Sport femminile, un potenziale in crescita per i brand. Nonostante tutto


Da decenni atlete come Serena e Venus Williams, Alex Scott e Simone Biles sono fonte di ispirazione per ragazze di tutto il mondo. È la storia, per esempio, della tennista Naomi Osaka, che ha deciso di prendere in mano la racchetta proprio grazie al suo idolo Serena Williams, ma non è l’unico caso: il mondo è pieno di sportive che raggiungono i massimi livelli, ispirano le generazioni successive, fanno da modello alle giovani donne e mostrano loro cosa significano impegno e sacrifici. 

Secondo un sondaggio di Insure4Sport, condotto nel Regno Unito, la percentuale delle donne che praticano una qualsiasi attività sportiva ammonta più o meno al 25%, il che vuol dire che solo nel Regno Unito ci sono 8 milioni di atlete. Il Comitato Olimpico Internazionale ha inoltre sottolineato che la partecipazione delle donne alle Olimpiadi è più alta che mai: circa il 44% dei partecipanti a Londra 2012 era di sesso femminile ed è un dato di non poco conto, se si pensa che a Los Angeles 1984 erano il 23% e a Tokyo 1964 il 13%. E in futuro il numero di donne al Giochi olimpici potrà addirittura superare quello degli uomini. 

Nella classifica delle sportive più famose – stilata in base ai follwer sui social media, ai dati di Google Trends e agli introiti percepiti – a occupare il primo posto è Serena Williams, seguita da  Maria Sharapova, Venus Williams, Saina Nehwal e Caroline Wozniacki. L’unica eccezione alla top five di tenniste è costituita da Saina Nehwal, giocatrice di badminton, ma nella top ten ci sono anche sciatrici, calciatrici, nuotatrici e golfiste. 

Nonostante la fama di alcune atlete e la loro influenza sui fan, gli uomini continuano ad avere maggiore attenzione da parte dei media. Una ricerca mostra che solo il 7% dello sport trasmesso dai media è femminile e la percentuale si abbassa al 4% se si prende in considerazione la copertura online. Non solo: le donne guadagnano molto meno degli uomini e questo spiega perché Serena Williams è l’unica donna nella classifica dei cento sportivi più pagati. Altre atlete, come la calciatrice brasiliana Marta Vieira Da Silva, soprannominata “Pelé in gonnella”, ha faticato a trovare squadre che non siano poi state chiuse e, anche se ha guidato diversi campionati e tutto il mondo la ammira per il suo modo di giocare, ha dovuto accettare di ridurre il proprio stipendio per avere una squadra di cui far parte. 

La discriminazione femminile nello sport ha radici molto antiche e, nonostante si siano fatti dei passi avanti, grazie anche a persone come la tennista Billie Jean King, la situazione non è ancora ottimale. Il sondaggio di Insure4Sport menzionato in precedenza non era tanto incentrato sul numero di donne inglesi che praticano sport, quanto piuttosto sull’atteggiamento della gente nei confronti dello sport femminile e i commenti sprezzanti dei partecipanti al sondaggio sono andati da "Penso che lo sport sia principalmente per gli uomini" (detto da una donna) a "È già abbastanza grave che i commentatori dello sport femminile non guardino le donne" (affermato da un uomo intervistato). In realtà, le persone hanno attaccato qualsiasi aspetto dello sport femminile, dal modo di vestire delle atlete al loro livello di abilità. Quasi un quarto degli intervistati pensa che le donne siano inferiori e più o meno lo stesso numero di persone ha affermato che le donne sono meno divertenti. Infine, più del 35% ha dichiarato semplicemente di preferire gli uomini. 

Purtroppo l’atteggiamento di diffidenza verso lo sport femminile è tangibile anche in alcune interviste, tanto che Serena Williams ha dichiarato che quando le viene chiesto se pensa di essere una delle più grandi atlete di tutti i tempi, lei risponde: "Preferisco le parole ‘uno dei più grandi atleti di tutti i tempi’. E ha anche posto l’accento sulle ingiustizie nel calcio: "Molto denaro viene investito nel calcio maschile, poco nel calcio femminile. Eppure si tratta dello stesso sport, cambia solo il genere dei giocatori".
In un panorama che lascia un po’ delusi sulla percezione dello sport femminile da parte delle persone, c’è in realtà un barlume di speranza: la maggior parte della gente non segue lo sport femminile perché non c’è abbastanza copertura da parte dei media. "Più gli sport delle donne sono coperti, più diventeranno popolari e mainstream" - ha affermato Cheryl Reeve, coach della WNBA. L'ex campionessa olimpica di ciclismo Nicole Cooke crede anche che siano necessari degli aggiustamenti e ha menzionato espressamente la BBC: "Visto che la BBC è pagata dal pubblico, forse dovrebbe garantire più uguaglianza".

Non si può negare che le atlete hanno un forte impatto sulle ragazze delle nuove generazioni, proprio come molte stelle del tennis femminile ancora oggi danno credito a Billie Jean King e Naomi Osaka rende omaggio a Serena Williams: ogni atleta che supera le barriere è in grado di ispirare e infondere forza nelle giovani donne. E per farlo, le atlete continuano a sfidare le avversità e ad aumentare i loro fan, mentre cercano di abbattere i pregiudizi del passato, parlano delle cause a loro care e si impegnano per soddisfare loro seguaci. Anche se non siamo ancora dove dovremmo essere, verrà presto il giorno in cui le atlete si chiameranno semplicemente "atleti".

Marta Grima

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