La regolamentazione delle divise da gioco in Europa


Nel precedente contributo, si è analizzata la regolamentazione delle divise da gioco in Italia.
Con riferimento all’Europa, invece, si possono notare numerose differenze regolamentari che la UEFA pone per le uniformi delle squadre (sia club, sia nazionali) che partecipano alle varie competizioni ufficiali organizzate dalla stessa.
Per quanto riguarda i colori, la regolamentazione tecnica è prevista nell’Equipment Regulations.
Come dispone l’art. 8, se un elemento della divisa da gioco comprende 3 o più colori, uno deve essere clearly dominant (chiaramente dominante) su tale elemento.
Se la maglia è, invece, composta da strisce, bande, cerchi o quadretti, il terzo colore non deve essere dominante e non deve in nessun caso influire sulla distintività della divisa.
Come in Italia, anche la UEFA si premura di precisare che il colore dominante deve essere ugualmente identificabile sia nella parte frontale che posteriore di ogni elemento dell’uniforme, tuttavia, precisa che in caso di maglie a strisce, bande, cerchi o quadretti, anche qualora tale motivo non venisse ripetuto nella parte posteriore (come ad esempio sulla maglia dell’Atletico Madrid), i colori dovranno, comunque, essere distintamente riconoscibili sia sulla parte frontale che su quella posteriore dell’uniforme.





Una differenza fondamentale con i regolamenti italiani si ritrova circa le disposizioni specifiche previste per le maniche della divisa di gioco.
La regola generale è quella per cui le maniche della maglietta debbano essere del medesimo colore, con unica eccezione per le maglie a strisce, bande, cerchi o quadretti (come ad esempio quella della Croazia), le quali, invece, possono anche avere maniche di colore diverso.




Infine, la UEFA lascia piena discrezionalità alle squadre sulla scelta del motivo del colore della divisa. Ciò nonostante, tale libertà va incontro ad un duplice limite indicato sempre dall’art. 8.
Prima di tutto, il disegno scelto non deve contenere elementi figurativi (come immagini, illustrazioni o altri simboli) e, in secondo luogo, il motivo scelto non deve indurre una reasonable person (persona ragionevole) a collegare la decorazione ad uno specifico produttore o sponsor inerente all’equipaggiamento.
In materia di pubblicità e di sponsor, il regolamento UEFA appare molto più rigido di quello italiano. L’art. 28 prevede che sulle divise da gioco sia ammesso l’utilizzo di un solo sponsor, di dimensione massima consentita pari a 200 cm2, che dovrà essere mostrato soltanto sulla maglia, nella parte centrale del busto.
Al pari di quanto accade già da tempo in altri sport (come, ad esempio, in quelli motoristici), l’UEFA Equipment Regulations proibisce la pubblicità di tabacco o particolari tipi di alcolici sulle divise. Difatti, l’art. 27 prevede espressamente che: All advertising of tobacco and strong alcohol, (i.e. any beverage with an alcohol content of more than 15% abv unless the applicable domestic legislation sets a lower limit) is prohibited.
Naturalmente, tutte le restrizioni e gli ulteriori divieti previsti dalle leggi dei singoli Paesi si applicano anche nelle gare delle competizioni UEFA, quando queste vengono giocate in tali Paesi.

Per quanto riguarda, infine, la pubblicità dello sponsor tecnico, l’art. 22 precisa che il marchio del fornitore dell’equipaggiamento possa essere disposto:

- Sulla maglia: sul petto sopra la pubblicità dello sponsor (superficie massima consentita 20 cm2);
- Sui pantaloncini: sulla gamba destra o sinistra (superfice massima ammessa 20 cm2);
- Sui calzettoni: tra la caviglia e il bordo superiore, a scelta su un solo calzettone con un limite di 20 cm2, o su entrambi per un massimo di 10 cm2 ciascuno. 
È inoltre ammesso il marchio nella parte al di sotto della caviglia, per un totale di 20 cm2, a condizione che tale logo non sia visibile quando il giocatore indossa gli scarpini.

Quanto esposto con il presente contributo ha lo scopo di far emergere come nel calcio anche elementi apparentemente molto semplici, come ad esempio le maglie da gioco, siano, in realtà, oggetto di disposizioni puntuali e dettagliate da parte dei regolamenti.
In conclusione, si sottolinea come la UEFA sia spesso molto attenta alla funzione sociale del calcio, come dimostrato, tra l’altro, anche nella stesura dell’Equipment Regulations, dal momento che anche con questo regolamento si è preferito rinunciare a ricchi accordi pubblicitari con le compagnie produttrici di tabacco e alcolici forti, in favore di una maggiore protezione per il pubblico dei più giovani.

Avv. Domenico Filosa
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Davide Bonapersona
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1 commento

Anonimo ha detto...

Grazie per il contributo.
Il suo articolo mi fa venire in mente che nella maglia della ns nazionale di calcio non vi siano riferimenti alle due competizioni europee vinte (1968 ed ora 2020) ma ai titoli mondiali con le 4 stelle. Mi domandavo se fosse una scelta obbligata o meno.
Grazie ancora
Saluti
MR