Perdita di 91,3 milioni di euro per il bilancio consolidato del Gruppo Milan
Nella giornata di ieri le Assemblee degli Azionisti di A.C. Milan S.p.A., Milan Entertainment S.r.l. e Milan Real Estate S.p.A. hanno approvato i rispettivi bilanci dell’esercizio chiusi al 31 dicembre 2014.
E’ stato presentato inoltre il bilancio consolidato del Gruppo Milan in ottemperanza alle vigenti disposizioni introdotte dal manuale Licenze U.E.F.A.
Il valore netto della produzione del Gruppo Milan ammonta a 233,6 milioni di Euro.
Il risultato d’esercizio consolidato ha fatto registrare una perdita di 91,3 milioni di Euro.
La mancata qualificazione alle coppe europee ha inciso pesantemente sui conti della società . La stessa sul proprio sito internet ha precisato che: “ A parità di condizioni rispetto ai precedenti esercizi, il risultato di bilancio avrebbe registrato una perdita pari a 46,4 milioni di euro, per lo più imputabile alla mancata qualificazione alla Champions League - edizione 2014/2015. Vale la pena segnalare come la partecipazione a questa manifestazione nella stagione 2013/2014, abbia generato proventi netti nell’ordine di 35,0 milioni di euro”.
Di seguito le parole di Adriano Galliani all'Assemblea degli Azionisti per l'approvazione del bilancio 2014 a Casa Milan: "La perdita di esercizio è di 91,3 milioni. Con i criteri consueti nella redazione del bilancio la perdita sarebbe stata di 46,4 milioni di euro. Due eventi non ricorrenti hanno determinato l'innalzamento del passivo, ossia la mancata qualificazione alla Champions League e la diversa contabilizzazione fiscale da Fininvest a Milan.
"Noi non ci consolideremo per l'anno 2014 e restituiamo a Fininvest il 2013. Fininvest come controllante ha valutato che gli utili della capogruppo sono stati ritenuti non in grado di consolidare il Milan.
Dal 2013 il Milan cammina con le sue gambe e non può godere del vantaggio fiscale derivante dalla controllante. Anche l'intero stipendio dell'allenatore esonerato fino al 2016 è stato tutto spesato nell'esercizio di bilancio 2014. E' stato redatto un bilancio con criteri non ricorrenti. Con i criteri degli anni scorsi il passivo sarebbe stato di 46,4 milioni di euro, in linea con una stagione priva di qualificazione in Champions League. Le somme del vantaggio fiscale non sono irreversibili, possono essere anche recuperate se le cose avranno uno sviluppo positivo"
"C'è una proprietà , Fininvest, che ha nvestito cifre iperboliche in questa Società , portandola a risultati irripetibili.
Fininvest ha diritto di dirigere la Società e non di co-gestirla con gli stakeholder. Se mai si dovesse arrivare ad una cessione del Milan, che è tutt'altro che certa, il periodo del Milan di Silvio Berlusconi, dopo i suoi sforzi ciclopici fatti fin dal 1986, resterà il migliore della Storia del Milan. Bisogna passare dalla cronaca alla Storia. La scelta del doppio amministratore delegato è una scelta dell'azionista. Tocca all'azionista decidere quanti devono essere gli amministratori delegati, chi devono essere e quali compiti affidare a loro.
Non c'è nesso fra eventuale cessione del Milan e non aderire al consolidato fiscale di Fininvest. Tanto è vero che è Finivest che ripiana. E' una scelta fiscale della controllante di non far consolidare il bilancio del Milan con quello di Fininvest. Il numero che viene fuori, 91, è più grande di 46, spiace, ma Fininvest ha già ripianato tutto lo scorso 20 Marzo. "
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