Social media marketing nel mondo dello sport. Intervista ad Alessandro Veroli founder di SportSuite

“Lo sport al tempo dei social media” è lo slogan di Sportsuite, agenzia che si occupa di comunicazione e marketing sul web con particolare attenzione al mondo sportivo.

Sportsuite lavora sull’immagine di importanti figure nel panorama sportivo italiano con lo scopo di ottenere il massimo ritorno mediatico per ogni assistito attraverso una profonda conoscenza delle principali piattaforme social e web. Sempre tramite un forte legame con l'ambiente sportivo, Sportsuite ha sviluppato alcuni progetti legati al mondo delle Onlus e con alcune di esse sono stati instaurati rapporti continuativi di consulenza per la loro comunicazione sui principali Social Network.

Tra gli sportivi che si avvalgono dei servizi di Sportsuite ci sono atleti di primaria importanza come Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, Marcello Lippi e Kamil Glik, ma anche entità benefiche come la Fondazione Vialli e Mauro.

Con l’intento di approfondire gli aspetti legati alla comunicazione sul web e sui social media, Sport Business Management ha intervistato Alessandro Veroli, founder di SportSuite.

Come è nata l’idea di creare un’azienda di marketing e comunicazione con particolare attenzione al mondo dei social network?

L’idea di creare un’azienda come SportSuite nasce dall’esigenza di voler offrire un servizio qualitativamente più elevato rispetto a quello che stavo offrendo come libero professionista. L’idea è stata quella di realizzare un progetto focalizzato sul web, ma con il core business legato allo sport. Il primo sportivo con cui ho collaborato è stato Giorgio Chiellini, per il quale ho avuto la possibilità di creare prima il suo sito internet e poi nel 2009, con l’avvento dei social network, di far partire il suo profilo Twitter, che ancora adesso vanta grandissimi numeri se confrontati con il panorama italiano.

Qual è attualmente secondo lei la piattaforma social che, in termini di immagine, può offrire la maggiore visibilità?

Se parliamo di visibilità, i due social network che meglio esprimono tutto questo sono Twitter ed Instagram: il primo come fonte di breaking news, il secondo in quanto gode di un trend di crescita e quindi visibilità notevole. Diverso è il discorso per Facebook, che merita un discorso a parte: la maggior parte degli atleti chiede che queste pagine siano gestite direttamente dalle agenzie di stampa, in modo tale da diventare sempre meno personali. In termini di traffico però Facebook è ancora dominante; un link postato su una pagina Facebook ha sicurmanete un peso maggiore ed un ritorno importante in termini di click e di conseguenza una visibilità in più rispetto ad altri link postati su altre piattaforme.

SportSuite è stata una delle prime aziende a lanciare su Google Plus, WeChat e SportLobster calciatori famosi come Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. Quanto è importante in questo campo essere i primi?

Essere i primi è fondamentale in un contesto fortemente dinamico come quello della comunicazione. Il lancio del profilo di Chiellini su Twitter è l’esempio “madre”. SportSuite svolge proprio un lavoro di ricerca per trovare nuove piattaforme di comunicazione e la scoperta di WeChat e SportLobster rientrano in questa attività. Il mondo della comunicazione sta rapidamente cambiando e se potessimo fare una statistica, ci si renderebbe facilmente conto che si passa molto più tempo su piattaforme di messaggistica istantanea piuttosto che pubblicare post su Facebook.
Se uno sportivo, piuttosto che un personaggio famoso, vuole comunicare con il mondo,con i suoi fan o con i suoi seguaci deve adattarsi a tutto questo, di conseguenza se l’atleta vuole essere più vicino ai fan, dovrà cercare di essere più vicino a loro, utilizzando le piattaforme maggiormente in uso come per esempio WeChat. Ci sono statistiche che a proposito di questa applicazione la collocano a livelli mondiali, includendo anche mercati emergenti come la Cina e secondo tali studi pare che occupi un posto proprio al di sotto di Facebook Messenger e WhatsApp per diffusione.

All’interno delle maglie da gara di Buffon e Chiellini sono stati inseriti dei loghi particolari. Come è nata questa idea e qual è il suo scopo?

L’idea nasce da un’intuizione di Leonardo Bonucci, il quale già nella passata stagione inseriva all’interno delle proprie maglie una doppia patch: da una parte metteva il suo logo “LB19” e dall’altra metteva il logo della Onlus a cui lui stesso dona molte delle sue maglie. Inizialmente mi era capitato di vedere alcune maglie messe all’asta da Bonucci in cui si vedeva questo logo e non capendo di cosa si trattasse mi sono informato e dopo aver trovato l’idea molto interessante ho deciso di adottarla sia per Chiellini con l’immagine del gorilla sia per Buffon con l’ormai famoso #1; entrambi i giocatori hanno trovato l’idea interessante e l’hanno apprezzata molto. Questo progetto serve per stabilire quali maglie siano preparate per la partita e utilizzate dai giocatori, in quanto essendo da gara non sono in vendita e diventano quasi dei pezzi unici. L’idea nasce proprio per evitare il proliferare di falsi ed allo stesso tempo vengono utilizzate a scopo benefico; le aste che vengono fatte con queste maglie permettono di avere a colui/colei che si aggiudica l’asta un pezzo unico e non così facilmente riproducibile.

Qual è l’ultimo progetto che Sportsuite che ha realizzato? 

L’ultima idea su cui abbiamo lavorato riguarda il raggiungimento delle 500 presenza con la maglia della Juventus di Gianluigi Buffon. In occasione di questo traguardo, abbiamo creato una fascia identificativa con una toppa personale ed allo stesso tempo unica creata solo per quella singola partita. In contemporanea, per celebrare questo traguardo è stata lanciata un’iniziativa sul web ed a seguire una campagna sui social network, cercando di creare una vera e propria storia sugli anni di carriera di Buffon andando a ricalcare tutti i suoi momenti più belli.”

SportSuite al momento si occupa prevalentemente di calcio, negli obiettivi futuri vi è anche la volontà di estendere le vostre attività anche ad altri sport?

Al momento attuale, SportSuite si occupa soprattutto della gestione di progetti legati al calcio, anche se tutti sono legati allo sport. L’obiettivo primario è quello di rafforzarsi nel calcio attraverso l’incremento della gestione dell’immagine di ulteriori atleti. Non è assolutamente escluso che in futuro SportSuite possa occuparsi di altri sport, ma per il momento il focus è sul rafforzamento e consolidamento dell’azienda in uno sport come il calcio, dove le nostre best practice sono ormai consolidate.

Negli ultimi mesi ha avuto molto risalto il fenomeno dell’Ice Bucked Challenge; quali sono i progetti che SportSuite porta avanti nel campo della beneficienza?

Le iniziative di beneficenza nel corso degli anni sono state tante. Un progetto storico che seguo in collaborazione con Resetgroup è “Quanto vale il tuo idolo”, che ha anticipato i tempi permettendo di condividere dei momenti di vita quotidiana con il proprio idolo, pratica questa che si è diffusa notevolmente negli ultimi anni con CharityStars. Oltre a tutto questo, sono anche state fatte diverse aste come per esempio “Vieni a Vinovo ospite di Buffon” in cui una famiglia ha trascorso tutto il giorno con Buffon ed il ragazzo, aspirante portiere, ha avuto modo di ricevere dei consigli dal suo idolo. Infine periodicamente vengono pubblicate sempre su CharityStars aste con oggetto magliette raccolte e scambiate personalmente da Giorgio Chiellini in occasione delle partite giocate dalla Juventus e dalla Nazionale, il cui ricavato va a favore di due entità importanti e seguite da Chiellini in prima persona quali ARISLA e un’associazione sportiva di bambini disabili come A.S.D TotalSport.

Intervista di Luca Saini

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