Stipendi e trasferimenti: i calciatori più “costosi” della storia



Se c’è un aspetto del mondo del calcio che alle volte indispettisce anche i più grandi appassionati del pallone è quello economico. Non è certo un mistero che i giocatori professionisti percepiscono compensi faraonici, che partono come minimo da svariate centinaia di migliaia di Euro. In Italia ne è un chiaro esempio la Salernitana, squadra promossa in Serie A dopo 20 anni e attualmente ultima in classifica, in cui solo Franck Ribery supera il milione di ingaggio. Anche le società meno attrezzate, dunque, possono garantire stipendi importanti ai propri tesserati. A far storcere il naso, però, sono quei casi in cui elementi spesso indisponibili continuano a guadagnare molto più degli altri senza voler rivedere mai il proprio contratto.

Raramente si arriva a una rescissione consensuale e non sempre questa soluzione risolve tutti i problemi. Di recente la Roma si è liberata dello stipendio da 8 milioni lordi di Pastore, eppure rimane tra i club più indebitati del calcio italiano. Solo alcune realtà possono permettersi di spendere cifre degne delle più imponenti formazioni europee. De Ligt, ad esempio, prende ben 8 milioni netti dalla Juventus, anche più di Dybala, fermo a 7,3, mentre Ramsey e Rabiot arrivano a 7.

In queste squadre anche chi ricopre un ruolo da gregario può aspirare a somme particolarmente elevate: si pensi a De Sciglio, il cui ingaggio è di 3 milioni, esattamente come quello del nuovo arrivato Locatelli. Al netto della situazione di Eriksen, nell’Inter è Alexis Sanchez a guadagnare più di tutti, con i suoi 7 milioni netti all’anno, mentre nel Milan il “Paperone” di turno è Zlatan Ibrahimovic, alla stessa cifra del cileno. Gli stipendi dei calciatori di Serie A non hanno mai conosciuto una stretta vera e propria. Solo con la partenza di Ronaldo il tetto si è abbassato. Tra lui e Messi, considerando anche sponsor e bonus vari, i compensi sfondano facilmente il muro dei 100 milioni. Nel mondo, seguono Neymar, Mbappé e Salah.

I calciatori riescono a muovere vagonate di soldi anche nell’ambito dei loro stessi trasferimenti. Qualche anno fa fecero scalpore i 222 milioni di Euro pagati dal Paris Saint-Germain per acquisire le prestazioni di Neymar dal Barcellona. Ad oggi si tratta ancora del trasferimento più costoso della storia del calcio e che difficilmente sarà pareggiato nei prossimi anni. Basti pensare che per Mbappé, aggiudicato sempre dai parigini nel 2018, sono stati sborsati 145 milioni e che l’attaccante francese occupa solo il secondo posto nella classifica dei giocatori più costosi di sempre.

La Serie A ha fatto parlare tutto il mondo di sé con l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Stufi di dominare solo in Italia, i bianconeri avevano investito 117 milioni di Euro per prelevare il portoghese dal Real Madrid. Tuttavia, i risultati sperati non sono mai arrivati, il rendimento in Champions è stato inferiore rispetto agli anni precedenti e oggi anche l’egemonia a livello nazionale è stata spezzata. Una situazione per certi versi analoga a quella del Barcellona, che tra il 2017 e il 2018 ha speso 270 milioni tra Philippe Coutinho e Ousmane Dembélé, per poi ritrovarsi fuori dai gironi di Champions League già nel 2021. Insomma, certe volte converrebbe puntare di più sui propri vivai o sulle potenziali promesse.

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