Nuovo criterio di ripartizione dei diritti tv in Spagna

Con il decreto legge n°5/2015, il Governo spagnolo ha introdotto la ripartizione collettiva dei diritti televisivi per i club della Liga spagnola. Tale criterio andrà in vigore dalla stagione 2016/2017 e metterà fine al duopolio di Barcellona e Real Madrid.
L’attuale ripartizione, infatti, creava una disparità economica notevole tra le due potenze e gli altri 18 club. Per rendere l’idea facciamo il confronto tra quanto percepisce il Real e quanto percepisce il Valencia dai diritti tv. Ebbene, il club di Madrid ha introiti dalle tv pari a 140 milioni di euro, mentre il club di Lim percepisce 40 milioni di euro.
La vendita dei diritti sarà delegata alla LFP per quanto riguarda il campionato e alla Federazione per le altre competizioni.
Di seguito i criteri di ripartizione:
- 50% per la Liga e almeno 70% per la Liga Adelante (serie B spagnola);
- una quota basata sui risultati sportivi (per le squadre della Liga si terrà conto degli ultimi 5 campionati, per la Liga Adelante solo dell’ultimo);
- una 1/3 del residuo basata sulla capacità di attrarre i tifosi (vendita di abbonamenti e biglietti) nelle ultime 5 stagioni. Tale valore non potrà essere superiore al 20% del totale disponibile o inferiore al 2% del totale disponibile.
- 2/3 del residuo basata sul contributo della squadra alla visibilità del campionato, il cd bacino d’utenza.
- Inoltre il rapporto i ricavi della prima e dell’ultima di ogni competizione non potrà in nessun caso essere superiore a 4,5 volte e, laddove superato, dovrà essere oggetto di interventi per il suo riallineamento.
Tale criterio, però, deve essere stato studiato senza il parere della Federazione, che non essendo favorevole a tale decreto ha proclamato uno sciopero a tempo indeterminato a partire dal 16 maggio, anticipando così di due giornate la fine del campionato, e lasciando la Coppa del Re senza un vincitore.
Di seguito il comunicato della Federazione: “Il calcio spagnolo è stato ignorato e disprezzato. Il denaro privato del calcio viene utilizzato per politiche sportive volte ad attività aliene al calcio stesso”.
Fabrizio Tarzia
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