Ippica: quanto vale il mondo delle corse in Italia

 


Uno sport che è sempre stato di nicchia ma che negli ultimi anni ha visto sempre più appassionato avvicinarsi. Parliamo dell’ippica, un mondo che in Italia vale quasi tre miliardi di euro, stando alle ultime statistiche, in particolare ad uno studio realizzato dalla Luiss Business School insieme alla FISE, Federazione italiana sport equestri. In questo report, chiamato ‘Il Cavallo vincente’, si è voluto analizzare tutto ciò che concerne il mondo dell’equitazione, dell’ippica e degli sport equestri sull’economia italiana.

I dati dell’ippica in Italia 

L’Italia ha avuto diversi momenti di gloria nella storia dell’ippica che hanno visto simboli troneggiare nel mondo come i memorabili cavalli Ribot, a cui hanno dedicato trofei e persino statue, o Varenne. E sulla scia di questi incredibili campioni il settore è sempre stato attivo e frizzante. Fino ad arrivare ad oggi dove i tesserati alla Fise, sono più di 170mila, con un aumento del 53% rispetto al 2020, e offre già un numero interessante per capire quale sia la dimensione attorno al movimento. C’è da dire, infatti, che per realizzare questo studio si è anche consegnato un questionario ai circoli equestri italiani, e combinando le risposte alle fonti ufficiali del Fise, alle statistiche ufficiali nazionali e straniere si sono potute tirare le somme della dimensione di questo mondo.

Indicata dunque la grandezza del movimento equestre dei tesserati si può comprendere il valore economico di questo mondo. Infatti è di circa un miliardo e settecento milioni la spesa di quanti annualmente praticano l’equitazione sportiva attraverso ogni tipo di attività ad essa collegata, sia direttamente che indirettamente. E in questo senso è collegato l’impatto totale sul Pil nazionale che è stato calcolato tra almeno 2, miliardi di euro e più di 3 miliardi. Cifre che offrono anche un risvolto occupazionale che coinvolge dalle 25 mila alle 35 mila persone.

Ippica, una passione per tanti italiani 

Il mondo dell’ippica è una tradizione che in Italia ha radici antichissime. Naturalmente non citeremo l’antica Roma e le corse delle bighe, sarebbe troppo. Ma si pensi già a partire dal medioevo e passando per l’ottocento e soprattutto il periodo d’oro di metà del novecento il nostro paese ha avuto un’attrazione enorme verso questo sport. E oggi la passione non è sopita, anzi. Secondo gli ultimi dati gli appassionati di equitazione che seguono le corse, giocano e puntano su di esse seguendo con attenzione le quote sulle corse di ippica sviluppate dagli esperti, generano una spesa di circa 220 milioni. In particolare questo sport è seguito principalmente in tre località che, tra l’altro, hanno tra i maggiori ippodromi in Italia. Parliamo di Milano in primis, dove la spesa attestata è stata di 5,16 milioni di euro, seguita da Roma dove sono stati spesi circa 3,35 milioni e infine Napoli con 3,16 milioni. Dati realizzati, come di consueto, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e poi pubblicati sul “Libro Blu”, il report annuale sviluppato dall’agenzia che scatta una fotografia dello stato dell’economia italiana settore per settore.


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