato durante la stagione precedente, Giuseppe Iachini, il quale dopo la promozione in Serie A venne “licenziato” in quanto considerato non adatto per la massima categoria, e in fine Ciro Ferrara, ingaggiato per guidare la squadra in Serie A. Ferrara parte bene vincendo le prime gare, poi inizia una striscia negativa che porterà a 7 sconfitte consecutive. In situazioni di bilancio diverse Ferrara sarebbe stato esonerato prima di raggiungere le 7 sconfitte consecutive, invece dato le circostanze, il napoletano rimase alla guida della Samp. I blucerchiati continuano a fare pochi punti, e la svolta avviene quando Iachini firma con il Siena, liberandosi quindi dai vincoli contrattuali con la società genovese. Dopo poche ore, infatti anche la Sampdoria decide di cambiare allenatore, in quanto aveva una stipendio in meno a libro paga, e ingaggia Delio Rossi. Durante la stagione poi, anche l’altro allenatore a libro paga, Atzori firma con Lo Spezia e gli stipendi degli allenatori diminuiscono ulteriormente.
Tornando ad oggi la Sampdoria si ritrova nuovamente in una situazione delicata, perché la squadra va male, ma ingaggiando un altro mister, si ritroverebbe ancora con tre allenatori a libro paga, in quanto Ferrara è ancora sotto contratto con un ingaggio da un milione di euro. Gli esperti di mercato dicono che appena Ferrara farà la rescissione contrattuale con la Samp, la stessa cambierà allenatore se i risultati sportivi continueranno ad essere quelli attuali.

Anche l’altra squadra genovese nelle sue scelte ha adottato un criterio economico. Infatti all’inizio di questa stagione venne promosso come allenatore della prima squadra Fabio Liverani, proveniente dal  settore giovanile, di conseguenza  già stipendiato dal Genoa. Molti dissero che tale scelta era stata fatta non solo per le competenze tecniche di Liverani, ma anche per motivi economici, in quanto la società ligure ha sotto contratto anche Luigi Del Neri, ingaggiato durante la scorsa stagione ed esonerato poi per gli scarsi risultati.
Dopo poche giornate dell’attuale campionato Liverani viene esonerato e viene ingaggiato Giampiero Gasperini. Il Genoa quindi si trova attualmente con tre allenatori sotto contratto, ma la cosa sorprendente è che a Gasperini viene fatto firmare un contratto con durata di tre anni!

Arriviamo quindi alla causa principale di tutti questi problemi: la durata del contratto. Se le due società in questione avessero stipulato contratti annuali, e non pluriennali tali problematiche non sarebbero sorte. Ovviamente tali contratti erano di lunga durata in quanto gli allenatori difficilmente avrebbero accettato accordi annuali. Le due genovesi rappresentano il caso estremo di queste situazioni, ma ci sono società che pur avendo un solo allenatore sotto contratto ponderano con attenzione al cambio in panchina, in quanto devono pensare alle conseguenze di questo cambio anche dal punto di vista economico.

Fabrizio Tarzia

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