Decreto Dignità e la sponsorizzazione sui tabelloni pubblicitari negli stadi: la situazione



Da diversi anni, ormai, le squadre di calcio in ambito internazionale hanno accettato di ospitare sulle loro maglie il logo dei casinò online. La sponsorizzazione del gioco d'azzardo, in particolar modo con l'avvento e con lo sviluppo del digitale, è stata accompagnata da diverse campagne pubblicitarie in tutto il mondo dello sport e soprattutto del calcio. Ne sono un esempio la Premier League, la Liga spagnola, la Bundesliga tedesca, la Ligue 1 francese e, perlomeno fino al 2018, anche la nostra Serie A. Infatti, nel nostro paese, sotto questo punto di vista, non è assolutamente più possibile legare il mondo dello sport in generale a quello dei casinò. Tuttavia, Valentina Vezzali, sottosegretaria dello sport per il governo Draghi, l’anno scorso aveva preannunciato la possibilità di reintrodurre parzialmente la pubblicità sulle scommesse. Momentaneamente è tutto fermo.

Il Decreto Dignità in Italia

Per cercare di ovviare al problema, molti casino online AAMS, ossia quegli operatori che hanno ottenuto la certificazione statale da ADM per alcune caratteristiche specifiche in termini di legalitá, gioco e sicurezza, hanno aperto delle apposite sezioni dedicate solo alle notizie, per lo piú sportive. L'altra soluzione è quella di mettere in atto delle sponsorizzazioni per l'estero, che permettono alle società italiane di affiancare il loro nome e il loro brand a quello dei casinò solo ed esclusivamente sui mercati esteri. Come abbiamo già accennato, la pubblicità ai casinò online e al betting ha subìto una brusca frenata nel 2018. Fino a quel momento, le collaborazioni tra squadre di calcio ed operatori di gaming online rappresentavano un fenomeno caratterizzato da una crescita piuttosto veloce e costante. 

A tal proposito, le società guadagnavano introiti piuttosto rilevanti grazie alla vendita degli spazi pubblicitari. I casinò, dal canto loro, ottenevano una fortissima visibilità, considerando anche la pubblicità sui tabelloni pubblicitari all'interno degli stadi. A cambiare completamente gli scenari è stato il Decreto Dignità, un atto voluto fortemente dal governo a maggioranza Movimento Cinque Stelle e Lega. La suddetta legge, infatti, prevedeva e prevede ancora il divieto di attuare delle pubblicità legate in qualsiasi maniera al gioco d'azzardo. 

Questo è stato l'effetto di una volontà piuttosto forte e chiara: cercare di ridurre il più possibile i casi di ludopatia, pur portando, in questo modo, un crollo economico piuttosto rilevante nelle casse dei club. Secondo diversi studi, infatti, fino al 2018 erano ben tre squadre di Serie A su quattro ad avere un rapporto collaborativo con un operatore di gioco d'azzardo. 

Il valore complessivo, inoltre, si aggirava intorno ai 30 milioni di euro, mentre la perdita, dal 2018 ad oggi, tocca quota 150 milioni di euro. Da parte del governo non c'è la minima voglia di cambiare nuovamente la situazione, tanto che la norma è tuttora vigente. 

La situazione all’estero

Per comprendere anche la situazione nei campionati esteri, prendiamo come esempio la Premier League inglese. Nell'ultima stagione, la 2021-22, solamente un club ha iniziato il campionato senza avere una collaborazione con un operatore di gioco d'azzardo. La sponsorizzazione più ricca, messa in atto dal West Ham, raggiunge cifre che si aggirano intorno ai 10 milioni di sterline a stagione. Nella stagione ancora precedente, diversi club appartenenti alla massima divisione inglese hanno accumulato partnership con casinò per un valore totale di circa 70 milioni di sterline. 

Anche nella Liga spagnola ci sono stati degli accordi che hanno fatto scalpore. Uno di questi, ad esempio, è quello che ha riguardato il Real Madrid dal 2007 al 2013. In quegli anni, infatti, i Blancos hanno ottenuto ben 20 milioni di euro all'anno. Attualmente, 17 società di calcio spagnole su 20 hanno rapporti commerciali con casinò e bookmaker.


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