Riparte il progetto Rete! : il calcio come strumento educativo, formativo e di integrazione


Un Protocollo d’Intesa per favorire, attraverso il gioco del calcio, l‘inclusione sociale dei minori e dei neo-maggiorenni stranieri ospiti del sistema di accoglienza nazionale è stato sottoscritto  dal Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Gerarda Pantalone, dal Segretario Generale dell’ANCI, Veronica Nicotra e dal Direttore Generale della FIGC Michele Uva, alla presenza del Ministro dell’Interno, Marco Minniti.

L’iniziativa, che va ad ampliare il progetto Rete! lanciato nel 2015 dalla FIGC, mira a contribuire ad una formazione completa dei ragazzi accolti nel sistema nazionale, accompagnandoli nella fase di transizione alla maggiore età, al fine di pervenire ad una armoniosa socializzazione attraverso il coinvolgimento nello sport di giovani italiani e stranieri. 

“Il protocollo che abbiamo firmato oggi – sono le parole del direttore generale della Federcalcio Uva - ha un grande valore ed ha avuto una gestazione veloce perché tutte le Istituzioni coinvolte sono mosse dagli stessi obiettivi. Negli ultimi anni la Federazione ha portato avanti Rete! in maniera sperimentale, adesso ampliamo ancora il nostro raggio d’azione perché i risultati sono stati più che positivi. La FIGC è felice di assumersi i costi di questo progetto che rappresenta un investimento per un futuro migliore”.  

La pratica dello sport rappresenta, infatti, un valore intrinseco ai fini della promozione di comportamenti eticamente corretti, affermando la “cultura del rispetto”, esaltando il valore della differenza attraverso il superamento di qualsivoglia connotazione negativa, educando ai valori ed incoraggiando la comprensione del senso positivo del rispetto delle regole.

Il progetto Rete!, giunto alla quarta edizione, è stato promosso dalla FIGC per i minori stranieri - non accompagnati e neo maggiorenni (16-19 anni) richiedenti protezione internazionale - residenti presso centri di accoglienza della rete SPRAR di tutta Italia. Lo scopo di questo programma è di favorire i processi di inclusione utilizzando il calcio come strumento educativo, formativo e di integrazione; di promuovere comportamenti eticamente corretti; di migliorare la comprensione dell’importanza dell’attività fisica e del suo impatto positivo sulla salute e sullo sviluppo sociale e professionale dei minori rifugiati; di diffondere elementi di educazione alla salute, fra cui il corretto stile di vita.    

La realizzazione del Protocollo firmato oggi è affidata alla collaborazione sinergica tra i partner, in particolare:
-       Il Ministero dell’Interno, con le Prefetture, provvederà ad individuare le strutture di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e dei neo maggiorenni nelle aree geografiche interessate; 
-       l’ANCI attraverso il Servizio Centrale - struttura di coordinamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) - svolgerà una funzione di raccordo per l’attuazione delle pratiche sportive nei rispettivi territori comunali;
-       la FIGC realizzerà interventi specifici per assicurare la formazione tecnica, l’educazione alimentare e la tutela sanitaria necessarie per la realizzazione delle attività sportive dei giovani coinvolti, mettendo loro a disposizione anche il materiale tecnico necessario per l’espletamento di tali attività.

Fonte figc.it

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